mercoledì 26 gennaio 2011

Congiunzione di opposti

Si dicono ossimori
congiunzione di opposti
in valida attesa
lacrime di colore
che gocciolano
in una clessidra
dove la sabbia asciuga
E mi stupisco ancora
di come si possa
non vedere il volto
di chi ti sta parlando
e non capire che
solo asseconda il gioco
Il mare non chiede
vane parole al vento
ma ondeggia libero
e nel suo andare
e venire di spume
portà in sè le voci
Le onde non mentono
non ce n'è bisogno
vivono e si stendono
nelle trasparenze
Cullano i sogni
di un mondo
ormai incapace
di lasciarti altro
se non un linguaggio
altamente bistrattato

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