giovedì 22 aprile 2010

La Isla

Tra quelle case
uniche e fatiscenti
colorate di pastelli
sono rinata
tra l'odore
di tabacco amaro
e il giocare
con il nulla
dei bambini
Un sorriso
perenne
mi ha restituito
a me stessa
e al mondo
che si ostina
capovolto
Da quella porta
ne sono certa
uscirà
Aureliano Buendia
e come me
si lascerà avvolgere
dal profumo di palma
e salsedine acre
Bella da morire
l'Havana che
ti innamora
cento volte al giorno
con le sue piccole
case in cui vivere
le strade canterine
e il vociare
sempre allegro
Povera ma
mai triste
capace di nutrire
e di ballare
perchè tra le spume
del mare che s'arresta
su una lingua di sabbia fine
si nasconde il ritmo
che ritrovi ad ogni
angolo da ricordare
Tessere d'un mosaico
dove esplodono
vivaci i rossi
d'un cuore che sa
e ti abbraccia cullandoti
Sapiente cancella
ogni pensiero
si fa brezza
leggera per te
e per i tuoi occhi
capaci di vederla