martedì 15 marzo 2011

Chicchi di melograno

Era scritto
nei chicchi di melograno
che io non ho saputo
leggere con attenzione
Un rosso dopo l'altro
sono caduti
lasciando lo scheletro
di una volta frutto
Giallo assetato
senza più polpa
come una frase
sulla sabbia asciutta
portata via dal mare
Carminio cristallino
quasi trasparente
questo sangue che scende
e goccia dopo goccia
bagna dove si posa
come l'onda
dove i piedi affondano
S'arrestano, spariscono
e più non vogliono
sentir parole vacue

Scacciare il freddo

Dalle caviglie ai gomiti
sussultano i brividi
come se il mio corpo
volesse scacciare il freddo
di occhi che non vedono
le tenaci assenze
Tornare con la mente
a giorni che parevano
ed erano solo attimi
muschiati di immenso
Non basta a far cessare
quel morso invernale
così acuto, ostinato
di attese lacerate
Tuffarsi nei solfeggi
d'un mare agitato
che smuove le onde
senza placare
il ramingo cercatore
che grano dopo grano
spiga la sabbia
tra le dita stanche
per trovare l'oro

lunedì 14 marzo 2011

Caleidoscopio

Le punte dei cristalli
feriscono l'anima
quando giri lo sguardo
sugli accesi colori
e vedi ogni nodo
che distorce il ritmo
con un effetto domino
Volti allora il viso
regalandoti nuove immagini
Come se lo specchio
fosse acqua di mare
e non superficie
scivolosa e vana
Aggrappare un sogno
alla nuova figura
e aspettare la parola
che sussurrata piano
si faccia portatrice
di suoni e odori
mentre la pelle
schiude ogni poro
e si pone in ascolto
Che non sia mai il silenzio
ad uccidere quel volo
che non diventi falce
abbattuta sul non detto
per spegnere un'arsura
che è fuoco sempre acceso

giovedì 3 marzo 2011

Metti la tua mano
sul mio cuore
Lo senti il mio respiro?
Parla solo di te
quel ramingo pensiero
che se ne va felice
con gli occhi pieni di stelle
quelli di un bambino
Mi senti?
Ovunque ti cerco
nelle note melodiche
di un pezzo senza fine
e volto lo sguardo
per vedere dove sei
per sentire che vivi
e in me ti inoltri
con la forza
di un uragano gentile
Scaldami l'anima
e continua a soffiare
sulla pelle stanca
quell'alito d'amore
che è pura rinascita
e fonte di vita
Mentre la tua camicia
rimane lì e dice di te
da una sedia vuota...

martedì 1 marzo 2011

Ricordati di me

Ho incontrato spigoli
e risvolti di bugie
menzogne piegate
per puro calcolo
di geometriche proporzioni
e occhi distratti
Ma ho scelto te
che eri lì
ad aspettarmi
I tuoi silenzi cocciuti
e quella calda coperta
che sono le tue mani
Tra le urla di chi
vuole sfogare la rabbia
e le vuote finzioni
di personaggi che si fanno
ridicoli e piatti fumetti
di vanità alterate
scelgo il tuo profumo
che odora di buono
Il sorriso capace
di sdrammatizzare
e la voce profonda
piena di spessori
mai sopra le righe
Ci riconosciamo
nello stesso sguardo
che va oltre
ogni più piccola
cosa tangibile
E se un giorno, forse
ti capiterà di girare
la testa stanca
ti prego almeno
ricordati di me