sabato 30 marzo 2013

Odissee


Come Ulisse vago
in cerca di Itaca
ma senza ritorno
Nessuno sono
e non è semplice
nome per la fuga
Piuttosto un sentire
una mancanza
spersonalizzante
E niente sono
se non trovo occhi
che riflettano calmi
il mio agire vano
E' come un sogno
quest'arrancare verso
l'isola che non c'è

La motivazione



Non è semplice dubbio
che attanaglia respiri
ma uno spettro d'angoscia
Un masso pesante
e tutto diventa granito
impossibile da scolpire
Come faremo domani?
Lavoriamo sull'oggi
nella flebile speranza
di vedere orizzonti
abitati d'aria nuova
senza pesare i passi
che sempre mancano
Tanta è la fatica
di questo progetto
senza certa paternità
che è la motivazione

mercoledì 27 marzo 2013

Empatia


E quel connubio d'anime
quasi impossibile
lo stesso sguardo posato
e aperto sul mondo
Troppo abituati forse
a logiche contabilistiche
per riconoscere a pelle
la compartecipazione
La mano rimane tesa
e sospesa a mezz'aria
ma leggera si ritira
come una nuvola
incapace di comprendere
ciò che non è trasparente
e che vaga nel cielo
Sparse per terra rimangono
motivazioni assurde
che a nulla giovano
se non al riflesso
di uno specchio deformante


martedì 26 marzo 2013

Frustrazioni


Solo la rabbia
scava la roccia
e allontana
ma la speranza
s'è nascosta
Non è possibile
vedere orizzonti
se il buio avanza
e non cede luce
Muore ogni volta
il sorriso muto
sui passi spogli
d'ogni residuo
Non è il dubbio
a lacerare giorni
ma le certezze
sempre confermate
di un triste paesaggio


giovedì 21 marzo 2013

Pescare nel fondo


Tiro lontano la lenza
e pesco nel fondo
senza usare reti
o inappropriati ami
So che avevi ragione
quando dicevi parole
contro i miei desideri
Ma è così difficile oggi
riuscire solo ad essere
figurati a fare...
E allora setaccio
questa sabbia fine
cercando pagliuzze
sapendo che saranno
inutili orpelli
di un'impossibilità
che beve sguardi
e si ciba di niente

Al centro


Sbaglio sempre i tempi
troppo presto arrivo
e quando tarda la notte
e buio diventa il sentiero
Complicandosi s'inerpica
e per evitare i ciottoli
bisogna aspettare il sole
mentre il tempo scorre
avaro di sogni e desideri
Alla fine anche i luoghi
sono alieni e sconosciuti
cristallizzati a volte
come deserti asciutti
che mendicano acqua
Quindi mi muovo
e cambio posizione
perchè posso stare
solo al centro del mio cuore


mercoledì 20 marzo 2013

Viaggiare


Cinque minuti per me
per ascoltare il respiro
e sentire lo scroscio di mare
quando l'onda si infrange
Nel suono viaggio altrove
e mi soffermo paziente
fino a perdermi nei colori
che sono fili di un arazzo
Passa la sabbia nel vetro
in una clessidra che dilata
le screpolature del tempo
come pensieri strappati
Al sogno s'alterna la veglia
la mente è in movimento
perchè questo è il suo modo
di placare ogni inquietudine


giovedì 14 marzo 2013

Cicatrici


Hanno sapore di sale
le cicatrici
ma non quello di mare
piuttosto del sudore
E se ne stanno lì
a futura memoria
scevra da rabbia
Fanno male a volte
vivono uno strascico
che non è di stelle
ma di voglia di urlare
Come fossero una tela
lacerata nel profondo
a cui solo il cielo
è capace di arrivare


mercoledì 13 marzo 2013

Troppo antica


Un cielo squarciato
come voragine
che in pieno petto
accorcia il respiro
Troppo antica
per sentirsi parte
di un qualsiasi
luogo di pareti
che s'innalzano
Non esiste tribù
che possa accompagnare
questo pensiero
attraversando deserti
O canto che segua
la via che definisce
un mondo estinto
Sfogliare pagine
è l'unico modo
per ritrovare intatto
tutto ciò che serve


sabato 9 marzo 2013

Quel sorriso d'onda


Appesantita l'anima
vaga sgomenta
in un mondo di calcolo
con il desiderio crescente
di chiudere la porta
L'aria entrerà lo stesso
da quella finestra
che riempie di luce
Esistono persone
capaci di farti dubitare
della stessa vita
Per fortuna negli occhi
c'è sempre il mare
e quel sorriso d'onda
che calmo accoglie
Sono diversa, lo so
ogni giorno di più
e saranno le mie radici
a portarmi lontano
dove l'essere vale


domenica 3 marzo 2013

L'anima nuda


Ho amato tanto
da strapparmi l'anima
e come un guscio vuoto
l'ho lasciata lì
nel disinteresse
e nell'indifferenza
nell'egoismo lacerante
Ora mi sono rivestita
un pezzo dopo l'altro
Camminando piano
nel mio stesso respiro
che ha ricomposto la tela
Mi sono perdonata
di aver tradito le mie mani
i miei sguardi intensi
e gli occhi che sorridono
di fronte ad un mare
che sento solo mio
e che nell'onda ripete
ciò che non siamo
ciò che non possiamo

venerdì 1 marzo 2013

Le stelle tremule


Un'invasione di luci
colpisce l'occhio
lievemente distratto
e richiama attenzioni
Mentre tutti parlano
in un caos lunare
che non dà tregua
a sguardi stanchi
Non c'è tempo
per riposare
bisogna ripartire
è lungo il viaggio
E quando rilassi
ciò che non serve
inutili muscoli
torna il vento
Spazza il cielo
e apre mondi
mentre le stelle
tremule guardano


Linee in fuga

Sono linee in fuga
quelle di un treno
che passa veloce
con una promessa
di initerrotto viaggio
Corre sui binari
la locomotiva
come fosse solo
una vago sogno
E all'interno
si intrecciano parole
di passeggeri
che vanno altrove
Ma qualcuno
deve pur rimanere
sulla banchina ad osservare