sabato 29 gennaio 2011

Inconstistente

Quando la materia
diventa ombra
semplice improvvisazione
di se stessa
e si fa luogo
di pensieri senza luce
battute fuori posto
che aprono la via
alla disattenzione
Quello è il momento
dove nulla è più
e tutto si confonde
in un vago ricordo
reso inconsistente
ma a cui ti allacci
facendo finta
che ancora esista
un centro
Clichè, copioni
colonne sonore
della scena aperta
Cartastraccia
da gettare via

mercoledì 26 gennaio 2011

Congiunzione di opposti

Si dicono ossimori
congiunzione di opposti
in valida attesa
lacrime di colore
che gocciolano
in una clessidra
dove la sabbia asciuga
E mi stupisco ancora
di come si possa
non vedere il volto
di chi ti sta parlando
e non capire che
solo asseconda il gioco
Il mare non chiede
vane parole al vento
ma ondeggia libero
e nel suo andare
e venire di spume
portà in sè le voci
Le onde non mentono
non ce n'è bisogno
vivono e si stendono
nelle trasparenze
Cullano i sogni
di un mondo
ormai incapace
di lasciarti altro
se non un linguaggio
altamente bistrattato

martedì 25 gennaio 2011

Punto di non ritorno




I rivoli di fumo
galleggiano nell'aria
che si fa pesante
tra chi presume
chi dice di sapere
chi piange lacerazioni
Ma tutto è già
e di stanchezza si ciba
non ce la fa
a star dietro alle corse
agli annoiati non-sense
Questo è il luogo
d'incontro
tra reale e virtuale
attimi scadenti
Punto di non ritorno
per me
che chiudo gli occhi
sull'inutilità del tutto
Preferisco il tuo tatto
e la mano leggera
che si fa carezza
nel tocco capace
Gli intrecci che giochi
parlando di viaggi
che sanno di mare
che sanno di noi
autentici e vivi

lunedì 24 gennaio 2011

Una penna tra le dita

Accendo una sigaretta
che non sarà l'ultima
e guardo la brace
consumarsi piano
mentre immagino
campi aperti e arati
e dita che schiudono
le zolle di terra
Avere una penna
tra le dita
che libera galoppa
e arriva tra le onde
in un mare che si fa
spesso abisso
d'anime scomposte
come fogli stropicciati
e storie che si narrano
Sempre bambina
e piccola tra la folla
che mi disarma
le orecchie ben tese
per ascoltare
qualcuno che sappia
che non scrivo
per occupare il tempo
Scrivo perchè
non so fare altro

Il non detto

E quando credevi
di aver chiuso quella porta
ti si spalanca in faccia
con una gelida folata
vento che porta il vecchio
Ti lasci avvolgere
da un mantello freddo
e aspetti paziente
che il non detto si faccia
palese e illuminato
nelle sue contraddizioni
Non c'è obbligo, nè devo
hai detto
ma c'è il volere
che è un vero rifiuto
Non servono parole
che spezzino silenzi
mezze verità
che neghino le ombre
in cui si celano
Statico è il ripetersi
a cui ti opponi
come se far finta
che nulla sia
quello che è
potesse offrire
una libera uscita

mercoledì 19 gennaio 2011

Parole incagliate



Le parole incagliate
in rocce appuntite
come una barca
che ha toccato fondo
navigavano
per mari solcati da molti
effimere voci isolate
Il muschio dei giorni
si posava piano
sul viso d'angelo
che giocava bambino
in un androne dimenticato
nei secoli a venire
Voglio un solo lettore
che tracci con me
la trama e l'intreccio
di un tessuto vitale
del respiro di un giorno
quando tutto fu
nella luce fioca
di un mattino amaro

lunedì 17 gennaio 2011

Solitaria panchina

Se ne sta lì
sola e silenziosa
addossata al muro
la panchina
Eppure una volta
accoglieva gli amanti
che sotto il pergolato
tubavano amore
scambiandosi baci
furtivi e gentili
carezze rubate forse
agli attimi incalzanti
Oggi diventa eco
di assenze perenni
quello che fu
e più non è
rimane come
ombra proiettata
E spira tenerezza
dalla vernice che
si scrosta come
se fosse passato
di qui il Tempo
e un poco stanco
si fosse seduto
per meglio rimirare
quello che è andato

mercoledì 12 gennaio 2011

Sassi sul cammino

Pallido l'incarnato
della pelle avvelenata
mentre le note
scivolano giù
melanconiche melodie
Sassi sul cammino
che procede lento
tagliano a più riprese
i piedi stanchi
Angolature appuntite
rallentano il passo
con una luce fioca
Una chitarra piange
senza sapere perchè
elettrizza farfalle
che volano impazzite
Il lento incedere
del respiro imprigionato
in quello che non è
in quello che non va
Tremano le mani
e più non trovano
fiduce riposte nel nulla

martedì 11 gennaio 2011

Vite di altri

Mi ostino a vivere
vite di altri
come fossero mie
forse per riempire
il vuoto atavico
che sta dilangando
Scarsa memoria
ed un continuo
quasi inquietante
parlarsi addosso
Un possibile riscatto
rende l'abito
pesante sulle spalle
mentre la nebbia
si fa mantello
e ricopre tutto
di un eclatante
non senso
Come fosse
uno squarcio
nell'anima
che si ferma attonita
quasi ascoltasse
l'urlo informe
che si infrange
nell'assoluto baratro

sabato 8 gennaio 2011

Qui per sempre

Scorri nelle mie vene
sangue mai amaro
tocchi paesaggi lontani
e scaldi con le mani
i moti delle maree
Come fossi sole
che illumina tutto
nel giorno che ripete
Amo quella penombra
che si crea poco prima
di parlare
di riconoscere
l'odore della pelle
e quello del dolore
Amo quando dici
"Qui e per sempre
ci incontriamo
e siamo"
Amo quando sento
lo sterno che vuole
esplodere di immenso
e proiettarsi così
verso un'emozione
che non ha tempo
nè spazio definiti
Tutto manca
e niente basta
fino al prossimo
morbido abbraccio
che ancora una volta
ci stupirà d'amore

venerdì 7 gennaio 2011

Tra le gambe

Corpi allacciati
in nodi d'amore
I nostri
quando il tempo
si ferma e più non
chiede ragioni
Le gambe si
sfiorano appena
la pelle freme
in un bacio
Tutto torna
saliva della
tua saliva
e sussurro del
mio sussurro
Tra scompigliate
lenzuola che
respirano calde
le ore si fanno
desiderio
esaudibile ed
esaudito
Mentre la luce
cede alla notte
e noi
diventiamo stelle

martedì 4 gennaio 2011

Un mare senza bussola

Di nuovo
alla voce del cuore
risponde quella opaca
della mente
nella distanza totale
Credevo ci fosse un senso
e non il trascinarsi stanco
di chi non ha scelta
Parole come sassi
lanciati nel vuoto
rimbalzano su un muro
inutili quanto i gesti
Ma io non voglio
farmi vivere
dimenticando ieri
oggi così diverso
E se il bisogno
diventa un'eco vuota
fa spazio a tutto
e triste si trasforma
nel suo contrario
Un mare senza bussola
nel quale navigare
senza sapere
la direzione da prendere
mentre il sorriso
scompare nel pianto
Il mio no è un porta chiusa
e tu che avevi la chiave
non sai nemmeno
dove sia la maniglia

lunedì 3 gennaio 2011

Oltre ogni cosa

Violini e tastiere
cantano per me
e sciolgono trame
di personaggi statici
che si accaniscono
a starmi intorno
Ti prego tu che hai
il tocco leggero
scalda il ghiaccio
scaccia via ogni paura
affinchè torni la parola
e il desiderio di mare
Sale di saliva
e saliva di sale
sulla pelle fredda
Portami vicino al fuoco
e ti racconterò le stelle
naviganti di cieli bui
di chi non riesce
a smettere
ed esprime desideri
Scelgo il silenzio
come un posto sicuro
dove il male non arriva
e il dolore non respira
Ma così si divide
quello che era unito
mentre il viaggio
torna in solitaria
come una luna
che non sorride
solo riflette
Fatti carezza per me
e libera catene
come fu un tempo
quando eri uno sguardo
che dolce andava
oltre ogni cosa
che mi parlava piano
arrivando là dove
risiede la mia anima

domenica 2 gennaio 2011

Oltre il silenzio

Ma se facessi davvero
parlare il mio cuore
senza se nè ma
scopriresti
il dolore del mondo
e l'impossibilità
di un corpo di superare
le barriere fisiche
e quelle mentali
Si aprirebbero
tristi voragini
e lacrime scarlatte
che nulla possono
se non scivolare
Controcorrente...
lo dicono tutti
mentendo a se stessi
scoprendosi angoli
piani al tatto
e al sentire spento
ma comodo
Anima in fuga
perenne
da ogni cosa
che appaia
così sicura e tetra
Mi avvolgo di
stanchezza
come una valida scusa
come una debole chiosa
e dormo per non
udire nè pensare
al canto del vento
che veritiero parla
"Oltre il silenzio
non c'è nulla
se non il buio
di un'alba invernale"

Cadono stelle stasera

Vago tra i miei sogni
non ben definiti
Mi hai venduto
un prodotto convincente
e io l'ho preso
come fosse una mano
da afferare al volo
Era notte allora
e tutto sembrava
così perfetto
da nascondere perfino
la noia della ripetizione
uno schema sempre uguale
il gesto simile a se stesso
e l'inutile parola
Trasformiamo istinti
primordiali
in ciò che non sono
li camuffiamo
con stoffe pregiate
e sete cascanti
nel loro lato migliore
Ma alla fine
rimane solo l'eco
tutto si fa uguale
altisonante a volte
e certamente vuoto
nel sonno che chiude
occhi su altri occhi
Rimane la scatola
contenitore primordiale
di memorie stanche
che più non trovano
quello che era