martedì 16 marzo 2010

Cocci rotti

Potrei prendere
tutto questo
il dolore piatto
e nullo
di ferite protratte
nel tempo
Gli insulti silenziosi
e quelli gridati
gli aneddoti
ingoiati
in nome del futuro
che prospettico
si è fatto ora
Le offese anche
che umiliano
togliendo voglia
al sorriso
di essere vero
La totale mancanza
d'amore insomma
e la vorace solitudine
che solo
un'altra persona può
farti sentire
Potrei prendere
tutto questo
e farne una storia
che esorcizza
demoni mai stanchi
trasformando
il frantumato
in quotidiana assenza
Semplicemente sarebbe
una storia di donne

lunedì 15 marzo 2010

I magici punti

Ci sono punti che potrebbero davvero essere considerati "magici". Punti di agopuntura. Come Vu 64, ieri me lo sono trattato parecchio e mi ha fatto passare la lombosciatalgia che mi affliggeva da un paio di giorni.
I punti sono moltissimi, 361 quelli dei canali principali. Ma esistono anche canali energetici straordinari e punti fuori canale, canali tendineo muscolari e Luo.
C'è poi la concenzione Confuciana dei punti e quella Taoista, che io prediligo, più morbida e possibilista, anche se a volte è la direzione pragmatica confuciana che va utilizzata. Insomma, tra tutti i punti ci si può davvero perdere perchè vero è anche che la combinazione tra diversi punti fa la differenza nel risultato di un trattamento.
Mi piacciono i punti, sono bottoni, interruttori che schiaccio e, ricevente consapevole o meno, che attivano i processi di autoguarigione, le risorse che sono in ognuno di noi anche se spesso non ce ne accorgiamo. Ogni punto è un universo che fa molte cose, in combinazione ne fa altre, associato al canale e diretto dalla mia intenzione segue un'altro percorso.
La via più semplice è quella di imparare i punti, più precisamente la loro funzionalità, per categorie.
Ci sono gli Xi, punti fessura, che sono punti per ogni tipo di dolore, sul canale o fuori da esso, sulla zona per esempio. I punti Yuan fanno riferimento all'energia del Cielo anteriore, ovvero all'energia ancestrale quella che in un certo senso è la nostra impalcatura energetica che ci permette di vivere e muoverci nel mondo.
Ci sono gli Shu del dorso che hanno un contatto privilegiato con gli organi a cui portano la Yuan Qi e i punti Mu, punti allarme, utili in diagnostica ma soprattutto per sedare situazioni infiammatorie recenti e per nutrire. Gli Shu antichi sono localizzati vicini alle articolazioni e hanno la duplice funzione di far uscire all'esterno o portare all'interno (a seconda della loro posizione), i primi vengono utilizzati come punti di rianimazione e sono chiamati punti Jing Pozzo. Ci sono le finestre del Cielo che aiutano a mettere in comunicaizone la testa con il tronco e l'Uomo con il divino, le porte della Terra che radicano perchè mettono in comunicazione il tronco con le gambe e danno un senso di appartenenza alla terra che calpestiamo. Gli Shu del torace, più recenti (risalgono circa al 300 A.C.) che hanno un legame con gli organi, ma soprattutto "aprono" il petto, permettendo al Sè di esprimersi. Sono localizzati sul canale di Rene (Acqua=Sè) e sono anche punti di un canale straordinario che è il Chong Mai.
Un intero reticolato che fa il corpo umano, mente e corpo in un unico continuum d'esistenza. Il palmo li avvolge, li riscalda, le dite li premono, li stimolano. E i punti rispondono, ci sono quelli completamente assenti nei quali si indugia con pazienza aspettando che l'energia torni a fluire, quelli che friggono impazienti e quelli che battono. Con la pressione arriva la reazione e il punto si placa, diventa armonico, tutto scorre. Come nel corpo del ricevente e nella sua mente. Con i dovuti cambiamenti in corso d'opera, perchè ogni percorso non può prescindere dal cambiamento che è in atto, in continuazione, in ognuno di noi. L'unica vera costante è che Yin e Yang sono in mutuo movimento circolare e che l'uno non può fare a meno dell'altro, come le onde del mare, come il giorno e la notte, come il freddo e il caldo. Questa è la dinamica della Vita.

mercoledì 10 marzo 2010

Anima ferita

Quando non vedi più
oltre l'orizzonte
quella linea
si fa limite
invalicabile
E i se, i ma
tornano pungenti
tolgono spazio
al raziocinio del sentire
annodano l'anima
Una giornata storta
partita male
spezzata sul nascere
rompe il cammino
del divenire
Rallentate scene
che si ripetono
all'infinito
in una litania
che tutto frena
Nessun calcolo
di scienza perfetta
cancella l'errore
registratro dall'occhio
inconsapevolmente
Vivere l'attimo
il qui e ora
ma quando
il dolore persiste
rimane solo la fuga
Non si può
dar fuoco all'inconscio