giovedì 29 dicembre 2011
Fior di pesco
Diventerò legno
esplosione di rabbia
e urlo che si oppone
a ciò che è contrario
Occhi, voce e mani
contro gli incapaci
ed il dolore del mondo
Contro tutto e tutti
che vivono di logiche
posticce come baffi
Ma sarò anche pesco
fiore che germoglia
e in primavera
mi farò bocciolo
che si schiude
come un sorriso
Un pezzetto di mare
a Enrico Savi
E' arrivato con passo grande
di chi solca le acque
il capitano Achab
Ha portato con sè
lo scheletro di un riccio
un pezzetto di mare
che annuso per me
Duro e fragile al tatto
perchè deve contenere
la vita e la polpa
Ripasso le sfumature
di un sorriso regalato
di una matita a metà
Gli oggetti sono ricordi
indelebili segni
di un passaggio inciso
Chissa perchè il tempo
si fa ladro di parole
e non si ferma mai
abbastanza
per potersi raccontare
venerdì 23 dicembre 2011
Gli oggetti
giovedì 22 dicembre 2011
Fame d'Infinito
mercoledì 21 dicembre 2011
Una donna
Lo sguardo perso
in ciò che non va
Le situazioni mordono
tuo malgrado
Ti ci ritrovi dentro
senza averlo chiesto
con una smorfia
di mancata accettazione
Non così credevi
ma la chioma
si è fatta candida
e gli occhi stanchi
in contrasto
con l'esplosione
di vita alle pareti
Quel buco che
sentivi nello sterno
si è allargato
e ora non ti
resta che camminare
per andare avanti
Quel muro
Voglio leccare il mondo
come fosse un gelato
e morderlo qua e là
per assaporare ogni cosa
anche un semplice muro
Calcestruzzo in parete
e intonaco targato Merini
Passare la mano
ancora e ancora
fino a rivivere l'attimo
in cui quel numero
proprio quello non un altro
è stato scritto
Il verso in assenza
di carta diventa vita
carnale e intensa
E se percorriamo strade
di grandi passi solitari
allora non potremo
mai farne a meno
lunedì 19 dicembre 2011
Profumo di cielo
Le donne hanno
profumo di cielo
e se lo portano
sulla pelle
Sono capaci
di contar le stelle
e guardano
ogni sfumatura
Colgono gli attimi
e ne fanno ghirlande
Sanno ascoltare
vecchie e nuove storie
per le quali piangono
Diventano leggere
e come le nuvole
lasciano sia il vento
a trasportare sogni
Non capirai mai
quanto pesano
le loro spalle
E allora entra
con passo lieve
nelle loro case
dove sarai accolto
sabato 17 dicembre 2011
Schemi di gioco
Senza accorgermene
accendo un'altra sigaretta
come se fosse un filo
da tirare a me
per recupare memorie
che si dicono sepolte
Ma dove sei finito?
Mi hai fatto masticare
sogni altrui
e le mascelle dolgono
come quei piccoli
pezzi sparsi di cuore
che lascio sul tavolo
affinchè un altro straniero
li raccolga e
li lanci in aria
come dadi in gioco
d'un destino segnato
Non esiste fato
ma solo mani
capaci di creare
e distruggere
Mentre nulla posso
se non sedermi
ad osservare
accendo un'altra sigaretta
come se fosse un filo
da tirare a me
per recupare memorie
che si dicono sepolte
Ma dove sei finito?
Mi hai fatto masticare
sogni altrui
e le mascelle dolgono
come quei piccoli
pezzi sparsi di cuore
che lascio sul tavolo
affinchè un altro straniero
li raccolga e
li lanci in aria
come dadi in gioco
d'un destino segnato
Non esiste fato
ma solo mani
capaci di creare
e distruggere
Mentre nulla posso
se non sedermi
ad osservare
venerdì 16 dicembre 2011
Senza spigoli
Vorrei che tutto
fosse tondo
senza spigoli
o punte
di cristallo
che ferisce
Ma se è il caos
ciò che ci è
dato avere
allora lo voglio
pieno di luce
e d'amore
che dà la vita
Quella vera
fatta di dolore
e gioia
di cadute
e sbucciature
Non di silenzi
e bugie che
pesano sul cuore
come pietre
abili ad affondare
fosse tondo
senza spigoli
o punte
di cristallo
che ferisce
Ma se è il caos
ciò che ci è
dato avere
allora lo voglio
pieno di luce
e d'amore
che dà la vita
Quella vera
fatta di dolore
e gioia
di cadute
e sbucciature
Non di silenzi
e bugie che
pesano sul cuore
come pietre
abili ad affondare
Sulla panchina
giovedì 15 dicembre 2011
Penelope
Stanca di lunghe notti
ha spezzato quel filo
simbolo di attesa perenne
d'un fare e disfare ordinato
che le avizziva la pelle
Ha preso un mantello
talmente ampio
da contenere il dolore
ed è uscita così
per sentire l'aria fredda
che le colpiva il viso
Essere soli o in coppia
è una questione mentale
quando non è condivisione
Si è incamminata piano
ma per arrivare oltre
con gli occhi rivolti
a un cielo di stelle
che l'avrebbe abbracciata
restituendole
il tempo perduto
trama e intreccio
di una tela non vissuta
ha spezzato quel filo
simbolo di attesa perenne
d'un fare e disfare ordinato
che le avizziva la pelle
Ha preso un mantello
talmente ampio
da contenere il dolore
ed è uscita così
per sentire l'aria fredda
che le colpiva il viso
Essere soli o in coppia
è una questione mentale
quando non è condivisione
Si è incamminata piano
ma per arrivare oltre
con gli occhi rivolti
a un cielo di stelle
che l'avrebbe abbracciata
restituendole
il tempo perduto
trama e intreccio
di una tela non vissuta
mercoledì 14 dicembre 2011
Viaggiatore d'anime
Sono un viaggiatore
e percorro anime
a volte le attraverso
e sulle mie dita
rimane appiccicata
polvere di stelle
quella dei sogni
Altre mi deludono
e tristi i miei occhi
cercano altrove
un posto all'ombra
dove riposare
Ma mai riesco
a farle mie
non mi appartengono
le tengo distanti
La discrepanza
tra il detto e l'agito
è una lama affilata
che tagla e trapassa
spezza il respiro
che serve a vivere
E un mondo non nutrito
è solo una palla
che vaga per l'universo
rimbalzando di riflessi
e percorro anime
a volte le attraverso
e sulle mie dita
rimane appiccicata
polvere di stelle
quella dei sogni
Altre mi deludono
e tristi i miei occhi
cercano altrove
un posto all'ombra
dove riposare
Ma mai riesco
a farle mie
non mi appartengono
le tengo distanti
La discrepanza
tra il detto e l'agito
è una lama affilata
che tagla e trapassa
spezza il respiro
che serve a vivere
E un mondo non nutrito
è solo una palla
che vaga per l'universo
rimbalzando di riflessi
martedì 13 dicembre 2011
Limite divino
Se abbassi la guardia
ti accorgi subito
che tutto torna
com'era un tempo
Inerme il corpo
al pugno nello stomaco
diventa pesante
e si porta addosso
l'età di Matusalemme
Il sonno non è più
e si fa semplice pausa
tra un dolore e l'altro
Forse il cielo di mare
potrebbe guarire
ossa conchiglie
fragili al tatto
dure al movimento
Oppure inghiottire
nel totale abisso
Triste ti scontri
contro il tuo essere
così finito
pur se negli occhi
riluce la scintilla
che ti fa divino
ti accorgi subito
che tutto torna
com'era un tempo
Inerme il corpo
al pugno nello stomaco
diventa pesante
e si porta addosso
l'età di Matusalemme
Il sonno non è più
e si fa semplice pausa
tra un dolore e l'altro
Forse il cielo di mare
potrebbe guarire
ossa conchiglie
fragili al tatto
dure al movimento
Oppure inghiottire
nel totale abisso
Triste ti scontri
contro il tuo essere
così finito
pur se negli occhi
riluce la scintilla
che ti fa divino
domenica 11 dicembre 2011
Stazioni
Questo è il luogo
da dovee partire
e mai tornare
Muoversi frena
l'animo in pena
rilassa i pensieri
Le idee scorrono
lievi passi del cuore
dove ci si ritrova
Qui si incrociano
storie e visi
d'ogni tempo
Nell'andare
e venire continuo
quello dell'onda
L'attesa in banchina
non si sa di cosa
forse solo possibilità
E sguardi preclusi
alla linea perfetta
dei binari stridenti
capaci di portare via
venerdì 9 dicembre 2011
Fermo immagine
Passi distratti
se ne vanno
seguendo forse
una cancellata
che non è irreale
nè immaginata
Chiaroscuri d'anima
che vaga e mai
si trova a suo agio
Misura le distanze
d'un autunno tardivo
e vede laggiù
proprio sul fondo
quel pizzico di pace
Non sta nel muro
nè nell'umidità
che lo bagna
toccando le viscere
Ti entra dentro
e con te prosegue
ramingo cercatore
Nell'attimo statico
accarezza lo spirito
come una foglia
che non vuole cadere
e lì rimane sospesa
giovedì 8 dicembre 2011
Davanti al mare
Sconosciuti mondi
che non saranno miei
Sempre a disagio
e un po' distaccata
E' il desiderio che
ci tiene legati
malgrado l'idea
di sciogliere catene
Diventa tormento
il non avuto
Essere trasparenti
il mai sperato
Ci si ritrova allora
davanti al mare
che sempre dà alle cose
la gisuta prospettiva
che non saranno miei
Sempre a disagio
e un po' distaccata
E' il desiderio che
ci tiene legati
malgrado l'idea
di sciogliere catene
Diventa tormento
il non avuto
Essere trasparenti
il mai sperato
Ci si ritrova allora
davanti al mare
che sempre dà alle cose
la gisuta prospettiva
Pezzetto di luna
(A mia figlia)
Occhi di bimba
rivolti al cielo
Occhi di fata
che fa magie
Occhi di strega
che vede il futuro
E mille colori
di sapone in bolle
passano di qui
per una favola
che sarà vita forse
Tu così piccola
fragile e forte
afferri nello sguardo
un pezzetto di luna
Te ne vesti
come fosse un abito
o uno sprazzo di luce
che accarezza piano
i pori della pelle
mercoledì 7 dicembre 2011
Le femmine
Così triste
da rabbuiare il sole
così illogico
da dar di testa
così assurdo
da diventare piatto
Le femmine
non sono così
e quando soffrono
c'è sempre un motivo
Con un sorriso
addolciscono sguardi
alleggerendo mondi
e vite altrui
Non sentirai
nè strappi
nè lacerazioni
Non vedrai mai
le loro vite spezzate
Ascolterai solo il vento
che si portano nel cuore
come un abbraccio
capace di calmare
il più piccolo sussulto
martedì 6 dicembre 2011
Triste lo sguardo
Schiacciata
come una striscia
interminabile
Triste lo sguardo
se ne va in giro
senza più cercare
Lieve il sorriso
a fior di pelle
non nasconde
il dolore
ma lo attenua
per il resto del mondo
capace di restituire
solo disfacimento
Tanto lo sa
quanto inutile
sia parlare
Preferisce sedersi
chiudendo gli occhi
come una bambola
che si è rotta
tra i sogni dispersi
come una striscia
interminabile
Triste lo sguardo
se ne va in giro
senza più cercare
Lieve il sorriso
a fior di pelle
non nasconde
il dolore
ma lo attenua
per il resto del mondo
capace di restituire
solo disfacimento
Tanto lo sa
quanto inutile
sia parlare
Preferisce sedersi
chiudendo gli occhi
come una bambola
che si è rotta
tra i sogni dispersi
sabato 3 dicembre 2011
Biciclette
Ruote disperse
nell'umida nebbia
di uno scorcio
dove gli oggetti
prendono vita
La loro anima
cittadina sconsolata
e quel lieve senso
d'un abbandono
sempre precoce
I sellini sono consunti
e guardano le foglie
cadute a terra
sparse a tappeto
d'un autunnale mattino
Emozioni parcheggiate
mentre controvoglia
ci incamminiamo
verso ciò che ci rende
così distanti
venerdì 2 dicembre 2011
Questa casa
L'hai trasformata in cappio
questa casa che amo
e i suoi muri trasudano
di ogni messa in scena
che ad arte hai creato
senza mai abitarla
Ora chiede d'esser vista
finalmente guardata
nei suoi angoli che
vorrebbero raccontare
Troppo trascurata
dall'inclemente tempo
ora gioisce nei silenzi
e in ogni singolo gradino
che accoglie il piede
pronto a salire
Mentre civettuolo il giardino
opsita passeri e pettirossi
per risuonar nel loro canto
questa casa che amo
e i suoi muri trasudano
di ogni messa in scena
che ad arte hai creato
senza mai abitarla
Ora chiede d'esser vista
finalmente guardata
nei suoi angoli che
vorrebbero raccontare
Troppo trascurata
dall'inclemente tempo
ora gioisce nei silenzi
e in ogni singolo gradino
che accoglie il piede
pronto a salire
Mentre civettuolo il giardino
opsita passeri e pettirossi
per risuonar nel loro canto
giovedì 1 dicembre 2011
Senza più un volto
Trattengo i passi
per non andare via
solcando i mari
Cerco il silenzio
lo stesso del deserto
per ascoltare
il rumore del vento
che trasporta la sabbia
Vorrei inoltrarmi
nei vicoli contorti
dove i muri parlano
e sussurrano storie
In un bicchiere
di rosso novello
trovare il filo
di congiunzione
che unisce le cose
i giorni e gli eventi
di uomini e donne
che oggi viaggiano
senza più un volto
pienamente convinti
di essere vivi
per non andare via
solcando i mari
Cerco il silenzio
lo stesso del deserto
per ascoltare
il rumore del vento
che trasporta la sabbia
Vorrei inoltrarmi
nei vicoli contorti
dove i muri parlano
e sussurrano storie
In un bicchiere
di rosso novello
trovare il filo
di congiunzione
che unisce le cose
i giorni e gli eventi
di uomini e donne
che oggi viaggiano
senza più un volto
pienamente convinti
di essere vivi
mercoledì 30 novembre 2011
Un allocco
Fiero come un allocco
te ne stai fermo
ma non su un ramo
pronto a spiccare il volo
Guardi ciò che non
vedi nè mai vedrai
arroccato in una chiusa
e endemica sicurezza
di rabbia frustrata
Illogico e incomprensibile
fermo sui tuoi passi
nemmeno un millimetro
ti smuove in avanti
E non c'è verso
di farti capire
quanto sia deleterio
il tuo egocentrico
e patetico universo
te ne stai fermo
ma non su un ramo
pronto a spiccare il volo
Guardi ciò che non
vedi nè mai vedrai
arroccato in una chiusa
e endemica sicurezza
di rabbia frustrata
Illogico e incomprensibile
fermo sui tuoi passi
nemmeno un millimetro
ti smuove in avanti
E non c'è verso
di farti capire
quanto sia deleterio
il tuo egocentrico
e patetico universo
Panchine
giovedì 24 novembre 2011
Retrò
Vecchie canzoni
per pensieri fermi
che si accartocciano
e senza sguardo
vivono di se stessi
Sono poco nutriti
malati di malinconia
non alzano occhi
nè testa
Girano in tondo
senza ascoltare
le note spruzzate
all'orizzonte
Più avanti invece
muovi un piede
dopo l'altro
e sorridi
C'è ancora
tutta una vita
da vivere
per pensieri fermi
che si accartocciano
e senza sguardo
vivono di se stessi
Sono poco nutriti
malati di malinconia
non alzano occhi
nè testa
Girano in tondo
senza ascoltare
le note spruzzate
all'orizzonte
Più avanti invece
muovi un piede
dopo l'altro
e sorridi
C'è ancora
tutta una vita
da vivere
mercoledì 23 novembre 2011
Come la luna
Lei splende come la luna
nei suoi piccoli anni
e nei suoi grandi occhi
che sembrano aver visto
ogni cosa del mondo
I capelli sciolti
come alghe nel mare
si liberano al vento
E lo sguardo intenso
dice di tutte le favole
non ancora vissute
In attesa di risposte
rimane così a guardare
verso un cielo che presto
sarà la sua casa
in un probabile futuro
nei suoi piccoli anni
e nei suoi grandi occhi
che sembrano aver visto
ogni cosa del mondo
I capelli sciolti
come alghe nel mare
si liberano al vento
E lo sguardo intenso
dice di tutte le favole
non ancora vissute
In attesa di risposte
rimane così a guardare
verso un cielo che presto
sarà la sua casa
in un probabile futuro
martedì 22 novembre 2011
Ad occhi aperti
Scavare con le unghie
questa terra così buia
fino a che le mani
non faranno male
diventando sorde
ai gesti consueti
Aggrovigliare i fili
moltiplicando i nodi
cercando di pescare
l'impossibile che mai
abboccherà ad un amo
estramemente confuso
La mente cerca
di tradire il cuore
e non riuscendoci
crea illusioni
sogni da vivere
ad occhi ben aperti
questa terra così buia
fino a che le mani
non faranno male
diventando sorde
ai gesti consueti
Aggrovigliare i fili
moltiplicando i nodi
cercando di pescare
l'impossibile che mai
abboccherà ad un amo
estramemente confuso
La mente cerca
di tradire il cuore
e non riuscendoci
crea illusioni
sogni da vivere
ad occhi ben aperti
Un pianto antico
Un pianto antico
una litania lontana
c'è una donna laggiù
ma non la vedo
seppur convinta
di sapere chi sia
E' lei, lo so
un giorno
di tanto tempo fa
la conobbi in collina
E da lì partimmo
per un non dove
che non arrivava mai
una litania lontana
c'è una donna laggiù
ma non la vedo
seppur convinta
di sapere chi sia
E' lei, lo so
un giorno
di tanto tempo fa
la conobbi in collina
E da lì partimmo
per un non dove
che non arrivava mai
lunedì 21 novembre 2011
Un lungo cammino
Un apostrofo
lasciato lì
a dimenticarsi
per non sentire
velocità che pressa
Un tasto mancato
per fare in fretta
come se
il concetto fuggisse
Necessariamente lenti
i tempi dello scrivere
per non scivolare via
Le storie vivono
e vanno vissute
nell'onirico respiro
Un passo al giorno
parole dopo sillabe
come fossero
un lungo cammino
che felice s'attarda
lasciato lì
a dimenticarsi
per non sentire
velocità che pressa
Un tasto mancato
per fare in fretta
come se
il concetto fuggisse
Necessariamente lenti
i tempi dello scrivere
per non scivolare via
Le storie vivono
e vanno vissute
nell'onirico respiro
Un passo al giorno
parole dopo sillabe
come fossero
un lungo cammino
che felice s'attarda
sabato 19 novembre 2011
Fuga di mani
L'ostinazione è come
un muro che non sa
comunicare
Fraintendono le mani
e più non vogliono
si slacciano nella fuga
Stupido il motivo
che interrompe sguardi
ma solo il tempo
attraversando giorni
dirà dell'inutile
e vano sforzo
dell'equilibrista
che corre su un filo
Mattone su mattone
si alza la barriera
diventando un peso
impossibile da sopportare
un muro che non sa
comunicare
Fraintendono le mani
e più non vogliono
si slacciano nella fuga
Stupido il motivo
che interrompe sguardi
ma solo il tempo
attraversando giorni
dirà dell'inutile
e vano sforzo
dell'equilibrista
che corre su un filo
Mattone su mattone
si alza la barriera
diventando un peso
impossibile da sopportare
venerdì 18 novembre 2011
Tornare al mare
Tornare al mare
origine d'ogni cosa
per ascoltarne la voce
e guardarne i colori
le immense sfumature
dell'onda che batte
e non ti lascia andare
Indietro nel tempo
fino a sentirsi sfiniti
svuotati d'ogni dolore
che ferma le idee
appiattendo i pensieri
Mi manca tanto
la volta azzurra
d'un cielo che
credevo mio
origine d'ogni cosa
per ascoltarne la voce
e guardarne i colori
le immense sfumature
dell'onda che batte
e non ti lascia andare
Indietro nel tempo
fino a sentirsi sfiniti
svuotati d'ogni dolore
che ferma le idee
appiattendo i pensieri
Mi manca tanto
la volta azzurra
d'un cielo che
credevo mio
giovedì 17 novembre 2011
Troppi Io
(A Davide)
Ho messo a tacere
il mio ego
insopportabile
come un intruso
che scalpita
di vano orgoglio
Sono poi uscita
con abiti nuovi
e occhi stupiti
per il ritrovarmi
attorniata
da tanti che
camminano spenti
con uno specchio
bel allacciato
al collo
Troppi Io
frantumano
l'immagine
e dai pezzi
quello che
emerge
è solo stupidità
Ho messo a tacere
il mio ego
insopportabile
come un intruso
che scalpita
di vano orgoglio
Sono poi uscita
con abiti nuovi
e occhi stupiti
per il ritrovarmi
attorniata
da tanti che
camminano spenti
con uno specchio
bel allacciato
al collo
Troppi Io
frantumano
l'immagine
e dai pezzi
quello che
emerge
è solo stupidità
Fuochi fatui
In questa sera
rimane solo
il tuo ego stanco
In quel pallore
ti puoi vedere
e cogliere sfumature
Non esiste distacco
che possa eliminare
una menzogna
L'intuito avverte
ma non lo ascolti
alimentando
flebili speranze
che spariranno
al mattino
rimane solo
il tuo ego stanco
In quel pallore
ti puoi vedere
e cogliere sfumature
Non esiste distacco
che possa eliminare
una menzogna
L'intuito avverte
ma non lo ascolti
alimentando
flebili speranze
che spariranno
al mattino
Ombre
Ci sono oggetti
che rimangono lì
a ricordar errori
dettati da speranze
E penombre che hanno
sembianze d'oltretomba
parlano al vento
In fretta di dissolvono
parole pensate
e pronunciate
Mentre la sabbia
fine e asciutta
scivola via
tra le dita
Nulla trattenere
nè afferrare
solo illusioni
per nutrire ombre
di anime tristi
La rabbia vorace
è quella che
come onda di mare
porta via tutto
che rimangono lì
a ricordar errori
dettati da speranze
E penombre che hanno
sembianze d'oltretomba
parlano al vento
In fretta di dissolvono
parole pensate
e pronunciate
Mentre la sabbia
fine e asciutta
scivola via
tra le dita
Nulla trattenere
nè afferrare
solo illusioni
per nutrire ombre
di anime tristi
La rabbia vorace
è quella che
come onda di mare
porta via tutto
Sogni e fallimenti
Stringo tra le mani
il sordo magone
di una lacrima
Colleziono fallimenti
e ne faccio trofei
per i posteri distratti
Potesse una idea
una sola e semplice
traformare il cielo
e farlo di mare
per tuffarsi fino a
raggiungere le alghe
Attraversarle
sentendo la carezza
leggera sulla pelle
Tornare a casa
piccola e colorata
quella d'un sogno
il sordo magone
di una lacrima
Colleziono fallimenti
e ne faccio trofei
per i posteri distratti
Potesse una idea
una sola e semplice
traformare il cielo
e farlo di mare
per tuffarsi fino a
raggiungere le alghe
Attraversarle
sentendo la carezza
leggera sulla pelle
Tornare a casa
piccola e colorata
quella d'un sogno
mercoledì 16 novembre 2011
Di là dal lago
E' lo specchio d'acqua
immobile e limpido
a riflettere
altre increspature
Di là dal lago
io vedo il mare
e la sabbia fine
una piccola casa
colorata di vento
E due persone
senza più intoppi
finalmente insieme
libere di ritornare
a momenti unici
Quando il sole
si fa rosso sulle onde
come un eterno
e indelebile attimo
che si srotola
nei gesti lenti
di un'onirica realtà
immobile e limpido
a riflettere
altre increspature
Di là dal lago
io vedo il mare
e la sabbia fine
una piccola casa
colorata di vento
E due persone
senza più intoppi
finalmente insieme
libere di ritornare
a momenti unici
Quando il sole
si fa rosso sulle onde
come un eterno
e indelebile attimo
che si srotola
nei gesti lenti
di un'onirica realtà
martedì 15 novembre 2011
La parola sbilanciata
Una parola sbilanciata
crea paradossi negli
anfratti umidi di un
pensiero stanco
Con la morte nel cuore
sorrido ancora
all'ennesima bugia
su cui costruire
il castello di carte
perfetto ma instabile
L'ilare situazione
di un mondo ostinato
che di dà contro
Ci sarà pure
un dove, una sosta
o una dolce fine
in cui tutto questo
non riesca ad arrivare
crea paradossi negli
anfratti umidi di un
pensiero stanco
Con la morte nel cuore
sorrido ancora
all'ennesima bugia
su cui costruire
il castello di carte
perfetto ma instabile
L'ilare situazione
di un mondo ostinato
che di dà contro
Ci sarà pure
un dove, una sosta
o una dolce fine
in cui tutto questo
non riesca ad arrivare
lunedì 14 novembre 2011
Inverno
Ai miei pennini
l'assoluto compito
di colorare l'inverno
con preziose chine
Il freddo annuncia
giornate senza tempo
alberi addormentati
spogli d'ogni linfa
Eppure lì sotto
rimane la vita
a pulsare energie
Come un battito
d'ali migranti
che viaggiano altrove
senza nulla cercare
Tutto inizia a tacere
e gli echi si fanno
distanti riflessi
del rigoglio autunnale
Non voglio sprecare
nemmeno un giorno
di questo spazio scelto
Apro le mie boccette
e lascio che la goccia
di scuro inchiostro
cada sul foglio
ad inventar l'estate
l'assoluto compito
di colorare l'inverno
con preziose chine
Il freddo annuncia
giornate senza tempo
alberi addormentati
spogli d'ogni linfa
Eppure lì sotto
rimane la vita
a pulsare energie
Come un battito
d'ali migranti
che viaggiano altrove
senza nulla cercare
Tutto inizia a tacere
e gli echi si fanno
distanti riflessi
del rigoglio autunnale
Non voglio sprecare
nemmeno un giorno
di questo spazio scelto
Apro le mie boccette
e lascio che la goccia
di scuro inchiostro
cada sul foglio
ad inventar l'estate
Languido Mattino
Il profumo del caffè
nella mia solita tazza
rievoca attimi preziosi
di lente passeggiate
E nel percorrere i piedi
raccontano di passi
e ritmi di danze urlate
Nell'assonnato languore
di un mattino libero
ripenso agli strappi
incisi su una tela
Percependoli lontani
misuro le distanze
e le incremento
godendomi il silenzio
che è luogo ormai raro
dove governa pace
nella mia solita tazza
rievoca attimi preziosi
di lente passeggiate
E nel percorrere i piedi
raccontano di passi
e ritmi di danze urlate
Nell'assonnato languore
di un mattino libero
ripenso agli strappi
incisi su una tela
Percependoli lontani
misuro le distanze
e le incremento
godendomi il silenzio
che è luogo ormai raro
dove governa pace
sabato 12 novembre 2011
Anime sospese
Ho ripreso il mio cuscino
di quand'ero ragazza
non per farne un feticcio
ma per recuperare il sonno
quello vero, di allora
Quando bastava poggiare
la testa e chiudere gli occhi
per entrare nei sogni
Il mare ce l'avevo dentro
ben stretto tra le mani
come un piccolo desiderio
ben piazzato sul cuore
Ora lo inseguo invano
senza raggiungere risacche
che non siano libero muoversi
di anime ormai in attesa
sospese contro l'orizzonte
di quand'ero ragazza
non per farne un feticcio
ma per recuperare il sonno
quello vero, di allora
Quando bastava poggiare
la testa e chiudere gli occhi
per entrare nei sogni
Il mare ce l'avevo dentro
ben stretto tra le mani
come un piccolo desiderio
ben piazzato sul cuore
Ora lo inseguo invano
senza raggiungere risacche
che non siano libero muoversi
di anime ormai in attesa
sospese contro l'orizzonte
mercoledì 9 novembre 2011
Ci vorrebbe un Dio
Un sole velato
non può bastare
ad asciugare il pianto
Quel flebile lamento
che si protrae
spegnendo le luci
Ci vorrebbe un Dio
per ogni lacrima
versata nel piatto
di una strada
che a tratti
si fa troppo lunga
Ma oltre le nuvole
c'è solo il cielo
e qualche stella
che brilla prima
della notte in arrivo
non può bastare
ad asciugare il pianto
Quel flebile lamento
che si protrae
spegnendo le luci
Ci vorrebbe un Dio
per ogni lacrima
versata nel piatto
di una strada
che a tratti
si fa troppo lunga
Ma oltre le nuvole
c'è solo il cielo
e qualche stella
che brilla prima
della notte in arrivo
martedì 8 novembre 2011
Risacca dell'anima
Si spengono le parole
perchè solo nel silenzio
la pelle schiude pori
per meglio sentire
l'abbraccio delle onde
In continua mareggiata
vanno e vengono
come carezze leggere
risacca dell'anima
Chiama forte la carne
ma è solo un'eco
che si allontana
riflesso d'energia
e congiunzione d'opposti
senza i quali mai
ci saarebbe la vita
perchè solo nel silenzio
la pelle schiude pori
per meglio sentire
l'abbraccio delle onde
In continua mareggiata
vanno e vengono
come carezze leggere
risacca dell'anima
Chiama forte la carne
ma è solo un'eco
che si allontana
riflesso d'energia
e congiunzione d'opposti
senza i quali mai
ci saarebbe la vita
lunedì 7 novembre 2011
Pianto di donna
Le gocce di pioggia
cadono lente e mai
si trasformano in rugiada
Come un pianto
silenzioso di donna
che sa d'amaro
ma che nessuno vede
E calli sulle mani
irrigidite di nocche
e di duro lavoro
Se potesse fermarsi
solo per un attimo
a dar respiro al vivere
Scivola giù nel fondo
e lì rimane muto
quel ricordo di vecchiaia
Pelle che si raggrinza
per un brutto sentire
e rifiuta ogni carezza
Anche quella dolce
che si fa più lontana
e che arriva dal mare
cadono lente e mai
si trasformano in rugiada
Come un pianto
silenzioso di donna
che sa d'amaro
ma che nessuno vede
E calli sulle mani
irrigidite di nocche
e di duro lavoro
Se potesse fermarsi
solo per un attimo
a dar respiro al vivere
Scivola giù nel fondo
e lì rimane muto
quel ricordo di vecchiaia
Pelle che si raggrinza
per un brutto sentire
e rifiuta ogni carezza
Anche quella dolce
che si fa più lontana
e che arriva dal mare
venerdì 4 novembre 2011
Donne di mezza età
Ma è proprio
il principe azzurro
quello che vogliamo?
Il suo cavallo bianco
in presenza perenne
il suo lento incedere
invadendo ogni spazio
Credo sia solo l'idea
educazione indotta
che non ci fa vedere
quello che dentro noi
scalpita davvero
Cascate d'acqua
arcobaleni iridescenti
e prati verdissimi
tutte le note del mondo
Veli leggeri sui corpi
e la capacità di sentire
anche la brezza
con ogni poro della pelle
Andiamo finalmente fiere
scambiandoci battute ironiche
e seri ragionamenti
Belle, dentro e fuori
con i nostri colori
che nessuno ci porterà
ad eccezione del vento
il principe azzurro
quello che vogliamo?
Il suo cavallo bianco
in presenza perenne
il suo lento incedere
invadendo ogni spazio
Credo sia solo l'idea
educazione indotta
che non ci fa vedere
quello che dentro noi
scalpita davvero
Cascate d'acqua
arcobaleni iridescenti
e prati verdissimi
tutte le note del mondo
Veli leggeri sui corpi
e la capacità di sentire
anche la brezza
con ogni poro della pelle
Andiamo finalmente fiere
scambiandoci battute ironiche
e seri ragionamenti
Belle, dentro e fuori
con i nostri colori
che nessuno ci porterà
ad eccezione del vento
giovedì 3 novembre 2011
Solo confusione
Altro che guaritore
Il tempo crea solo confusione
sovrappone i dolori
strappando la luce
di un mattino che si fa
buio nero per nascondere
Mattone su mattone
menzogna su menzogna
sfilaccia la memoria
e diventa abito usato
pieno zeppo di lacerazioni
E le fessure stanno lì
si stringono addosso
per farti ricordare
non solo per dimenticare
Il tempo crea solo confusione
sovrappone i dolori
strappando la luce
di un mattino che si fa
buio nero per nascondere
Mattone su mattone
menzogna su menzogna
sfilaccia la memoria
e diventa abito usato
pieno zeppo di lacerazioni
E le fessure stanno lì
si stringono addosso
per farti ricordare
non solo per dimenticare
Nè mare nè sabbia
NOn ci sarà mare
nè sabbia
o cieli aperti
come ali spiegate
Ma è ciò che
poniamo allo sguardo
per continuare
ancora a camminare
Lì va il pensiero
asciugando ansie
e quotidianità
per cercare colore
e ingere l'opaco
E' rinnovata fatica
vedere il fiume
e il suo scorrere lento
ma inarrestabile
nè sabbia
o cieli aperti
come ali spiegate
Ma è ciò che
poniamo allo sguardo
per continuare
ancora a camminare
Lì va il pensiero
asciugando ansie
e quotidianità
per cercare colore
e ingere l'opaco
E' rinnovata fatica
vedere il fiume
e il suo scorrere lento
ma inarrestabile
mercoledì 2 novembre 2011
Come se gli occhi
Ti sei seduto
anzi, no
comodamente adagiato
su un divano immaginario
E da lì mi guardi
senza ascoltare veramente
come se gli occhi
asciugassero tutta la sete
Mordo una mela allora
e sorrido scanzonata
sulle cose che scorrono
indipendentemente
da te e da me
Cerco di trattenere
ciò che scivola via
ma sempre inutilmente
perchè alla fine
è lo stesso Universo
a vivere una vita propria
anzi, no
comodamente adagiato
su un divano immaginario
E da lì mi guardi
senza ascoltare veramente
come se gli occhi
asciugassero tutta la sete
Mordo una mela allora
e sorrido scanzonata
sulle cose che scorrono
indipendentemente
da te e da me
Cerco di trattenere
ciò che scivola via
ma sempre inutilmente
perchè alla fine
è lo stesso Universo
a vivere una vita propria
martedì 1 novembre 2011
Caduta libera
Uno squarcio sulla tela
lacerazione di luce
che diventa statica
e scomoda postura
Le ombre invadono
spazi sconosciuti
dove l'anima
non trova appigli
per riemergere
Qualcosa di indefinito
arresta il passo
come se il buio
avesse consistenza
Davanti a te l'abisso
la scelta di un caos
dove perdersi e ritrovarsi
a più riprese
Ti lasci sciolare
alla caduta libera
dove ogni tanto appare
il disegno che sarà
lacerazione di luce
che diventa statica
e scomoda postura
Le ombre invadono
spazi sconosciuti
dove l'anima
non trova appigli
per riemergere
Qualcosa di indefinito
arresta il passo
come se il buio
avesse consistenza
Davanti a te l'abisso
la scelta di un caos
dove perdersi e ritrovarsi
a più riprese
Ti lasci sciolare
alla caduta libera
dove ogni tanto appare
il disegno che sarà
venerdì 28 ottobre 2011
Ritorno al mare
Veniamo dall'acqua
e forse è proprio lì
che il nostro viaggio
ci vuole portare
Sulla battigia asciutta
che culla le onde
del mare calmo
o in tempesta che sia
Ascoltare le sue voci
e guardare fino in fondo
i suoi mille colori
tonalità di cielo
Farsi cullare dal reflusso
che accoglie ogni abisso
anche il nostro
e forse è proprio lì
che il nostro viaggio
ci vuole portare
Sulla battigia asciutta
che culla le onde
del mare calmo
o in tempesta che sia
Ascoltare le sue voci
e guardare fino in fondo
i suoi mille colori
tonalità di cielo
Farsi cullare dal reflusso
che accoglie ogni abisso
anche il nostro
giovedì 27 ottobre 2011
Disordinate idee
Sarà forse il tempo
il grande ingannatore
che mescola le carte
Rende i nomi confusi
di luoghi e situazioni
distraendo gli uragani
dalla loro traiettoria
Spettina i fiori
che diventano capelli
e si lasciano andare
Mai risponde veramente
a quello che si oppone
Non ascolta nessuno
mentre strapazza nuvole
e le trascina altrove
Come se d'un tratto
disordinate idee
avanzassero nello spazio
inghiottendo avidamente
tutto ciò che trovano
sull'inarticolato cammino
il grande ingannatore
che mescola le carte
Rende i nomi confusi
di luoghi e situazioni
distraendo gli uragani
dalla loro traiettoria
Spettina i fiori
che diventano capelli
e si lasciano andare
Mai risponde veramente
a quello che si oppone
Non ascolta nessuno
mentre strapazza nuvole
e le trascina altrove
Come se d'un tratto
disordinate idee
avanzassero nello spazio
inghiottendo avidamente
tutto ciò che trovano
sull'inarticolato cammino
Un ricordo lontano
E ti attacchi ad un attimo
ad un ricordo lontano
che argini tutta la rabbia
Due sdraio sotto un ombrellone
le cui foglie di palma
ombreggiavano la sabbia
e le parole di un discorso
che andava lontano
Come quell'aereo in attesa
di una pista e giorni migliori
in cui riappacificarsi
Senza nemmeno accorgersi
della visione d'insieme
e dell'enorme bugia
percependo solo il mare
ed il suo ritmo di onde
che si sovrappongono
una sull'altra
Come questi pensieri
che vagano distratti
ad un ricordo lontano
che argini tutta la rabbia
Due sdraio sotto un ombrellone
le cui foglie di palma
ombreggiavano la sabbia
e le parole di un discorso
che andava lontano
Come quell'aereo in attesa
di una pista e giorni migliori
in cui riappacificarsi
Senza nemmeno accorgersi
della visione d'insieme
e dell'enorme bugia
percependo solo il mare
ed il suo ritmo di onde
che si sovrappongono
una sull'altra
Come questi pensieri
che vagano distratti
mercoledì 26 ottobre 2011
Voci che urlano
Dannata tra i dannati
presa al laccio dalla rete
di parole sovrapposte
Di voci che urlano
storie da narrare
uomini e donne
dal passo stanco
che chiedono pagine
Lascio scivolare
l'inchiostro sul foglio
e mi fermo a guardare
quelle indelebili macchie
che hanno un senso
per chi vuole allargare
sia lo Spazio che il Tempo
leggendo vite altrui
presa al laccio dalla rete
di parole sovrapposte
Di voci che urlano
storie da narrare
uomini e donne
dal passo stanco
che chiedono pagine
Lascio scivolare
l'inchiostro sul foglio
e mi fermo a guardare
quelle indelebili macchie
che hanno un senso
per chi vuole allargare
sia lo Spazio che il Tempo
leggendo vite altrui
Il giusto equilibrio
Piccoli gesti
per allontanare
e non pensare
Seduta sta
sulla battigia
inerme alle onde
di sale e spume
E snocciola così
le immagini
lasciando decantare
ricordi e vino
Quella donna
così uguale e diversa
sa che l'attesa
riporterà i sogni
ora incagliati
in abissi blu
al giusto equilibrio
Quello del cielo...
per allontanare
e non pensare
Seduta sta
sulla battigia
inerme alle onde
di sale e spume
E snocciola così
le immagini
lasciando decantare
ricordi e vino
Quella donna
così uguale e diversa
sa che l'attesa
riporterà i sogni
ora incagliati
in abissi blu
al giusto equilibrio
Quello del cielo...
martedì 25 ottobre 2011
Nuvole di pensieri
Pensieri sparsi
sul cuscino insonne
come sogni mai realizzati
O nuvole che viaggiano
e serene disegnano
nuove figure nel cielo
Profumano di grano
spighe che oscillano
e non si spezzano
Attraversate dal vento
folle mutaforme
in corsa perenne
Ma quando l'Io
esce al confronto
un muro lo ferma
Assurdi lampi
d'un temporale
fuori stagione
Scacciati da una mano
armata di pazienza
che sfoglia i chicchi
lentamente
Fino al farsi giorno
sul cuscino insonne
come sogni mai realizzati
O nuvole che viaggiano
e serene disegnano
nuove figure nel cielo
Profumano di grano
spighe che oscillano
e non si spezzano
Attraversate dal vento
folle mutaforme
in corsa perenne
Ma quando l'Io
esce al confronto
un muro lo ferma
Assurdi lampi
d'un temporale
fuori stagione
Scacciati da una mano
armata di pazienza
che sfoglia i chicchi
lentamente
Fino al farsi giorno
venerdì 21 ottobre 2011
Spiriti e anime
Occhi vuoti
pieni di nulla
senza colore
solo bianchi
ma non di luce
Tutti i giorni
vanno e vengono
lavorano
amano forse
ma non vivono
non veramente
Sono spiriti
fatti di carne
Perchè le anime
sono diverse
e hanno sguardi
carichi di tutto
La rarità
se la portano
nel loro cuore
pieni di nulla
senza colore
solo bianchi
ma non di luce
Tutti i giorni
vanno e vengono
lavorano
amano forse
ma non vivono
non veramente
Sono spiriti
fatti di carne
Perchè le anime
sono diverse
e hanno sguardi
carichi di tutto
La rarità
se la portano
nel loro cuore
giovedì 20 ottobre 2011
Terra di nessuno
Scherzi perversi della mente
che ti gettano in una landa desolata
dove rami scheletrici ti toccano
facendoti morire di sete
Nella terra di nessuno
tutto si confonde di silenzio
che urla da ogni dove
e diventa assordante
Tristi paesaggi attraversano
pensieri piovigginosi e stanchi
che non trovano nel caos
se non un deserto
Scomposte parole che
si posizionano una sull'altra
per non essere capite
E in tutto questo agire
questo camminare verso
specchio di ricordi di lago
solo il Cuore parla chiaro
che ti gettano in una landa desolata
dove rami scheletrici ti toccano
facendoti morire di sete
Nella terra di nessuno
tutto si confonde di silenzio
che urla da ogni dove
e diventa assordante
Tristi paesaggi attraversano
pensieri piovigginosi e stanchi
che non trovano nel caos
se non un deserto
Scomposte parole che
si posizionano una sull'altra
per non essere capite
E in tutto questo agire
questo camminare verso
specchio di ricordi di lago
solo il Cuore parla chiaro
mercoledì 19 ottobre 2011
L'ultima parola
Che l'ultima parola cada
su questo manto di stelle
Tuffati con me
e avvolgiamoci
di puro silenzio
per ritrovarci
essenze di astri
che muovono cerchi
Come un asciugamano
morbido al tatto
spugna per i sensi
che vogliono solo
addormentarsi piano
Per non confondersi
con ciò che non è
Niente possediamo
da mettere in vendita
se non questo strano
universo fatto di sospiri
Sogni disfatti
per il vivere altrui
su questo manto di stelle
Tuffati con me
e avvolgiamoci
di puro silenzio
per ritrovarci
essenze di astri
che muovono cerchi
Come un asciugamano
morbido al tatto
spugna per i sensi
che vogliono solo
addormentarsi piano
Per non confondersi
con ciò che non è
Niente possediamo
da mettere in vendita
se non questo strano
universo fatto di sospiri
Sogni disfatti
per il vivere altrui
Il lascito del nulla
E adesso che farai?
Ora che il silenzio
è testimone rimasto
delle tue provocazioni
Finisce qui il tuo gioco
che ferisce la carne
come filo spinato
Ci provi, ritenti
ma non avrai
risposta alcuna
alle tue parole
dietro cui sta
l'assoluto vuoto
la distrazione molle
e il crudele disamore
Di quella porta chiusa
tanto è rimasto
il lascito del nulla
la tua confusa eredità
Ora che il silenzio
è testimone rimasto
delle tue provocazioni
Finisce qui il tuo gioco
che ferisce la carne
come filo spinato
Ci provi, ritenti
ma non avrai
risposta alcuna
alle tue parole
dietro cui sta
l'assoluto vuoto
la distrazione molle
e il crudele disamore
Di quella porta chiusa
tanto è rimasto
il lascito del nulla
la tua confusa eredità
martedì 18 ottobre 2011
Silenzi di parole
Ho fatto, detto
viaggiato fino a che
i piedi stanchi
si sono fermati
Ho conosciuto
persone come me
altre diverse
ma tutte con
una storia tra le mani
Non mi va ora
di ricominciare
Sto bene così
sola come voglio
totalmente immersa
nei miei silenzi
che trasudano parole
Adesso è il tempo
di uscire allo scoperto
nell'aria frizzante
Non voglio più
tornare indietro
viaggiato fino a che
i piedi stanchi
si sono fermati
Ho conosciuto
persone come me
altre diverse
ma tutte con
una storia tra le mani
Non mi va ora
di ricominciare
Sto bene così
sola come voglio
totalmente immersa
nei miei silenzi
che trasudano parole
Adesso è il tempo
di uscire allo scoperto
nell'aria frizzante
Non voglio più
tornare indietro
Un telaio stanco
E poi si affaccia un viso
una parola di troppo
verso la retrocessione
Torni al mare quindi
alle spume salate
e a quella voce
sempre capace di lenire
Tanta fatica
per andare avanti
nell'orizzonte mobile
mentre la pioggia
scende implacabile
e tu ti accorgi
di essere un passo indietro
ancora e ancora
La tela di un arazzo
i cui fili intessuti
sono giorni sofferti
rimane lì, statica
su un telaio stanco
una parola di troppo
verso la retrocessione
Torni al mare quindi
alle spume salate
e a quella voce
sempre capace di lenire
Tanta fatica
per andare avanti
nell'orizzonte mobile
mentre la pioggia
scende implacabile
e tu ti accorgi
di essere un passo indietro
ancora e ancora
La tela di un arazzo
i cui fili intessuti
sono giorni sofferti
rimane lì, statica
su un telaio stanco
Una terra senz'occhi
Abito una terra senz'occhi
incapace di vedere e leggere
i segnali che dall'ovunque
arrivano in allarme
Abito una terra sterile
che più non genera nè crea
ma solo parla a vuoto
Abito una terra fredda
dove le anime si evitano
facendo finta di non essere
Abito una terra bugiarda
che nel nulla si riconosce
ma non sa di noi
E l'unica reale alternativa
è quella di andare via
incapace di vedere e leggere
i segnali che dall'ovunque
arrivano in allarme
Abito una terra sterile
che più non genera nè crea
ma solo parla a vuoto
Abito una terra fredda
dove le anime si evitano
facendo finta di non essere
Abito una terra bugiarda
che nel nulla si riconosce
ma non sa di noi
E l'unica reale alternativa
è quella di andare via
lunedì 17 ottobre 2011
L'Angelo
Credevo fossi un angelo
con grandi ali per proteggere
ogni più piccolo timore
Non è stato il vento
a sciogliere piume
per disperderle nell'aria
Eri solo un fantoccio
senza nessuna ombra
sotto cui ripararsi
Ma i tuoi fili di seta
hanno legato stretto
fino a modificare forme
Da un angolino un giorno
è uscito un pezzo di veste
flebile la voce è cambiata
diventando urlo
e feroce ha spezzato catene
lottando contro la paura
Così ho compreso
che avevi il cuore muto
gli occhi ciechi a tutto
e il vero angelo ero io
con grandi ali per proteggere
ogni più piccolo timore
Non è stato il vento
a sciogliere piume
per disperderle nell'aria
Eri solo un fantoccio
senza nessuna ombra
sotto cui ripararsi
Ma i tuoi fili di seta
hanno legato stretto
fino a modificare forme
Da un angolino un giorno
è uscito un pezzo di veste
flebile la voce è cambiata
diventando urlo
e feroce ha spezzato catene
lottando contro la paura
Così ho compreso
che avevi il cuore muto
gli occhi ciechi a tutto
e il vero angelo ero io
sabato 15 ottobre 2011
Di tanto guardare
Piano si aprono
gli occhi stanchi
di tanto guardare
Lucidità a sprazzi
come se la luna
non fosse riflesso
Capace di far luce
sui ricordi rimossi
su cose trascinate
Morbida e soffusa
luce di cipria
si posa lieve
Finalmente vedi
concavo e convesso
l'Universo reale
gli occhi stanchi
di tanto guardare
Lucidità a sprazzi
come se la luna
non fosse riflesso
Capace di far luce
sui ricordi rimossi
su cose trascinate
Morbida e soffusa
luce di cipria
si posa lieve
Finalmente vedi
concavo e convesso
l'Universo reale
venerdì 14 ottobre 2011
Ersilia
Lo sguardo canuto
in pace d'età
I gatti, il mare
il sapore della sabbia
e gli occhi sperduti
in quell'immenso
Dal balcone lei
guarda lontano
ne è ancora capace
E sa che le sue erbe
miracolosamente
faranno passare
anche il dolore
Non guariranno
assenze definitive
ma scalderanno
E mai nessuno potrà
portar via l'amore
che ancora palpita
in pace d'età
I gatti, il mare
il sapore della sabbia
e gli occhi sperduti
in quell'immenso
Dal balcone lei
guarda lontano
ne è ancora capace
E sa che le sue erbe
miracolosamente
faranno passare
anche il dolore
Non guariranno
assenze definitive
ma scalderanno
E mai nessuno potrà
portar via l'amore
che ancora palpita
Lieve sia il passo
Lieve sia il tocco
di quest'autunno
che impavido
non vuole lasciare
i colori d'estate
Lieve sia l'aria
e il vento leggero
che cambia direzione
e mai uguale
resta se stesso
Lieve sia la mano
tua su di me
come un sospiro
che non si spegne
e oltre va
Lieve sia il passo
mio, tuo, nostro
verso il domani
che attende speranze
lasciando all'angolo
tutto ciò che è buio
di quest'autunno
che impavido
non vuole lasciare
i colori d'estate
Lieve sia l'aria
e il vento leggero
che cambia direzione
e mai uguale
resta se stesso
Lieve sia la mano
tua su di me
come un sospiro
che non si spegne
e oltre va
Lieve sia il passo
mio, tuo, nostro
verso il domani
che attende speranze
lasciando all'angolo
tutto ciò che è buio
giovedì 13 ottobre 2011
Più leggero
Cala il sipario
perchè prima o poi
ogni commedia
che si rispetti
mette la parola fine
alla recitazione
Tutto muta e
niente rimane lo stesso
e se per una volta
qualcuno ha voluto
lasciare fuori dalla porta
chiacchiere e illazioni
tutto si fa più leggero
Anche quello che
solo ieri
pareva un inferno
perchè prima o poi
ogni commedia
che si rispetti
mette la parola fine
alla recitazione
Tutto muta e
niente rimane lo stesso
e se per una volta
qualcuno ha voluto
lasciare fuori dalla porta
chiacchiere e illazioni
tutto si fa più leggero
Anche quello che
solo ieri
pareva un inferno
mercoledì 12 ottobre 2011
Meglio guardare il mare
Schivi un colpo a destra
ne arriva uno a sinistra
volti lo sguardo a pararlo
e d'improvviso ti fermi
Non ti importa affatto
vivere di rabbia furente
col coltello tra i denti
Non hai a disposizione
tutto questo tempo
Meglio guardare il mare
il via vai sulla battigia
delle onde salate
che allargano orizzonti
e cullando ninne-nanne
contengono lo sguardo
ne arriva uno a sinistra
volti lo sguardo a pararlo
e d'improvviso ti fermi
Non ti importa affatto
vivere di rabbia furente
col coltello tra i denti
Non hai a disposizione
tutto questo tempo
Meglio guardare il mare
il via vai sulla battigia
delle onde salate
che allargano orizzonti
e cullando ninne-nanne
contengono lo sguardo
martedì 11 ottobre 2011
Come una coperta
E' illusione pura
che la parola possa
sanare lacerazioni
che lasciano segni
indelebili ingiustizie
di quotidiana follia
Ma scalda il cuore
e a volte pare lenire
come una coperta
che ripara dal freddo
Qui ci accoccoliamo
nell'attesa dell'inverno
che spietato
strapperà di nuovo
ogni libertà perduta
E nulla possiamo fare
se non essere
che la parola possa
sanare lacerazioni
che lasciano segni
indelebili ingiustizie
di quotidiana follia
Ma scalda il cuore
e a volte pare lenire
come una coperta
che ripara dal freddo
Qui ci accoccoliamo
nell'attesa dell'inverno
che spietato
strapperà di nuovo
ogni libertà perduta
E nulla possiamo fare
se non essere
sabato 8 ottobre 2011
Più non sarà
La terra che continua
a tremarti sotto ai piedi
No, non è terremoto
se non quello interiore
Anche se ti pare una giostra
questa rotazione pazza
che ti scuote dentro
Non sarà certo il tempo
semmai l'amore
a fermare il vortice
che sembra ti divori
Lascia che le lacrime
scendano libere
come il fluire rabbioso
di immagini in sequenza
Quello che e se
non esiste
Ci sei solo tu
e quando il tuo corpo
rifiuterà ogni dolore
e dirà ora basta
al chiudersi dei pori
per paura del freddo
Allora ricomincerai
e quello che è stato
più non sarà
a tremarti sotto ai piedi
No, non è terremoto
se non quello interiore
Anche se ti pare una giostra
questa rotazione pazza
che ti scuote dentro
Non sarà certo il tempo
semmai l'amore
a fermare il vortice
che sembra ti divori
Lascia che le lacrime
scendano libere
come il fluire rabbioso
di immagini in sequenza
Quello che e se
non esiste
Ci sei solo tu
e quando il tuo corpo
rifiuterà ogni dolore
e dirà ora basta
al chiudersi dei pori
per paura del freddo
Allora ricomincerai
e quello che è stato
più non sarà
giovedì 6 ottobre 2011
Ataviche resistenze
Eppure l'aria è cambiata
anche se la stagione pigra
tarda a venire
e le piante si aggrappano
per non lasciar cadere
foglie che sono ancora verdi
Ataviche resistenze
e noi come gli alberi
non vogliamo staccarci
dai consueti scenari
Sempre lo stesso ritmo
che ripete uguale rumore
così familiare
da essere perfino nauseante
Quando tutto rimane
uguale a ciò che è
diventa posticcio
e suona davvero falso
Una ruota di bici a cui
hanno spezzato i raggi
impedendo il movimento
e fermando ogni corsa
anche se la stagione pigra
tarda a venire
e le piante si aggrappano
per non lasciar cadere
foglie che sono ancora verdi
Ataviche resistenze
e noi come gli alberi
non vogliamo staccarci
dai consueti scenari
Sempre lo stesso ritmo
che ripete uguale rumore
così familiare
da essere perfino nauseante
Quando tutto rimane
uguale a ciò che è
diventa posticcio
e suona davvero falso
Una ruota di bici a cui
hanno spezzato i raggi
impedendo il movimento
e fermando ogni corsa
mercoledì 5 ottobre 2011
Piccolo cuore
Te lo trascini dietro
quel piccolo cuore in pezzi
come fosse una corteccia
di un secolare albero
Lasci oscillare la chioma
dei tuoi occhi così trasparenti
cercando di ritrovare
un entusiasmo antico
Ma proprio non riesci
a guardare oltre l'oggi
per il non sapere più
e il non voler sentire
il dolore che talvolta
emerge dallo sterno
E ti domandi se non sia
perchè non riesci
a rimettere insieme
quei piccoli pezzi
lasciati così
sparsi a respirare
quel piccolo cuore in pezzi
come fosse una corteccia
di un secolare albero
Lasci oscillare la chioma
dei tuoi occhi così trasparenti
cercando di ritrovare
un entusiasmo antico
Ma proprio non riesci
a guardare oltre l'oggi
per il non sapere più
e il non voler sentire
il dolore che talvolta
emerge dallo sterno
E ti domandi se non sia
perchè non riesci
a rimettere insieme
quei piccoli pezzi
lasciati così
sparsi a respirare
martedì 4 ottobre 2011
Sostanza di stelle
E allora vattene
ma lasciami
quel manto di stelle
Che io lo possa toccare
per ritrovare nel buio
il mio stesso respiro
Chiudi bene la porta
che non arrivino spifferi
e non entrino fantasmi
a scompormi il Cielo
Perchè le anime vere
sono fatte della stessa
sostanza delle stelle
Non puoi legarle
nè alienarle
se non per un attimo
Rinascono prima o poi
e nel risveglio
volano ancora più alte
cantando a squarciagola
ma lasciami
quel manto di stelle
Che io lo possa toccare
per ritrovare nel buio
il mio stesso respiro
Chiudi bene la porta
che non arrivino spifferi
e non entrino fantasmi
a scompormi il Cielo
Perchè le anime vere
sono fatte della stessa
sostanza delle stelle
Non puoi legarle
nè alienarle
se non per un attimo
Rinascono prima o poi
e nel risveglio
volano ancora più alte
cantando a squarciagola
Gocce di malumore
Lo sento forte
il tuo odio su di me
mi strappa la pelle
cercando di entrare
per trasformarsi in rabbia
Lo fermo con le mani
e lascio che il vento
asciughi ogni più piccola
goccia di malumore
Non voglio ascoltare
le tue frasi inconsistenti
e le assurde affermazioni
che vorrebbero plasmare
invertendo le direzioni
La pretesa dell'invidia
di rovinare l'orizzonte
rompendo la linea
Ho dato e più non ho
armonie che non comprendi
che lasci cadere nel vuoto
Ti faccio perciò crogiolare
al centro del tuo rancore
diventando una fotografia
un fermo immagine del passato
il tuo odio su di me
mi strappa la pelle
cercando di entrare
per trasformarsi in rabbia
Lo fermo con le mani
e lascio che il vento
asciughi ogni più piccola
goccia di malumore
Non voglio ascoltare
le tue frasi inconsistenti
e le assurde affermazioni
che vorrebbero plasmare
invertendo le direzioni
La pretesa dell'invidia
di rovinare l'orizzonte
rompendo la linea
Ho dato e più non ho
armonie che non comprendi
che lasci cadere nel vuoto
Ti faccio perciò crogiolare
al centro del tuo rancore
diventando una fotografia
un fermo immagine del passato
sabato 1 ottobre 2011
Argomenti
Esistono argomenti
sui quali è impossibile
raccontarsela
o mentire
Inutile anche
girare intorno alle cose
che non vogliono
essere viste in altro modo
Chiudere gli occhi o
stringere forte i pugni
cambiando le parole
chiamando gli strappi
con un altro nome
Tale rimane l'assenza
dei morsi fuggitivi
che lacerano ricordi
Smettila di volere
per forza e non per amore
ciò che mai sarà tuo
Gli alberi esistono
e vanno coltivati
in attimi pazienti
indipendentemente da te
sui quali è impossibile
raccontarsela
o mentire
Inutile anche
girare intorno alle cose
che non vogliono
essere viste in altro modo
Chiudere gli occhi o
stringere forte i pugni
cambiando le parole
chiamando gli strappi
con un altro nome
Tale rimane l'assenza
dei morsi fuggitivi
che lacerano ricordi
Smettila di volere
per forza e non per amore
ciò che mai sarà tuo
Gli alberi esistono
e vanno coltivati
in attimi pazienti
indipendentemente da te
venerdì 30 settembre 2011
Tela di ragno
Lame taglienti
che vanno schivate
con veloce abilità
Riluce l'acciaio
duro e freddo
dei giorni in cui
credevi che il sole
sarebbe arrivato
Una goccia si stende
sulla tela di ragno
che intrappola rugiada
e umidità mattutine
Pensieri persi tra i fili
di matasse disordinate
ansiosamente cercano
di staccarsi
verso una via di fuga
che vanno schivate
con veloce abilità
Riluce l'acciaio
duro e freddo
dei giorni in cui
credevi che il sole
sarebbe arrivato
Una goccia si stende
sulla tela di ragno
che intrappola rugiada
e umidità mattutine
Pensieri persi tra i fili
di matasse disordinate
ansiosamente cercano
di staccarsi
verso una via di fuga
giovedì 29 settembre 2011
Presunzione d'essere
Creder di sapere
equivale a non volgere
il proprio sguardo altrove
Come un deserto
che implora acqua
e non ha mai
una forma certa
Ogni giorno il vento
lo rimodella
e nemmeno allora
c'è consapevolezza
Ci si attacca disperati
alla presunzione d'essere
con i sensi ormai incapaci
ottenebrati nella percezione
Meglio abbassare le ciglia
in modo che l'Universo
possa posarsi negli occhi
e tra un sogno e l'altro
allargare il respiro
fino a contenere tutto
equivale a non volgere
il proprio sguardo altrove
Come un deserto
che implora acqua
e non ha mai
una forma certa
Ogni giorno il vento
lo rimodella
e nemmeno allora
c'è consapevolezza
Ci si attacca disperati
alla presunzione d'essere
con i sensi ormai incapaci
ottenebrati nella percezione
Meglio abbassare le ciglia
in modo che l'Universo
possa posarsi negli occhi
e tra un sogno e l'altro
allargare il respiro
fino a contenere tutto
mercoledì 28 settembre 2011
Andare avanti
Fortissima tentazione
di prendere la palla
e farla rimbalzare
urlando in faccia
verità fatta parola
Ma dopo giorni e
mesi diventati anni
la provocazione
è la stessa
Qualsiasi cosa mai
potessi davvero dire
non cambierebbe i fatti
Meglio alzare le spalle
scaricandosi per sempre
di'un inesistente senso di
colpa senza fondamento
Con un sorriso ben
stampato in faccia
andare avanti
guardandosi un film
in quel piccolo cinema
che mi sta aspettando
Ed è proprio così
che si diventa grandi
di prendere la palla
e farla rimbalzare
urlando in faccia
verità fatta parola
Ma dopo giorni e
mesi diventati anni
la provocazione
è la stessa
Qualsiasi cosa mai
potessi davvero dire
non cambierebbe i fatti
Meglio alzare le spalle
scaricandosi per sempre
di'un inesistente senso di
colpa senza fondamento
Con un sorriso ben
stampato in faccia
andare avanti
guardandosi un film
in quel piccolo cinema
che mi sta aspettando
Ed è proprio così
che si diventa grandi
Una roccia nel mare
Così voglio essere
come una roccia nel mare
senza alcuna vera radice
erosa dal vento e dall'onda
dai colpi di spuma
che la levigano
ma non la scalfiscono
E così, rimanere
immersa nell'acqua salata
resistendo perfino al Tempo
facendomi attraversare
lasciandomi guardare
senza che nulla e nessuno
mi possa veramente toccare
come una roccia nel mare
senza alcuna vera radice
erosa dal vento e dall'onda
dai colpi di spuma
che la levigano
ma non la scalfiscono
E così, rimanere
immersa nell'acqua salata
resistendo perfino al Tempo
facendomi attraversare
lasciandomi guardare
senza che nulla e nessuno
mi possa veramente toccare
martedì 27 settembre 2011
I legami spezzati
Quella corda
troppo tirata
si è spezzata
travolgendo tutto
Lo strappo è un urlo
che lacera dentro
e perfetto rimane
Una pannocchia
svuotata dei chicchi
inutilmente sterile
come una terra
che ha troppo dato
Non c'è parola
da pronunciare
ma gesti vivi
che abbiano sapore
Cose che tu
proprio non conosci
troppo tirata
si è spezzata
travolgendo tutto
Lo strappo è un urlo
che lacera dentro
e perfetto rimane
Una pannocchia
svuotata dei chicchi
inutilmente sterile
come una terra
che ha troppo dato
Non c'è parola
da pronunciare
ma gesti vivi
che abbiano sapore
Cose che tu
proprio non conosci
sabato 24 settembre 2011
Nel calderone
Perchè alla fine
le menzogne
quelle buone
e quelle brutte
quelle nuove
e quelle vecchie
finiscono
nel calderone
E sulla punta
della penna stanca
un sonno secolare
dal quale risvegliarsi
rinnovati
certi che l'attimo
sia l'unico possibile
le menzogne
quelle buone
e quelle brutte
quelle nuove
e quelle vecchie
finiscono
nel calderone
E sulla punta
della penna stanca
un sonno secolare
dal quale risvegliarsi
rinnovati
certi che l'attimo
sia l'unico possibile
venerdì 23 settembre 2011
Autunno
Gira e rigira
il dito nell'acqua
concentrico come
una centrifuga sa
Eppure lontano
e sempre più distante
si fa l'immagine
Brucia viva la fiamma
e nel camino
quasi spento
si consuma il ciocco
In una calma
che finalmente
non annuncia tempesta
il dito nell'acqua
concentrico come
una centrifuga sa
Eppure lontano
e sempre più distante
si fa l'immagine
Brucia viva la fiamma
e nel camino
quasi spento
si consuma il ciocco
In una calma
che finalmente
non annuncia tempesta
Racconti di donne
Storie dure a volte
dove le lacrime
si mischiano
alla rabbia di parole
pronunciate in fretta
Al di fuori di ogni
comprensibile realtà
non si capisce come
la disperazione abbia
fermato quella mano
che aveva ogni diritto
di reagire
Non c'è legge
che tuteli veramente
e trasformi Tarzan
in un Uomo vero
dove le lacrime
si mischiano
alla rabbia di parole
pronunciate in fretta
Al di fuori di ogni
comprensibile realtà
non si capisce come
la disperazione abbia
fermato quella mano
che aveva ogni diritto
di reagire
Non c'è legge
che tuteli veramente
e trasformi Tarzan
in un Uomo vero
giovedì 22 settembre 2011
A volte
E' tutto talmente
vacuo e inconsistente
senza spessore alcuno
che a volte
devi chiamare a raccolta
rimanendo concentrato
ogni piccola energia
per riconoscere qualcosa
per cui valga la pena
quanto meno esistere
vacuo e inconsistente
senza spessore alcuno
che a volte
devi chiamare a raccolta
rimanendo concentrato
ogni piccola energia
per riconoscere qualcosa
per cui valga la pena
quanto meno esistere
Perenne movimento
Presenze e assenze
vuoti e pieni
dell'esistenza che
mantiene equilibrio
tra giorno e notte
Tra l'andare e
il venire c'è
un perenne movimento
Un'altalena a volte
che nell'intervallo
pare fermarsi
ma si prepara
al prossimo giro
Questo è il ritmo
che si insinua
tra sterno e diaframma
fin dal primo respiro
vuoti e pieni
dell'esistenza che
mantiene equilibrio
tra giorno e notte
Tra l'andare e
il venire c'è
un perenne movimento
Un'altalena a volte
che nell'intervallo
pare fermarsi
ma si prepara
al prossimo giro
Questo è il ritmo
che si insinua
tra sterno e diaframma
fin dal primo respiro
mercoledì 21 settembre 2011
Scrivere
Eppure, lo sai
non ne posso fare a meno
e quindi mi lascio
trascinare dalla corrente
Quel tuffo in quel gorgo
forse mi è stato fatale
Come sirena che ammalia
ha catturato ogni cosa
lo sguardo e il tatto
ogni senso che si fa
pura carezza di pelle
Ma io lo ritengo vitale
e senza non riesco
a stare veramente
Perciò siediti amico
e ascolta piano
ogni risvolto e ogni
sillaba che si contrae
portando in sè
nelle profondità abissali
il ritmo del mio mondo
E' maledetto alfine
chi nasce
con la penna tra le dita
non ne posso fare a meno
e quindi mi lascio
trascinare dalla corrente
Quel tuffo in quel gorgo
forse mi è stato fatale
Come sirena che ammalia
ha catturato ogni cosa
lo sguardo e il tatto
ogni senso che si fa
pura carezza di pelle
Ma io lo ritengo vitale
e senza non riesco
a stare veramente
Perciò siediti amico
e ascolta piano
ogni risvolto e ogni
sillaba che si contrae
portando in sè
nelle profondità abissali
il ritmo del mio mondo
E' maledetto alfine
chi nasce
con la penna tra le dita
martedì 20 settembre 2011
Il nocciolo compatto
Voglio occhi capaci
di leggere le onde
e cavalcare il mare
Immagini di un altrove
che mi trasporti
per mondi oscuri
Che mi parli di te
ma che viaggi
al centro esatto
delle mie parole
nocciolo compatto
del mio vivere
Comodo salotto
per anime vaganti
di leggere le onde
e cavalcare il mare
Immagini di un altrove
che mi trasporti
per mondi oscuri
Che mi parli di te
ma che viaggi
al centro esatto
delle mie parole
nocciolo compatto
del mio vivere
Comodo salotto
per anime vaganti
Guardare altrove
La distrazione a volte
arriva nel giusto punto
d'incontro con l'oblio
e volti la testa
come per guardare altrove
Ma dov'è finito
quel cuoricino d'oro
che ornava il lobo?
Interpretazione differente
di valori preziosi
non certo monetizzabili
E se confondi le note
di una vecchia canzone
niente era vero
e nulla era nostro
Come foglie cadute
senza più linfa
di un vago ricordo
che scolorisce piano
al tiepido sole
arriva nel giusto punto
d'incontro con l'oblio
e volti la testa
come per guardare altrove
Ma dov'è finito
quel cuoricino d'oro
che ornava il lobo?
Interpretazione differente
di valori preziosi
non certo monetizzabili
E se confondi le note
di una vecchia canzone
niente era vero
e nulla era nostro
Come foglie cadute
senza più linfa
di un vago ricordo
che scolorisce piano
al tiepido sole
venerdì 16 settembre 2011
Le trasparenze
Calme le acque del lago
riflettono solo la mia
immagine chiara
Senza più ombre
senza punti, nè virgole
tutto scorre così come
deve essere il tempo
Nelle trasparenze rivedo
quello che non è stato
quello che mi è mancato
E questo cielo terso
alieno da nuvole
e ombreggiature scontate
è talmente ampio
da contenere tutto
riflettono solo la mia
immagine chiara
Senza più ombre
senza punti, nè virgole
tutto scorre così come
deve essere il tempo
Nelle trasparenze rivedo
quello che non è stato
quello che mi è mancato
E questo cielo terso
alieno da nuvole
e ombreggiature scontate
è talmente ampio
da contenere tutto
giovedì 15 settembre 2011
Il profumo dei cardi
Stempera piano
silenziosamente resisti
ai morsi che urlano
e guada quel fiume
molto lentamente
Per lasciarti alle spalle
anche la più piccola
lacrima di rabbia
Così che il tuo corpo
raggiunga l'altra sponda
e fin dalla riva
senta quel persistente
profumo di cardi
che inebria i sensi
fino all'orizzonte
che si para in penombra
proteggendo la grazia
di un cuore sofferente
silenziosamente resisti
ai morsi che urlano
e guada quel fiume
molto lentamente
Per lasciarti alle spalle
anche la più piccola
lacrima di rabbia
Così che il tuo corpo
raggiunga l'altra sponda
e fin dalla riva
senta quel persistente
profumo di cardi
che inebria i sensi
fino all'orizzonte
che si para in penombra
proteggendo la grazia
di un cuore sofferente
mercoledì 14 settembre 2011
Leggero
Scivola piano il giorno
come la mano sul corpo
sono carezze queste ore
che si fanno leggere
come spighe di grano
che oscillano al vento
Il peso diventa passato
volgendo lo sguardo
indietro e altrove
finalmente abbandonato
tra le macerie del fu
Quando mi guardi
con occhi che cambiano
tutto rallenta e prende
le movenze di calma
Come una luna piena
influenzi le mie maree
come la mano sul corpo
sono carezze queste ore
che si fanno leggere
come spighe di grano
che oscillano al vento
Il peso diventa passato
volgendo lo sguardo
indietro e altrove
finalmente abbandonato
tra le macerie del fu
Quando mi guardi
con occhi che cambiano
tutto rallenta e prende
le movenze di calma
Come una luna piena
influenzi le mie maree
martedì 13 settembre 2011
Il pozzo del passato
A volte sono i ricordi
che aiutano ad essere
a ritrovare chi un tempo
era capace di sorridere
Attimi che si allontanano
e che vanno ripescati
nel pozzo del passato
Scherzi della memoria
che gioca alle sue regole
portando a galla solo
ciò che merita l'oblio
Essere dimenticato
come ombra silenziosa
mettendo a tacere
quel mare di dolore
per riscoprire così
solo le cose preziose
che aiutano ad essere
a ritrovare chi un tempo
era capace di sorridere
Attimi che si allontanano
e che vanno ripescati
nel pozzo del passato
Scherzi della memoria
che gioca alle sue regole
portando a galla solo
ciò che merita l'oblio
Essere dimenticato
come ombra silenziosa
mettendo a tacere
quel mare di dolore
per riscoprire così
solo le cose preziose
venerdì 9 settembre 2011
Nonn a Lina
Rivedo quei lunghi e bianchi
capelli stretti nella crocchia
che lasciavi andare alla sera
togliendo le catene di forcine
Nonna Lina per tutti
ma per noi solo nonna bi
Abelarda d'altri tempi
che ridevi a crepapelle
per le comiche in Tv
mentre il tuo dialetto
si trasformava in storie
e detti antichi
che sapevano di buono
capelli stretti nella crocchia
che lasciavi andare alla sera
togliendo le catene di forcine
Nonna Lina per tutti
ma per noi solo nonna bi
Abelarda d'altri tempi
che ridevi a crepapelle
per le comiche in Tv
mentre il tuo dialetto
si trasformava in storie
e detti antichi
che sapevano di buono
sabato 3 settembre 2011
Stagioni
Arriverà l'autunno
con le sue foglie morte
e tu raccoglierai
ciottoli di granito
che ha perso ignaro
mentre camminavi
Quei caldi colori
ti rattristeranno
in un ripiegarti
di quercia morente
Ma senza più portare
il peso dei pensieri
che ossessivi girano
come fantasmi incatenati
scaldandosi al sole
Dormendo ti ritroverai
cogliendo silenzi
e con le mani piene
ne farai dono sereno
a chi impazzisce
di parole oscure
Scivolerai nel vento
posandoti a terra
leggero
senza risposte forse
ma senza più paure
con le sue foglie morte
e tu raccoglierai
ciottoli di granito
che ha perso ignaro
mentre camminavi
Quei caldi colori
ti rattristeranno
in un ripiegarti
di quercia morente
Ma senza più portare
il peso dei pensieri
che ossessivi girano
come fantasmi incatenati
scaldandosi al sole
Dormendo ti ritroverai
cogliendo silenzi
e con le mani piene
ne farai dono sereno
a chi impazzisce
di parole oscure
Scivolerai nel vento
posandoti a terra
leggero
senza risposte forse
ma senza più paure
martedì 30 agosto 2011
L'ultimo bacio
Impresso nel granito
quell'abbraccio che fu primo
e ultimo atto insieme
Il bacio reso così eterno
nei visi asciutti e tristi
scolpiti nella pietra
che ferma le distanze
Specchiandoti lo vorresti
ed io lo faccio mio
quell'abbraccio che fu primo
e ultimo atto insieme
Il bacio reso così eterno
nei visi asciutti e tristi
scolpiti nella pietra
che ferma le distanze
Specchiandoti lo vorresti
ed io lo faccio mio
sabato 27 agosto 2011
Nodi di parole
Aggrovigliate sillabe
comprimono lo sterno
Solo una pioggia
di inchiostro multicolore
scioglierà questi nodi
che stringono l'anima
Come gocce pluviali
scenderanno piano
lasciando traccia di sale
dall'amaro sapore
Scoprendo di nuovo
nel fondo di una gola
sopraffatta dai no
la possibilità di respirare
E come da tradizione
io non leggerò
se non quello che
è stato scritto dal Tempo
Solo ciò che è
è stato e sarà
immutabile ed eterno
comprimono lo sterno
Solo una pioggia
di inchiostro multicolore
scioglierà questi nodi
che stringono l'anima
Come gocce pluviali
scenderanno piano
lasciando traccia di sale
dall'amaro sapore
Scoprendo di nuovo
nel fondo di una gola
sopraffatta dai no
la possibilità di respirare
E come da tradizione
io non leggerò
se non quello che
è stato scritto dal Tempo
Solo ciò che è
è stato e sarà
immutabile ed eterno
Tra Cielo e Terra
Può la Terra fermarsi
come un semplice
battito di cuore mancato?
Può definire un carattere?
Essenzialmente essere
all'interno di uno spazio
che scorre infinito
ma senza comprimere
il respiro dell'Universo
E' quando scendi
che il tono si abbassa
tra visi tutti uguali
senza nessuna
distinzione d'intelletto
Mentre passano treni
tra improvvisate stazioni
senza mai fermarsi
nè avere meta sicura
come un semplice
battito di cuore mancato?
Può definire un carattere?
Essenzialmente essere
all'interno di uno spazio
che scorre infinito
ma senza comprimere
il respiro dell'Universo
E' quando scendi
che il tono si abbassa
tra visi tutti uguali
senza nessuna
distinzione d'intelletto
Mentre passano treni
tra improvvisate stazioni
senza mai fermarsi
nè avere meta sicura
mercoledì 24 agosto 2011
Angeli e demoni
Dove sono gli angeli
dalle candide ali
e quella divinità
di cui tutti parlano?
Dall'alto guarda
in suprema indifferenza
quel male cariato
che duole come dente
su cui batte lingua
E i demoni di cui
tutti si vestono
per bere dell'altrui?
Riuniti in festa
rapiscono anime
e se ne cibano
incapaci di trattenere
qualsiasi conoscenza
dalle candide ali
e quella divinità
di cui tutti parlano?
Dall'alto guarda
in suprema indifferenza
quel male cariato
che duole come dente
su cui batte lingua
E i demoni di cui
tutti si vestono
per bere dell'altrui?
Riuniti in festa
rapiscono anime
e se ne cibano
incapaci di trattenere
qualsiasi conoscenza
giovedì 18 agosto 2011
Se è vero
Se è vero che dal caos
nascono le stelle
vorrei avere meno luce
per ordinare le idee
Se è vero che il tempo
guarisce ricordi e ferite
vorrei essere vecchia
tanto da non conoscere
la consistenza del dolore
Se è vero che l'amore
dura un attimo eterno
vorrei provarne meno
stringendone di più
E leggere tra le rughe
di un viso stanco
l'energia della vita
che spegnendosi
si propaga
nascono le stelle
vorrei avere meno luce
per ordinare le idee
Se è vero che il tempo
guarisce ricordi e ferite
vorrei essere vecchia
tanto da non conoscere
la consistenza del dolore
Se è vero che l'amore
dura un attimo eterno
vorrei provarne meno
stringendone di più
E leggere tra le rughe
di un viso stanco
l'energia della vita
che spegnendosi
si propaga
martedì 16 agosto 2011
La giusta prospettiva
La distanza dello sguardo
dà la giusta prospettiva
I contorni diventano chiari
e mettono in evidenza
profili illogici di atti
che nulla hanno a che spartire
Come se il cielo avesse
definiti limiti e non
fosse solo puro respiro
Come se la vita intera
fosse una semplice sequenza
di immagini ripetitive
Allontana quella mano
che giudicante arriva
Quando chiudi la porta
è tua la condanna
di vivere con te stesso
dà la giusta prospettiva
I contorni diventano chiari
e mettono in evidenza
profili illogici di atti
che nulla hanno a che spartire
Come se il cielo avesse
definiti limiti e non
fosse solo puro respiro
Come se la vita intera
fosse una semplice sequenza
di immagini ripetitive
Allontana quella mano
che giudicante arriva
Quando chiudi la porta
è tua la condanna
di vivere con te stesso
giovedì 11 agosto 2011
Un fiume in piena
Le storie arrivano
come solo
un fiume in piena fa
e la corrente ti trascina
si fa rifugio per te
costretto a viverle
e a raccontarle
Urlano nella notte
come fantasmi impazziti
pieni di dolore
ma muti nella voce
Un foglio dopo l'altro
offrono al cielo
e a te che ascolti
milioni di alternative
e plausibili possibilità
come solo
un fiume in piena fa
e la corrente ti trascina
si fa rifugio per te
costretto a viverle
e a raccontarle
Urlano nella notte
come fantasmi impazziti
pieni di dolore
ma muti nella voce
Un foglio dopo l'altro
offrono al cielo
e a te che ascolti
milioni di alternative
e plausibili possibilità
mercoledì 10 agosto 2011
giovedì 4 agosto 2011
Il ritmo del mondo
Costantemente impegnati
a rinnegare il diaframma
inconsapevoli del respiro
che è ritmo di vita
e movimento del mondo
Reale e concreto
come un abbraccio stretto
Ricadiamo ogni giorno
nel pozzo egocentrico
del nostro essere così
piccoli e meschini
da non saper ascoltare
E allora sorridi
guarda avanti e leggi
una parola dopo l'altra
come fossero chilometri
di un lungo cammino
a rinnegare il diaframma
inconsapevoli del respiro
che è ritmo di vita
e movimento del mondo
Reale e concreto
come un abbraccio stretto
Ricadiamo ogni giorno
nel pozzo egocentrico
del nostro essere così
piccoli e meschini
da non saper ascoltare
E allora sorridi
guarda avanti e leggi
una parola dopo l'altra
come fossero chilometri
di un lungo cammino
martedì 2 agosto 2011
Omofobia
Vorrei dire a quelli
che vogliono definire
e bollare la vita
che non si può
proprio fare
Non è così che
funzionano le cose
ma è con un battito
d'ali o di ciglia
che tutto nasce
Ognuno di noi
è storia immensa
tela paziente di ragno
arazzo intessuto
da un sapiente telaio
E quando l'Uomo non vede
negando la ricchezza
a ciò che è diverso
rimpicciolisce le anime
a partire da se stesso
che vogliono definire
e bollare la vita
che non si può
proprio fare
Non è così che
funzionano le cose
ma è con un battito
d'ali o di ciglia
che tutto nasce
Ognuno di noi
è storia immensa
tela paziente di ragno
arazzo intessuto
da un sapiente telaio
E quando l'Uomo non vede
negando la ricchezza
a ciò che è diverso
rimpicciolisce le anime
a partire da se stesso
giovedì 28 luglio 2011
Cose non dette
Linee perfette
di geometrie a spirale
e poi voltarsi un attimo
per riscoprire silenzi
Sabbia fine e bianca
e onde accavallate
nel vagare di idee
Cerco un luogo
che non conosca
se non il mio nome
che non insinui
che non domandi
che mi rispetti
Non voglio distrarmi
solo per non pensare
voglio ricominciare
proprio a partire
da quella brezza
che è il mio respiro
di geometrie a spirale
e poi voltarsi un attimo
per riscoprire silenzi
Sabbia fine e bianca
e onde accavallate
nel vagare di idee
Cerco un luogo
che non conosca
se non il mio nome
che non insinui
che non domandi
che mi rispetti
Non voglio distrarmi
solo per non pensare
voglio ricominciare
proprio a partire
da quella brezza
che è il mio respiro
mercoledì 20 luglio 2011
Come un quadro di Dalì
Si dissolvono le forme
sciogliendo il tempo
in orologi distorti
Come in un quadro di Dalì
dove tutto si stempera
e si fa lacrima caduta
Non frughi più
tra le mie cose
con l'ansia di sapere
e trovare un pertugio
per insinuarti piano
Rimane solo quel tocco
e la carezza leggera che
mi fa quasi sperare
Ma quando riapro gli occhi
mi accorgo stanca
che l'amore per tutti
dura quanto un sospiro
Tranne per me
sciogliendo il tempo
in orologi distorti
Come in un quadro di Dalì
dove tutto si stempera
e si fa lacrima caduta
Non frughi più
tra le mie cose
con l'ansia di sapere
e trovare un pertugio
per insinuarti piano
Rimane solo quel tocco
e la carezza leggera che
mi fa quasi sperare
Ma quando riapro gli occhi
mi accorgo stanca
che l'amore per tutti
dura quanto un sospiro
Tranne per me
martedì 19 luglio 2011
Appendice sospesa
Ci ritroviamo qui
come fossimo diventati
un'appendice sospesa
Ripenso allora
alla dolce violenza
di un'insistenza urgente
che mi ha spalancato
le porte sul mondo
Ho lasciato la tua mano
per continuare sola
libera di inciampare
cadere e piangere
di ogni sbucciatura
Ma riconoscerci
è stato solo un attimo
oltre ogni spazio-tempo
semplicemente così
annusando le distanze
come fossimo diventati
un'appendice sospesa
Ripenso allora
alla dolce violenza
di un'insistenza urgente
che mi ha spalancato
le porte sul mondo
Ho lasciato la tua mano
per continuare sola
libera di inciampare
cadere e piangere
di ogni sbucciatura
Ma riconoscerci
è stato solo un attimo
oltre ogni spazio-tempo
semplicemente così
annusando le distanze
giovedì 7 luglio 2011
Nessuna meta
E ora dovrei ridere
per l'accanimento
che non conosce sosta
e imperterrito viaggia
sui binari morti
di situazioni palesate
Io non sto nel mezzo
nè su un filo di rasoio
che sa d'ambiguità
Cammino dritto e oltre
vado senza nessuna meta
che sia certezza d'assoluto
Suona pure alla mia porta
ti lascerò entrare
ma indossa abiti adeguati
di chiaro rispetto
e non provarci neanche
a calpestare la mia anima
che solitaria vola
senza bisogno alcuno
per l'accanimento
che non conosce sosta
e imperterrito viaggia
sui binari morti
di situazioni palesate
Io non sto nel mezzo
nè su un filo di rasoio
che sa d'ambiguità
Cammino dritto e oltre
vado senza nessuna meta
che sia certezza d'assoluto
Suona pure alla mia porta
ti lascerò entrare
ma indossa abiti adeguati
di chiaro rispetto
e non provarci neanche
a calpestare la mia anima
che solitaria vola
senza bisogno alcuno
mercoledì 6 luglio 2011
Inevitabilmente
Inevitabilmente torno a noi
per distratte melodie che
lentamente si insinuano
Ma sento anche il risuonare
echi lontani di vuoto
portati in volo da mille bugie
Le onde che respirano
mentre i piedi affondano
tra mute sabbie
capaci di creare vortici
Invece il Tempo
mai riesce a colmare
nè riportare alla fiducia
Sfilaccia tutto
come una fiera vorace
E delle briciole
non so che farmene
per distratte melodie che
lentamente si insinuano
Ma sento anche il risuonare
echi lontani di vuoto
portati in volo da mille bugie
Le onde che respirano
mentre i piedi affondano
tra mute sabbie
capaci di creare vortici
Invece il Tempo
mai riesce a colmare
nè riportare alla fiducia
Sfilaccia tutto
come una fiera vorace
E delle briciole
non so che farmene
sabato 2 luglio 2011
L'ultimo ricordo
Il teschio messicano
che esorcizza le paure
con esplosioni di colori
e fiori che non si colgono
E la pennellata furente
di una donna capace
di trasformare il limite
nell'energia di un quadro
Quello è l'ultimo ricordo
che posso portarmi in tasca
senza temere
che possa essere sgualcito
Stavolta non lo farò
non sarò lì ad aspettare
che arrivi l'ultimo respiro
e manterrò il battito
di un solo cuore
Affinchè rimanga
quello che può restare
che esorcizza le paure
con esplosioni di colori
e fiori che non si colgono
E la pennellata furente
di una donna capace
di trasformare il limite
nell'energia di un quadro
Quello è l'ultimo ricordo
che posso portarmi in tasca
senza temere
che possa essere sgualcito
Stavolta non lo farò
non sarò lì ad aspettare
che arrivi l'ultimo respiro
e manterrò il battito
di un solo cuore
Affinchè rimanga
quello che può restare
venerdì 1 luglio 2011
Forse più tardi
Fermare a dentri stretti
tutto l'odio e quelle
deformità in cui ti specchi
Chissà perchè giriamo
tra ciechi e sordi
fino al momento
in cui tornare a casa
"Scusa, si è fatto tardi
devo proprio andare"
E perchè poi
dovrei farmi piccola
per occupare un angolo
quando voglio spaziare
e ridere di tutti
gli universi paralleli
in cui viviamo
Forse più tardi
ritornerò là dove
un giorno fui
con pagine nuove
da raccontare
tutte d'un fiato
tutto l'odio e quelle
deformità in cui ti specchi
Chissà perchè giriamo
tra ciechi e sordi
fino al momento
in cui tornare a casa
"Scusa, si è fatto tardi
devo proprio andare"
E perchè poi
dovrei farmi piccola
per occupare un angolo
quando voglio spaziare
e ridere di tutti
gli universi paralleli
in cui viviamo
Forse più tardi
ritornerò là dove
un giorno fui
con pagine nuove
da raccontare
tutte d'un fiato
venerdì 24 giugno 2011
Sincronica sintonia
Quella mano adagiata
così sapiente al tatto
e melodie che sanno
come accarezzarti
Rossi i papaveri in campo
oscillano al vento
e morbidi danzano
Vorrei...
Tra le stelle cadute
d'un cielo ammalato
nascono i desideri
e si distorcono poi
diventando vaghi ricordi
Tocca il mio cuore
con un magico refrain
torna risonanza
di limpido pensiero
Nell'uguale gesto
le stesse parole
che definivano in un'eco
inconsapevoli immagini
in sincronica sintonia
Il profumo del sogno
accompagnava canzoni
fatte per assaggiare
a morsi d'amore
ciò che fuggiva invano
così sapiente al tatto
e melodie che sanno
come accarezzarti
Rossi i papaveri in campo
oscillano al vento
e morbidi danzano
Vorrei...
Tra le stelle cadute
d'un cielo ammalato
nascono i desideri
e si distorcono poi
diventando vaghi ricordi
Tocca il mio cuore
con un magico refrain
torna risonanza
di limpido pensiero
Nell'uguale gesto
le stesse parole
che definivano in un'eco
inconsapevoli immagini
in sincronica sintonia
Il profumo del sogno
accompagnava canzoni
fatte per assaggiare
a morsi d'amore
ciò che fuggiva invano
giovedì 23 giugno 2011
Mano nella mano
Le note spruzzate
che invadevano il sorriso
E' ora e qui, adesso
che voglio parlare di noi
Ascoltando la risacca
di un mare pensieroso
Vedere nei tuoi occhi
progetti di case azzurre
come un cielo
che chiama a raccolta
le nuvole e subito
le disperde nel vento
Tra i granelli di sabbia
che è sogno perenne
ritrovare quel giorno
e noi sulla riva
a cercare conchiglie
rumoreggianti alghe
e onde lontane
I piedi bagnati di sale
stemperavano dolori
mentre le anime
si intrecciavano partendo
e andavano così
mano nella mano
che invadevano il sorriso
E' ora e qui, adesso
che voglio parlare di noi
Ascoltando la risacca
di un mare pensieroso
Vedere nei tuoi occhi
progetti di case azzurre
come un cielo
che chiama a raccolta
le nuvole e subito
le disperde nel vento
Tra i granelli di sabbia
che è sogno perenne
ritrovare quel giorno
e noi sulla riva
a cercare conchiglie
rumoreggianti alghe
e onde lontane
I piedi bagnati di sale
stemperavano dolori
mentre le anime
si intrecciavano partendo
e andavano così
mano nella mano
sabato 18 giugno 2011
Solo per amore
Cosa vogliono gli occhi?
E cosa ancora confonde
i pensieri se quella porta
è silenziosamente chiusa
e così voglio che rimanga
E' l'incoerenza che porta dolore
ieri, oggi e domani
senza assurde ripetizioni
anche se il cambiamento
rimane un affare privato
Mentre tu vivi in un'avida
torre d'avorio che ti violenta
perchè a te è riservata
la credibilità del traditore
e quel sapore sempre amaro
di una volgarità lontana da me
E tu che raccontavi storie
di amori dipinti su tela
lacerata dalla quotidianità
a te solo conosciuta
non meno scontato
per il solo tacere
Io sto nel mezzo
con il solo e unico desiderio
di tuffarmi nel mio mare
di silenziosi e magici colori
senza obblighi nè doveri
Solo per amore
E cosa ancora confonde
i pensieri se quella porta
è silenziosamente chiusa
e così voglio che rimanga
E' l'incoerenza che porta dolore
ieri, oggi e domani
senza assurde ripetizioni
anche se il cambiamento
rimane un affare privato
Mentre tu vivi in un'avida
torre d'avorio che ti violenta
perchè a te è riservata
la credibilità del traditore
e quel sapore sempre amaro
di una volgarità lontana da me
E tu che raccontavi storie
di amori dipinti su tela
lacerata dalla quotidianità
a te solo conosciuta
non meno scontato
per il solo tacere
Io sto nel mezzo
con il solo e unico desiderio
di tuffarmi nel mio mare
di silenziosi e magici colori
senza obblighi nè doveri
Solo per amore
venerdì 17 giugno 2011
Chiudere il cerchio
Gli occhi e la voce
sordi a tutto
non ricordano
quel ragazzo triste
che soffriva alle parole
tirate a caso
Sembra impossibile
chiudere il cerchio
con chi ti fa sentire
che non ci sei
nel tempo che scorre
E il corpo abitato
diventa un luogo
scomodo e inaccessibile
Qualcosa da dimenticare
che sa solo di morte
incapace di respiri
travolti da passione
Tira una riga allora
e più non pensare
seppellisci i ricordi
dall'amaro e torbido
gusto di sale
Nulla vale di più
di un silenzio ben gestito
sordi a tutto
non ricordano
quel ragazzo triste
che soffriva alle parole
tirate a caso
Sembra impossibile
chiudere il cerchio
con chi ti fa sentire
che non ci sei
nel tempo che scorre
E il corpo abitato
diventa un luogo
scomodo e inaccessibile
Qualcosa da dimenticare
che sa solo di morte
incapace di respiri
travolti da passione
Tira una riga allora
e più non pensare
seppellisci i ricordi
dall'amaro e torbido
gusto di sale
Nulla vale di più
di un silenzio ben gestito
giovedì 16 giugno 2011
Eclissi di luna
Nella risacca dell'anima
occhi chiusi desiderano
e realizzano sogni
spunti dell'essere
cose piccole e semplici
Ma se posi lo sguardo
su una pallida luna
le distanze si fanno
complicate impossibilità
Senza poter toccare
quel disco tondo e perfetto
offuscato di lontananze
E solo quando
con fatica raggiungi
il silenzio del sonno
che tutto diventa lago
di pura tranquillità
svuotato d'ogni affanno
occhi chiusi desiderano
e realizzano sogni
spunti dell'essere
cose piccole e semplici
Ma se posi lo sguardo
su una pallida luna
le distanze si fanno
complicate impossibilità
Senza poter toccare
quel disco tondo e perfetto
offuscato di lontananze
E solo quando
con fatica raggiungi
il silenzio del sonno
che tutto diventa lago
di pura tranquillità
svuotato d'ogni affanno
sabato 11 giugno 2011
Cancellare il mondo
L'oblio è qualcosa
che arriva dal buio
e scioglie quel nodo
che tortura lo stomaco
Senza luci o rumori
nel più totale silenzio
che affonda dove
non esistono ombre
Solo così puoi
non ascoltare
le voci che arrivano
a tormentare il sonno
accettando inerme
l'inesistenza del giusto
Frugare poi nei mille cassetti
per trovare una gomma
che sia abbastanza grande
da cancellare il mondo
che arriva dal buio
e scioglie quel nodo
che tortura lo stomaco
Senza luci o rumori
nel più totale silenzio
che affonda dove
non esistono ombre
Solo così puoi
non ascoltare
le voci che arrivano
a tormentare il sonno
accettando inerme
l'inesistenza del giusto
Frugare poi nei mille cassetti
per trovare una gomma
che sia abbastanza grande
da cancellare il mondo
giovedì 9 giugno 2011
Battute scontate
E adesso farai
battute scontate
atteggiandoti vissuto
Si sprecheranno
i luoghi comuni
dove tutti si ritrovano
per un caffè
specchiandosi distratti
convinti di essere diversi
dalla mandria
che procede muggendo
Come te che credi
di essere il migliore
Così ti hanno insegnato
in monolezione di vita
Cieco e sordo
di fronte a te stesso
come il resto del mondo
al quale ti unisci
in un infinito amplesso
battute scontate
atteggiandoti vissuto
Si sprecheranno
i luoghi comuni
dove tutti si ritrovano
per un caffè
specchiandosi distratti
convinti di essere diversi
dalla mandria
che procede muggendo
Come te che credi
di essere il migliore
Così ti hanno insegnato
in monolezione di vita
Cieco e sordo
di fronte a te stesso
come il resto del mondo
al quale ti unisci
in un infinito amplesso
martedì 7 giugno 2011
Vacuità totale
Era il piccolo particolare
ad attirare la mia attenzione
e a far posare il mio sguardo
su un giubotto di jeans
dal colletto rialzato
Sul braccialetto che
si adagiava nel polso
e su quella mano
incapace di carezze vere
L'attimo che a volte fugge
io lo fissavo perenne
senza accorgermi
che tutti quei fotogrammi
erano distorsioni del reale
Pura bellezza
vacuità totale
che non resiste al tempo
Uno sguardo, un gesto
che non lasciano
traccia nè ricordo
ad attirare la mia attenzione
e a far posare il mio sguardo
su un giubotto di jeans
dal colletto rialzato
Sul braccialetto che
si adagiava nel polso
e su quella mano
incapace di carezze vere
L'attimo che a volte fugge
io lo fissavo perenne
senza accorgermi
che tutti quei fotogrammi
erano distorsioni del reale
Pura bellezza
vacuità totale
che non resiste al tempo
Uno sguardo, un gesto
che non lasciano
traccia nè ricordo
In limpida voce
Ma le parole
non sono fatte
per essere giocate
in questo mondo
che ha perso i sapori
e i colori semantici
Devono scivolare
su un impalpabile
filo di seta
come una carezza
e morbide toccare
inaspettati impatti
Così come sono
senza fronzoli
senza portare segreti
che non vedono futuro
Perchè siano
sempre pronunciate
in limpida voce...
non sono fatte
per essere giocate
in questo mondo
che ha perso i sapori
e i colori semantici
Devono scivolare
su un impalpabile
filo di seta
come una carezza
e morbide toccare
inaspettati impatti
Così come sono
senza fronzoli
senza portare segreti
che non vedono futuro
Perchè siano
sempre pronunciate
in limpida voce...
mercoledì 1 giugno 2011
Angoli piatti
Cambiando direzione
tornano gli angoli piatti
diventano spigoli
inevitabili noie
nel mare distratto
che intreccia le onde
e le fa sussultare
Ma forse non hai
ben calcolato
l'istinto di fuga latente
che silenzioso arriva
Mentre l'acqua
non cerca più forme
vuole essere navigata
e oscillare adagio
senza geometrie spaziali
che non sono me
tornano gli angoli piatti
diventano spigoli
inevitabili noie
nel mare distratto
che intreccia le onde
e le fa sussultare
Ma forse non hai
ben calcolato
l'istinto di fuga latente
che silenzioso arriva
Mentre l'acqua
non cerca più forme
vuole essere navigata
e oscillare adagio
senza geometrie spaziali
che non sono me
venerdì 27 maggio 2011
Pura illusione
Quando tocchi il fondo
è pura illusione
l'anima a brandelli
non finisce mai
Quindi lasciati andare
e cadi pure tranquillo
non arriverai mai
all'auspicata fine
da cui risalire
Continuerai a scivolare
aggrappandoti maldestro
alle pareti lisce
di un illimitato pozzo
da cui tuo malgrado
potrai veder le stelle
è pura illusione
l'anima a brandelli
non finisce mai
Quindi lasciati andare
e cadi pure tranquillo
non arriverai mai
all'auspicata fine
da cui risalire
Continuerai a scivolare
aggrappandoti maldestro
alle pareti lisce
di un illimitato pozzo
da cui tuo malgrado
potrai veder le stelle
giovedì 26 maggio 2011
Qualcosa di più
C'è qualcosa di più
in quegli occhi di bimbo
che corre libero e nudo
e poi d'improvviso
piange disperato
Non è semplice
creatività
quella che vedi nel fondo
di un'anima persa
dal cuore stracciato
confuso nel caos
E' sordo il dolore
all'antico richiamo
Piccolo incompreso
deluso e ferito a morte
il mio povero amore
in quegli occhi di bimbo
che corre libero e nudo
e poi d'improvviso
piange disperato
Non è semplice
creatività
quella che vedi nel fondo
di un'anima persa
dal cuore stracciato
confuso nel caos
E' sordo il dolore
all'antico richiamo
Piccolo incompreso
deluso e ferito a morte
il mio povero amore
mercoledì 18 maggio 2011
Come stelle cadute
Le donne hanno
spalle grandi
su cui portare
i panni sporchi
quelli della vita
che le scopre sole
Statue di granito
eternamente sorridenti
pronte a trasformarsi
all'occorrenza
per esaudire desideri
Come stelle cadute
ingoiano tristezze
e mattine amare
senza nessuno che
chieda mai loro
o tolga gli invisibili
pesi del silenzio
calati addosso
come un abito sgualcito
spalle grandi
su cui portare
i panni sporchi
quelli della vita
che le scopre sole
Statue di granito
eternamente sorridenti
pronte a trasformarsi
all'occorrenza
per esaudire desideri
Come stelle cadute
ingoiano tristezze
e mattine amare
senza nessuno che
chieda mai loro
o tolga gli invisibili
pesi del silenzio
calati addosso
come un abito sgualcito
martedì 17 maggio 2011
Il viaggio quotidiano
Mentre cammini
ti accorgi del dolore
e della fatica
per andare avanti
Ogni giorno
una nuova vescica
che non rende leggero
il viaggio quotidiano
Cambi scarpe
convinto così
di essere attrezzato
contro buche e sassi
che non si spostano
E ridi
dei luoghi comuni
che abbondano
Tutto rimane
esattamente com'è
sei solo tu
che lo rendi diverso
ti accorgi del dolore
e della fatica
per andare avanti
Ogni giorno
una nuova vescica
che non rende leggero
il viaggio quotidiano
Cambi scarpe
convinto così
di essere attrezzato
contro buche e sassi
che non si spostano
E ridi
dei luoghi comuni
che abbondano
Tutto rimane
esattamente com'è
sei solo tu
che lo rendi diverso
giovedì 12 maggio 2011
Mani più grandi
Vorrei avere
mani più grandi
per saper nascondere
e allontanare
Una coperta enorme
per riscaldare
e proteggere
Sconfiggere ogni forma
di stupida arroganza
C'è chi ti vuole
per forza insegnare
senza sapere
senza vedere
chi sei veramente
perchè è uno specchio
solo di se stesso
E del rispetto
ne fa sberleffo
Come uno schiaffo
la sua voce
è di metallo
ordinata e fredda
mani più grandi
per saper nascondere
e allontanare
Una coperta enorme
per riscaldare
e proteggere
Sconfiggere ogni forma
di stupida arroganza
C'è chi ti vuole
per forza insegnare
senza sapere
senza vedere
chi sei veramente
perchè è uno specchio
solo di se stesso
E del rispetto
ne fa sberleffo
Come uno schiaffo
la sua voce
è di metallo
ordinata e fredda
martedì 10 maggio 2011
La pece più nera
Essere immersi
nella pece più nera
si alza il diaframma
e non puoi respirare
Statico il movimento
cerca di opporsi a quel
tutto che è contro
Scivoli più giù
nel buco nero
dell'impotenza
che comprime ancora
i polmoni
Perchè mai
vedere una luce
dove c'è solo buio?
Il fiato manca
e per quanto
cerchi di muoverti
niente si apre
come un pugno
ben assestato
al centro dello sterno
Sollevi l'addome
ci provi e continui
anche quando
nulla accade
A volte sembra
quasi meglio
non inalare
la pece nera
del mondo
nella pece più nera
si alza il diaframma
e non puoi respirare
Statico il movimento
cerca di opporsi a quel
tutto che è contro
Scivoli più giù
nel buco nero
dell'impotenza
che comprime ancora
i polmoni
Perchè mai
vedere una luce
dove c'è solo buio?
Il fiato manca
e per quanto
cerchi di muoverti
niente si apre
come un pugno
ben assestato
al centro dello sterno
Sollevi l'addome
ci provi e continui
anche quando
nulla accade
A volte sembra
quasi meglio
non inalare
la pece nera
del mondo
giovedì 5 maggio 2011
Mare d'oblio
Appoggi la testa
sul cuscino
e proprio lì
nel buio più fitto
si impone la mente
Sagome scure
attraversano i sogni
mentre con le mani
vorresti fermare
quei chiodi che
si fissano
nel pensiero di legno
Idee ossessive
da lasciar andare
e se l'acqua potesse
lavare via tutto
ti immergeresti
in un mare d'oblio
sul cuscino
e proprio lì
nel buio più fitto
si impone la mente
Sagome scure
attraversano i sogni
mentre con le mani
vorresti fermare
quei chiodi che
si fissano
nel pensiero di legno
Idee ossessive
da lasciar andare
e se l'acqua potesse
lavare via tutto
ti immergeresti
in un mare d'oblio
mercoledì 4 maggio 2011
La differenza
Piccola la parola
è spina di rosa
che si conficca
e nella carne
rimane
benedicendo
ad ali spiegate
l'attimo in cui
la centratura
è arrivata
per restare
E' nel silenzio
che si celano
mille sfumature
che inevitabilmente
fanno la differenza
è spina di rosa
che si conficca
e nella carne
rimane
benedicendo
ad ali spiegate
l'attimo in cui
la centratura
è arrivata
per restare
E' nel silenzio
che si celano
mille sfumature
che inevitabilmente
fanno la differenza
giovedì 28 aprile 2011
L'infinito viaggio
Gettare una spugna
tra le onde del mare
perchè si faccia spuma
e riviva come ciglia
che non smettono
mai di sognare
Sonorità assolute
si insinuano
tra l'anima e i pori
di una pelle che vibra
Ascoltare i rumori
per riconoscerli quando
si ripresenteranno
Opporsi fermamente
con le dita spalancate
per arrestare quello che
di troppo ridonda
E tornare con tutto
il corpo che si fa
corda tesa di violino
a quelle note
a quelle spiagge
Per guardare oltre
ogni orizzonte
tra le onde del mare
perchè si faccia spuma
e riviva come ciglia
che non smettono
mai di sognare
Sonorità assolute
si insinuano
tra l'anima e i pori
di una pelle che vibra
Ascoltare i rumori
per riconoscerli quando
si ripresenteranno
Opporsi fermamente
con le dita spalancate
per arrestare quello che
di troppo ridonda
E tornare con tutto
il corpo che si fa
corda tesa di violino
a quelle note
a quelle spiagge
Per guardare oltre
ogni orizzonte
domenica 24 aprile 2011
Condizionale d'obbligo
Dovrebbe essere
un attimo aggiunto
un'alba nuova
da riscoprire
sfogliando i giorni
come fossero cipolle
Si poserebbe allora
il consueto sguardo
per solfeggiare
e la mano leggera
toccherebbe le nuvole
che si fanno pelle
In battere e levare
dovrebbero scorrere
come acqua marina
le frasi veloci
che inseguono i ma
traendo forza dai se
E forse più tardi
ci sarebbe...
mi volto distratta
è stato solo un momento
fugace di silenzio
anche se l'idea
non può cambiare:
l'approdo è solo
un inizio per sempre
un attimo aggiunto
un'alba nuova
da riscoprire
sfogliando i giorni
come fossero cipolle
Si poserebbe allora
il consueto sguardo
per solfeggiare
e la mano leggera
toccherebbe le nuvole
che si fanno pelle
In battere e levare
dovrebbero scorrere
come acqua marina
le frasi veloci
che inseguono i ma
traendo forza dai se
E forse più tardi
ci sarebbe...
mi volto distratta
è stato solo un momento
fugace di silenzio
anche se l'idea
non può cambiare:
l'approdo è solo
un inizio per sempre
giovedì 21 aprile 2011
Rughe nell'anima
Io le rughe
ce l'ho nell'anima
Solchi profondi
pieni di dolore
come strade percorse
spesso imposte
non certo scelte
Ne porto il peso
che ogni tanto
si fa opacità d'occhi
Ma capita che
sia il mondo
che te le fa notare
Persone incapaci
d'amore e vita
portatrici di morte
ma sempre presenti
Le parole diffamanti
ti fanno sentire
il passare del tempo
Mentre lo spirito
vorrebbe volare
ma qui rimane
ancorato alla terra
prigioniero degli altri
Inaspettatamente arriva
il giorno in cui
spezzare le catene
e rendere il canto
un libero pensiero
si fa più che urgenza
Necessità assoluta
ce l'ho nell'anima
Solchi profondi
pieni di dolore
come strade percorse
spesso imposte
non certo scelte
Ne porto il peso
che ogni tanto
si fa opacità d'occhi
Ma capita che
sia il mondo
che te le fa notare
Persone incapaci
d'amore e vita
portatrici di morte
ma sempre presenti
Le parole diffamanti
ti fanno sentire
il passare del tempo
Mentre lo spirito
vorrebbe volare
ma qui rimane
ancorato alla terra
prigioniero degli altri
Inaspettatamente arriva
il giorno in cui
spezzare le catene
e rendere il canto
un libero pensiero
si fa più che urgenza
Necessità assoluta
mercoledì 13 aprile 2011
Impressioni di ricordi
Smalto rosso e oro
quando il sorriso riluceva
e quell'aria a tratti
calda e frizzantina
Distesa l'atmosfera
fermava il pensiero buio
dove la mente si incaglia
perchè non comprende
come e quando il gesto
si fa parola calcolata
al millimetro
Acuto è il contrasto
tra il possibile interesse
e la risonanza
quanto lo è
l'impenetrabilità dei corpi
In quell'eco che più
non ritrovi
rifugi l'anima e
lasci che riposi all'ombra
di un albero grande,
dalle radici profonde
Magari in quel silenzio
ritrovi la capacità
di annusare i colori
che ci portiamo addosso
in quell'abito usato
che fa parte dei noi
quando il sorriso riluceva
e quell'aria a tratti
calda e frizzantina
Distesa l'atmosfera
fermava il pensiero buio
dove la mente si incaglia
perchè non comprende
come e quando il gesto
si fa parola calcolata
al millimetro
Acuto è il contrasto
tra il possibile interesse
e la risonanza
quanto lo è
l'impenetrabilità dei corpi
In quell'eco che più
non ritrovi
rifugi l'anima e
lasci che riposi all'ombra
di un albero grande,
dalle radici profonde
Magari in quel silenzio
ritrovi la capacità
di annusare i colori
che ci portiamo addosso
in quell'abito usato
che fa parte dei noi
giovedì 7 aprile 2011
Questa luna
Una fettina di cipolla
è questa luna
come ciglia di bimbo
tra cui i sogni riposano
Soffusa luce emanata
attorno a cui si stringe
tutto il dolore possibile
bugie e opacità dei giorni
Non custodisce più quello
che gli uomini ignari
hanno perduto
ma l'assoluta mancanza
di amore negli attimi
Raminga la mente
vaga e si ferma distratta
su quelle ombre
e raggi che come dita
si allungano nella notte
buio mantello d'anima
e non rifugio di stanchezze
lievemente assopite
è questa luna
come ciglia di bimbo
tra cui i sogni riposano
Soffusa luce emanata
attorno a cui si stringe
tutto il dolore possibile
bugie e opacità dei giorni
Non custodisce più quello
che gli uomini ignari
hanno perduto
ma l'assoluta mancanza
di amore negli attimi
Raminga la mente
vaga e si ferma distratta
su quelle ombre
e raggi che come dita
si allungano nella notte
buio mantello d'anima
e non rifugio di stanchezze
lievemente assopite
martedì 15 marzo 2011
Chicchi di melograno
Era scritto
nei chicchi di melograno
che io non ho saputo
leggere con attenzione
Un rosso dopo l'altro
sono caduti
lasciando lo scheletro
di una volta frutto
Giallo assetato
senza più polpa
come una frase
sulla sabbia asciutta
portata via dal mare
Carminio cristallino
quasi trasparente
questo sangue che scende
e goccia dopo goccia
bagna dove si posa
come l'onda
dove i piedi affondano
S'arrestano, spariscono
e più non vogliono
sentir parole vacue
nei chicchi di melograno
che io non ho saputo
leggere con attenzione
Un rosso dopo l'altro
sono caduti
lasciando lo scheletro
di una volta frutto
Giallo assetato
senza più polpa
come una frase
sulla sabbia asciutta
portata via dal mare
Carminio cristallino
quasi trasparente
questo sangue che scende
e goccia dopo goccia
bagna dove si posa
come l'onda
dove i piedi affondano
S'arrestano, spariscono
e più non vogliono
sentir parole vacue
Scacciare il freddo
Dalle caviglie ai gomiti
sussultano i brividi
come se il mio corpo
volesse scacciare il freddo
di occhi che non vedono
le tenaci assenze
Tornare con la mente
a giorni che parevano
ed erano solo attimi
muschiati di immenso
Non basta a far cessare
quel morso invernale
così acuto, ostinato
di attese lacerate
Tuffarsi nei solfeggi
d'un mare agitato
che smuove le onde
senza placare
il ramingo cercatore
che grano dopo grano
spiga la sabbia
tra le dita stanche
per trovare l'oro
sussultano i brividi
come se il mio corpo
volesse scacciare il freddo
di occhi che non vedono
le tenaci assenze
Tornare con la mente
a giorni che parevano
ed erano solo attimi
muschiati di immenso
Non basta a far cessare
quel morso invernale
così acuto, ostinato
di attese lacerate
Tuffarsi nei solfeggi
d'un mare agitato
che smuove le onde
senza placare
il ramingo cercatore
che grano dopo grano
spiga la sabbia
tra le dita stanche
per trovare l'oro
lunedì 14 marzo 2011
Caleidoscopio
Le punte dei cristalli
feriscono l'anima
quando giri lo sguardo
sugli accesi colori
e vedi ogni nodo
che distorce il ritmo
con un effetto domino
Volti allora il viso
regalandoti nuove immagini
Come se lo specchio
fosse acqua di mare
e non superficie
scivolosa e vana
Aggrappare un sogno
alla nuova figura
e aspettare la parola
che sussurrata piano
si faccia portatrice
di suoni e odori
mentre la pelle
schiude ogni poro
e si pone in ascolto
Che non sia mai il silenzio
ad uccidere quel volo
che non diventi falce
abbattuta sul non detto
per spegnere un'arsura
che è fuoco sempre acceso
feriscono l'anima
quando giri lo sguardo
sugli accesi colori
e vedi ogni nodo
che distorce il ritmo
con un effetto domino
Volti allora il viso
regalandoti nuove immagini
Come se lo specchio
fosse acqua di mare
e non superficie
scivolosa e vana
Aggrappare un sogno
alla nuova figura
e aspettare la parola
che sussurrata piano
si faccia portatrice
di suoni e odori
mentre la pelle
schiude ogni poro
e si pone in ascolto
Che non sia mai il silenzio
ad uccidere quel volo
che non diventi falce
abbattuta sul non detto
per spegnere un'arsura
che è fuoco sempre acceso
giovedì 3 marzo 2011
Metti la tua mano
sul mio cuore
Lo senti il mio respiro?
Parla solo di te
quel ramingo pensiero
che se ne va felice
con gli occhi pieni di stelle
quelli di un bambino
Mi senti?
Ovunque ti cerco
nelle note melodiche
di un pezzo senza fine
e volto lo sguardo
per vedere dove sei
per sentire che vivi
e in me ti inoltri
con la forza
di un uragano gentile
Scaldami l'anima
e continua a soffiare
sulla pelle stanca
quell'alito d'amore
che è pura rinascita
e fonte di vita
Mentre la tua camicia
rimane lì e dice di te
da una sedia vuota...
sul mio cuore
Lo senti il mio respiro?
Parla solo di te
quel ramingo pensiero
che se ne va felice
con gli occhi pieni di stelle
quelli di un bambino
Mi senti?
Ovunque ti cerco
nelle note melodiche
di un pezzo senza fine
e volto lo sguardo
per vedere dove sei
per sentire che vivi
e in me ti inoltri
con la forza
di un uragano gentile
Scaldami l'anima
e continua a soffiare
sulla pelle stanca
quell'alito d'amore
che è pura rinascita
e fonte di vita
Mentre la tua camicia
rimane lì e dice di te
da una sedia vuota...
martedì 1 marzo 2011
Ricordati di me
Ho incontrato spigoli
e risvolti di bugie
menzogne piegate
per puro calcolo
di geometriche proporzioni
e occhi distratti
Ma ho scelto te
che eri lì
ad aspettarmi
I tuoi silenzi cocciuti
e quella calda coperta
che sono le tue mani
Tra le urla di chi
vuole sfogare la rabbia
e le vuote finzioni
di personaggi che si fanno
ridicoli e piatti fumetti
di vanità alterate
scelgo il tuo profumo
che odora di buono
Il sorriso capace
di sdrammatizzare
e la voce profonda
piena di spessori
mai sopra le righe
Ci riconosciamo
nello stesso sguardo
che va oltre
ogni più piccola
cosa tangibile
E se un giorno, forse
ti capiterà di girare
la testa stanca
ti prego almeno
ricordati di me
e risvolti di bugie
menzogne piegate
per puro calcolo
di geometriche proporzioni
e occhi distratti
Ma ho scelto te
che eri lì
ad aspettarmi
I tuoi silenzi cocciuti
e quella calda coperta
che sono le tue mani
Tra le urla di chi
vuole sfogare la rabbia
e le vuote finzioni
di personaggi che si fanno
ridicoli e piatti fumetti
di vanità alterate
scelgo il tuo profumo
che odora di buono
Il sorriso capace
di sdrammatizzare
e la voce profonda
piena di spessori
mai sopra le righe
Ci riconosciamo
nello stesso sguardo
che va oltre
ogni più piccola
cosa tangibile
E se un giorno, forse
ti capiterà di girare
la testa stanca
ti prego almeno
ricordati di me
martedì 22 febbraio 2011
Ballata jazz
E' così che rimane
quel fumo denso
disegna pensieri
e nel portacenere già pieno
stanno gli echi
delle anime randagie
il silenzio
dei loro cuori che
non possono
ma vorrebbero
Languido il sax
si fa carezza sulla pelle
muove tristezze senza lacrime...
così dolce e sordo
di disperazioni mancante
di voli che non hanno piume
di noi che siamo qui
e splendidi viviamo
quel fumo denso
disegna pensieri
e nel portacenere già pieno
stanno gli echi
delle anime randagie
il silenzio
dei loro cuori che
non possono
ma vorrebbero
Languido il sax
si fa carezza sulla pelle
muove tristezze senza lacrime...
così dolce e sordo
di disperazioni mancante
di voli che non hanno piume
di noi che siamo qui
e splendidi viviamo
Quel giorno
Arriverà il giorno
in cui non dover andare
rimanere la priorità
per vivere quello che
porterà ogni attimo
rallentando il ritmo
Gli sguardi tristi
dei nostri crepuscoli
potranno respirare
nell'oggi che si farà
domani e ancora
Superando i dubbi
e i chiaroscuri d'ombra
le mani libere allora
potranno sondare
le piccole increspature
che l'anima porta in sè
Come una foglia
dalle venature in rilievo
capace di raccontare
del mondo intero
in cui non dover andare
rimanere la priorità
per vivere quello che
porterà ogni attimo
rallentando il ritmo
Gli sguardi tristi
dei nostri crepuscoli
potranno respirare
nell'oggi che si farà
domani e ancora
Superando i dubbi
e i chiaroscuri d'ombra
le mani libere allora
potranno sondare
le piccole increspature
che l'anima porta in sè
Come una foglia
dalle venature in rilievo
capace di raccontare
del mondo intero
sabato 19 febbraio 2011
Ansie
Voglio, devo, posso
demoni impazienti
colgono distanze
incolmabili tragitti
di percorsi che
inevitabilmente
si fanno in solitaria
Se questo cielo
solo potesse
chiudere gli occhi
e dimenticare
non sentirei più
l'eco lontana
dei campi bruciati
nè le voci appuntite
di gabbiani in volo
demoni impazienti
colgono distanze
incolmabili tragitti
di percorsi che
inevitabilmente
si fanno in solitaria
Se questo cielo
solo potesse
chiudere gli occhi
e dimenticare
non sentirei più
l'eco lontana
dei campi bruciati
nè le voci appuntite
di gabbiani in volo
venerdì 18 febbraio 2011
Angeli
Senza ali
camminano
per strade martoriate
e con le mani
piene di carezze
alleviano
ai volontari di Emergency
Senza clamore
guariscono
ci provano
e parlano
con i gesti
che sanno di pace
Senza fama
lottano
per un giorno migliore
dove gli occhi
solo sorridano
Senza nulla....
eppure
nel totale silenzio
sono Angeli
camminano
per strade martoriate
e con le mani
piene di carezze
alleviano
ai volontari di Emergency
Senza clamore
guariscono
ci provano
e parlano
con i gesti
che sanno di pace
Senza fama
lottano
per un giorno migliore
dove gli occhi
solo sorridano
Senza nulla....
eppure
nel totale silenzio
sono Angeli
domenica 13 febbraio 2011
San Valentino
E domani amore mio
per noi sarà solo un altro giorno
uguale a tanti altri
quelli che abbiamo vissuto
e quelli che vivremo
ci accompagnerà la musica
e qualche parola
come polvere di stelle
che fa impazzire le fate
eternamente in festa
Come un abbraccio
che non finisce
col giorno o con la notte
Come un'onda che lenta
s'attarda a rompere la spuma
e segue tranquilla
l'andare e venire
di un tempo che
non ha più nessun valore
quando siamo noi
per noi sarà solo un altro giorno
uguale a tanti altri
quelli che abbiamo vissuto
e quelli che vivremo
ci accompagnerà la musica
e qualche parola
come polvere di stelle
che fa impazzire le fate
eternamente in festa
Come un abbraccio
che non finisce
col giorno o con la notte
Come un'onda che lenta
s'attarda a rompere la spuma
e segue tranquilla
l'andare e venire
di un tempo che
non ha più nessun valore
quando siamo noi
mercoledì 9 febbraio 2011
Indimenticabile silenzio
Occhi che parlano
come una ferita
un lamento lontano
Non riesco
a dimenticare il giorno
e cosa darei
per ripagare ogni dolore
Quelli di oggi
frustate di rabbia
e quelli di ieri
quando tu
proprio non c'entravi
e non volevi
E mi domando
come si fa
a non capire
ignorando le parole
in favore del calcolo
Giocare a scacchi
barando
sul valore dell'età
Avendo però
l'assurda pretesa
di farsi chiamare
padre
come una ferita
un lamento lontano
Non riesco
a dimenticare il giorno
e cosa darei
per ripagare ogni dolore
Quelli di oggi
frustate di rabbia
e quelli di ieri
quando tu
proprio non c'entravi
e non volevi
E mi domando
come si fa
a non capire
ignorando le parole
in favore del calcolo
Giocare a scacchi
barando
sul valore dell'età
Avendo però
l'assurda pretesa
di farsi chiamare
padre
venerdì 4 febbraio 2011
Anima gentile
Se come un ulivo
anima gentile
che oscilli al vento
e ti protendi
Porti nei tuoi nodi
lo spessore di corteccia
che ti fa carico
di intrecci
E non ti pieghi
mai davvero
solo vagheggi
e danzi
mentre la chioma
di piccole foglie
si muove appena
lasciando intravedere
un sincero sorriso
Resisti al tempo
e a chi ti vorrebbe
prigioniero di un sogno
a chi ti offende anche
Carico di lacerazioni
ma solo dell'altrui
ti avvolgi nuovamente
in spire d'età
Toccarti è come
se abbracciandoti
si abbracciasse l'universo
sabato 29 gennaio 2011
Inconstistente
Quando la materia
diventa ombra
semplice improvvisazione
di se stessa
e si fa luogo
di pensieri senza luce
battute fuori posto
che aprono la via
alla disattenzione
Quello è il momento
dove nulla è più
e tutto si confonde
in un vago ricordo
reso inconsistente
ma a cui ti allacci
facendo finta
che ancora esista
un centro
Clichè, copioni
colonne sonore
della scena aperta
Cartastraccia
da gettare via
diventa ombra
semplice improvvisazione
di se stessa
e si fa luogo
di pensieri senza luce
battute fuori posto
che aprono la via
alla disattenzione
Quello è il momento
dove nulla è più
e tutto si confonde
in un vago ricordo
reso inconsistente
ma a cui ti allacci
facendo finta
che ancora esista
un centro
Clichè, copioni
colonne sonore
della scena aperta
Cartastraccia
da gettare via
mercoledì 26 gennaio 2011
Congiunzione di opposti
Si dicono ossimori
congiunzione di opposti
in valida attesa
lacrime di colore
che gocciolano
in una clessidra
dove la sabbia asciuga
E mi stupisco ancora
di come si possa
non vedere il volto
di chi ti sta parlando
e non capire che
solo asseconda il gioco
Il mare non chiede
vane parole al vento
ma ondeggia libero
e nel suo andare
e venire di spume
portà in sè le voci
Le onde non mentono
non ce n'è bisogno
vivono e si stendono
nelle trasparenze
Cullano i sogni
di un mondo
ormai incapace
di lasciarti altro
se non un linguaggio
altamente bistrattato
congiunzione di opposti
in valida attesa
lacrime di colore
che gocciolano
in una clessidra
dove la sabbia asciuga
E mi stupisco ancora
di come si possa
non vedere il volto
di chi ti sta parlando
e non capire che
solo asseconda il gioco
Il mare non chiede
vane parole al vento
ma ondeggia libero
e nel suo andare
e venire di spume
portà in sè le voci
Le onde non mentono
non ce n'è bisogno
vivono e si stendono
nelle trasparenze
Cullano i sogni
di un mondo
ormai incapace
di lasciarti altro
se non un linguaggio
altamente bistrattato
martedì 25 gennaio 2011
Punto di non ritorno
I rivoli di fumo
galleggiano nell'aria
che si fa pesante
tra chi presume
chi dice di sapere
chi piange lacerazioni
Ma tutto è già
e di stanchezza si ciba
non ce la fa
a star dietro alle corse
agli annoiati non-sense
Questo è il luogo
d'incontro
tra reale e virtuale
attimi scadenti
Punto di non ritorno
per me
che chiudo gli occhi
sull'inutilità del tutto
Preferisco il tuo tatto
e la mano leggera
che si fa carezza
nel tocco capace
Gli intrecci che giochi
parlando di viaggi
che sanno di mare
che sanno di noi
autentici e vivi
lunedì 24 gennaio 2011
Una penna tra le dita
Accendo una sigaretta
che non sarà l'ultima
e guardo la brace
consumarsi piano
mentre immagino
campi aperti e arati
e dita che schiudono
le zolle di terra
Avere una penna
tra le dita
che libera galoppa
e arriva tra le onde
in un mare che si fa
spesso abisso
d'anime scomposte
come fogli stropicciati
e storie che si narrano
Sempre bambina
e piccola tra la folla
che mi disarma
le orecchie ben tese
per ascoltare
qualcuno che sappia
che non scrivo
per occupare il tempo
Scrivo perchè
non so fare altro
che non sarà l'ultima
e guardo la brace
consumarsi piano
mentre immagino
campi aperti e arati
e dita che schiudono
le zolle di terra
Avere una penna
tra le dita
che libera galoppa
e arriva tra le onde
in un mare che si fa
spesso abisso
d'anime scomposte
come fogli stropicciati
e storie che si narrano
Sempre bambina
e piccola tra la folla
che mi disarma
le orecchie ben tese
per ascoltare
qualcuno che sappia
che non scrivo
per occupare il tempo
Scrivo perchè
non so fare altro
Il non detto
E quando credevi
di aver chiuso quella porta
ti si spalanca in faccia
con una gelida folata
vento che porta il vecchio
Ti lasci avvolgere
da un mantello freddo
e aspetti paziente
che il non detto si faccia
palese e illuminato
nelle sue contraddizioni
Non c'è obbligo, nè devo
hai detto
ma c'è il volere
che è un vero rifiuto
Non servono parole
che spezzino silenzi
mezze verità
che neghino le ombre
in cui si celano
Statico è il ripetersi
a cui ti opponi
come se far finta
che nulla sia
quello che è
potesse offrire
una libera uscita
di aver chiuso quella porta
ti si spalanca in faccia
con una gelida folata
vento che porta il vecchio
Ti lasci avvolgere
da un mantello freddo
e aspetti paziente
che il non detto si faccia
palese e illuminato
nelle sue contraddizioni
Non c'è obbligo, nè devo
hai detto
ma c'è il volere
che è un vero rifiuto
Non servono parole
che spezzino silenzi
mezze verità
che neghino le ombre
in cui si celano
Statico è il ripetersi
a cui ti opponi
come se far finta
che nulla sia
quello che è
potesse offrire
una libera uscita
mercoledì 19 gennaio 2011
Parole incagliate
Le parole incagliate
in rocce appuntite
come una barca
che ha toccato fondo
navigavano
per mari solcati da molti
effimere voci isolate
Il muschio dei giorni
si posava piano
sul viso d'angelo
che giocava bambino
in un androne dimenticato
nei secoli a venire
Voglio un solo lettore
che tracci con me
la trama e l'intreccio
di un tessuto vitale
del respiro di un giorno
quando tutto fu
nella luce fioca
di un mattino amaro
lunedì 17 gennaio 2011
Solitaria panchina
Se ne sta lì
sola e silenziosa
addossata al muro
la panchina
Eppure una volta
accoglieva gli amanti
che sotto il pergolato
tubavano amore
scambiandosi baci
furtivi e gentili
carezze rubate forse
agli attimi incalzanti
Oggi diventa eco
di assenze perenni
quello che fu
e più non è
rimane come
ombra proiettata
E spira tenerezza
dalla vernice che
si scrosta come
se fosse passato
di qui il Tempo
e un poco stanco
si fosse seduto
per meglio rimirare
quello che è andato
sola e silenziosa
addossata al muro
la panchina
Eppure una volta
accoglieva gli amanti
che sotto il pergolato
tubavano amore
scambiandosi baci
furtivi e gentili
carezze rubate forse
agli attimi incalzanti
Oggi diventa eco
di assenze perenni
quello che fu
e più non è
rimane come
ombra proiettata
E spira tenerezza
dalla vernice che
si scrosta come
se fosse passato
di qui il Tempo
e un poco stanco
si fosse seduto
per meglio rimirare
quello che è andato
mercoledì 12 gennaio 2011
Sassi sul cammino
Pallido l'incarnato
della pelle avvelenata
mentre le note
scivolano giù
melanconiche melodie
Sassi sul cammino
che procede lento
tagliano a più riprese
i piedi stanchi
Angolature appuntite
rallentano il passo
con una luce fioca
Una chitarra piange
senza sapere perchè
elettrizza farfalle
che volano impazzite
Il lento incedere
del respiro imprigionato
in quello che non è
in quello che non va
Tremano le mani
e più non trovano
fiduce riposte nel nulla
della pelle avvelenata
mentre le note
scivolano giù
melanconiche melodie
Sassi sul cammino
che procede lento
tagliano a più riprese
i piedi stanchi
Angolature appuntite
rallentano il passo
con una luce fioca
Una chitarra piange
senza sapere perchè
elettrizza farfalle
che volano impazzite
Il lento incedere
del respiro imprigionato
in quello che non è
in quello che non va
Tremano le mani
e più non trovano
fiduce riposte nel nulla
martedì 11 gennaio 2011
Vite di altri
Mi ostino a vivere
vite di altri
come fossero mie
forse per riempire
il vuoto atavico
che sta dilangando
Scarsa memoria
ed un continuo
quasi inquietante
parlarsi addosso
Un possibile riscatto
rende l'abito
pesante sulle spalle
mentre la nebbia
si fa mantello
e ricopre tutto
di un eclatante
non senso
Come fosse
uno squarcio
nell'anima
che si ferma attonita
quasi ascoltasse
l'urlo informe
che si infrange
nell'assoluto baratro
vite di altri
come fossero mie
forse per riempire
il vuoto atavico
che sta dilangando
Scarsa memoria
ed un continuo
quasi inquietante
parlarsi addosso
Un possibile riscatto
rende l'abito
pesante sulle spalle
mentre la nebbia
si fa mantello
e ricopre tutto
di un eclatante
non senso
Come fosse
uno squarcio
nell'anima
che si ferma attonita
quasi ascoltasse
l'urlo informe
che si infrange
nell'assoluto baratro
sabato 8 gennaio 2011
Qui per sempre
Scorri nelle mie vene
sangue mai amaro
tocchi paesaggi lontani
e scaldi con le mani
i moti delle maree
Come fossi sole
che illumina tutto
nel giorno che ripete
Amo quella penombra
che si crea poco prima
di parlare
di riconoscere
l'odore della pelle
e quello del dolore
Amo quando dici
"Qui e per sempre
ci incontriamo
e siamo"
Amo quando sento
lo sterno che vuole
esplodere di immenso
e proiettarsi così
verso un'emozione
che non ha tempo
nè spazio definiti
Tutto manca
e niente basta
fino al prossimo
morbido abbraccio
che ancora una volta
ci stupirà d'amore
sangue mai amaro
tocchi paesaggi lontani
e scaldi con le mani
i moti delle maree
Come fossi sole
che illumina tutto
nel giorno che ripete
Amo quella penombra
che si crea poco prima
di parlare
di riconoscere
l'odore della pelle
e quello del dolore
Amo quando dici
"Qui e per sempre
ci incontriamo
e siamo"
Amo quando sento
lo sterno che vuole
esplodere di immenso
e proiettarsi così
verso un'emozione
che non ha tempo
nè spazio definiti
Tutto manca
e niente basta
fino al prossimo
morbido abbraccio
che ancora una volta
ci stupirà d'amore
venerdì 7 gennaio 2011
Tra le gambe
Corpi allacciati
in nodi d'amore
I nostri
quando il tempo
si ferma e più non
chiede ragioni
Le gambe si
sfiorano appena
la pelle freme
in un bacio
Tutto torna
saliva della
tua saliva
e sussurro del
mio sussurro
Tra scompigliate
lenzuola che
respirano calde
le ore si fanno
desiderio
esaudibile ed
esaudito
Mentre la luce
cede alla notte
e noi
diventiamo stelle
in nodi d'amore
I nostri
quando il tempo
si ferma e più non
chiede ragioni
Le gambe si
sfiorano appena
la pelle freme
in un bacio
Tutto torna
saliva della
tua saliva
e sussurro del
mio sussurro
Tra scompigliate
lenzuola che
respirano calde
le ore si fanno
desiderio
esaudibile ed
esaudito
Mentre la luce
cede alla notte
e noi
diventiamo stelle
martedì 4 gennaio 2011
Un mare senza bussola
Di nuovo
alla voce del cuore
risponde quella opaca
della mente
nella distanza totale
Credevo ci fosse un senso
e non il trascinarsi stanco
di chi non ha scelta
Parole come sassi
lanciati nel vuoto
rimbalzano su un muro
inutili quanto i gesti
Ma io non voglio
farmi vivere
dimenticando ieri
oggi così diverso
E se il bisogno
diventa un'eco vuota
fa spazio a tutto
e triste si trasforma
nel suo contrario
Un mare senza bussola
nel quale navigare
senza sapere
la direzione da prendere
mentre il sorriso
scompare nel pianto
Il mio no è un porta chiusa
e tu che avevi la chiave
non sai nemmeno
dove sia la maniglia
alla voce del cuore
risponde quella opaca
della mente
nella distanza totale
Credevo ci fosse un senso
e non il trascinarsi stanco
di chi non ha scelta
Parole come sassi
lanciati nel vuoto
rimbalzano su un muro
inutili quanto i gesti
Ma io non voglio
farmi vivere
dimenticando ieri
oggi così diverso
E se il bisogno
diventa un'eco vuota
fa spazio a tutto
e triste si trasforma
nel suo contrario
Un mare senza bussola
nel quale navigare
senza sapere
la direzione da prendere
mentre il sorriso
scompare nel pianto
Il mio no è un porta chiusa
e tu che avevi la chiave
non sai nemmeno
dove sia la maniglia
lunedì 3 gennaio 2011
Oltre ogni cosa
Violini e tastiere
cantano per me
e sciolgono trame
di personaggi statici
che si accaniscono
a starmi intorno
Ti prego tu che hai
il tocco leggero
scalda il ghiaccio
scaccia via ogni paura
affinchè torni la parola
e il desiderio di mare
Sale di saliva
e saliva di sale
sulla pelle fredda
Portami vicino al fuoco
e ti racconterò le stelle
naviganti di cieli bui
di chi non riesce
a smettere
ed esprime desideri
Scelgo il silenzio
come un posto sicuro
dove il male non arriva
e il dolore non respira
Ma così si divide
quello che era unito
mentre il viaggio
torna in solitaria
come una luna
che non sorride
solo riflette
Fatti carezza per me
e libera catene
come fu un tempo
quando eri uno sguardo
che dolce andava
oltre ogni cosa
che mi parlava piano
arrivando là dove
risiede la mia anima
cantano per me
e sciolgono trame
di personaggi statici
che si accaniscono
a starmi intorno
Ti prego tu che hai
il tocco leggero
scalda il ghiaccio
scaccia via ogni paura
affinchè torni la parola
e il desiderio di mare
Sale di saliva
e saliva di sale
sulla pelle fredda
Portami vicino al fuoco
e ti racconterò le stelle
naviganti di cieli bui
di chi non riesce
a smettere
ed esprime desideri
Scelgo il silenzio
come un posto sicuro
dove il male non arriva
e il dolore non respira
Ma così si divide
quello che era unito
mentre il viaggio
torna in solitaria
come una luna
che non sorride
solo riflette
Fatti carezza per me
e libera catene
come fu un tempo
quando eri uno sguardo
che dolce andava
oltre ogni cosa
che mi parlava piano
arrivando là dove
risiede la mia anima
domenica 2 gennaio 2011
Oltre il silenzio
Ma se facessi davvero
parlare il mio cuore
senza se nè ma
scopriresti
il dolore del mondo
e l'impossibilità
di un corpo di superare
le barriere fisiche
e quelle mentali
Si aprirebbero
tristi voragini
e lacrime scarlatte
che nulla possono
se non scivolare
Controcorrente...
lo dicono tutti
mentendo a se stessi
scoprendosi angoli
piani al tatto
e al sentire spento
ma comodo
Anima in fuga
perenne
da ogni cosa
che appaia
così sicura e tetra
Mi avvolgo di
stanchezza
come una valida scusa
come una debole chiosa
e dormo per non
udire nè pensare
al canto del vento
che veritiero parla
"Oltre il silenzio
non c'è nulla
se non il buio
di un'alba invernale"
parlare il mio cuore
senza se nè ma
scopriresti
il dolore del mondo
e l'impossibilità
di un corpo di superare
le barriere fisiche
e quelle mentali
Si aprirebbero
tristi voragini
e lacrime scarlatte
che nulla possono
se non scivolare
Controcorrente...
lo dicono tutti
mentendo a se stessi
scoprendosi angoli
piani al tatto
e al sentire spento
ma comodo
Anima in fuga
perenne
da ogni cosa
che appaia
così sicura e tetra
Mi avvolgo di
stanchezza
come una valida scusa
come una debole chiosa
e dormo per non
udire nè pensare
al canto del vento
che veritiero parla
"Oltre il silenzio
non c'è nulla
se non il buio
di un'alba invernale"
Cadono stelle stasera
Vago tra i miei sogni
non ben definiti
Mi hai venduto
un prodotto convincente
e io l'ho preso
come fosse una mano
da afferare al volo
Era notte allora
e tutto sembrava
così perfetto
da nascondere perfino
la noia della ripetizione
uno schema sempre uguale
il gesto simile a se stesso
e l'inutile parola
Trasformiamo istinti
primordiali
in ciò che non sono
li camuffiamo
con stoffe pregiate
e sete cascanti
nel loro lato migliore
Ma alla fine
rimane solo l'eco
tutto si fa uguale
altisonante a volte
e certamente vuoto
nel sonno che chiude
occhi su altri occhi
Rimane la scatola
contenitore primordiale
di memorie stanche
che più non trovano
quello che era
non ben definiti
Mi hai venduto
un prodotto convincente
e io l'ho preso
come fosse una mano
da afferare al volo
Era notte allora
e tutto sembrava
così perfetto
da nascondere perfino
la noia della ripetizione
uno schema sempre uguale
il gesto simile a se stesso
e l'inutile parola
Trasformiamo istinti
primordiali
in ciò che non sono
li camuffiamo
con stoffe pregiate
e sete cascanti
nel loro lato migliore
Ma alla fine
rimane solo l'eco
tutto si fa uguale
altisonante a volte
e certamente vuoto
nel sonno che chiude
occhi su altri occhi
Rimane la scatola
contenitore primordiale
di memorie stanche
che più non trovano
quello che era
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