giovedì 29 dicembre 2011

Fior di pesco


Diventerò legno
esplosione di rabbia
e urlo che si oppone
a ciò che è contrario
Occhi, voce e mani
contro gli incapaci
ed il dolore del mondo
Contro tutto e tutti
che vivono di logiche
posticce come baffi
Ma sarò anche pesco
fiore che germoglia
e in primavera
mi farò bocciolo
che si schiude
come un sorriso

Un pezzetto di mare


a Enrico Savi

E' arrivato con passo grande
di chi solca le acque
il capitano Achab
Ha portato con sè
lo scheletro di un riccio
un pezzetto di mare
che annuso per me
Duro e fragile al tatto
perchè deve contenere
la vita e la polpa
Ripasso le sfumature
di un sorriso regalato
di una matita a metà
Gli oggetti sono ricordi
indelebili segni
di un passaggio inciso
Chissa perchè il tempo
si fa ladro di parole
e non si ferma mai
abbastanza
per potersi raccontare

venerdì 23 dicembre 2011

Gli oggetti


Forchette come rose
tra foglie di un vaso
Gli oggetti parlano
con i loro occhi
guardano noi
e ci nutrono
con le nostre vite
Riproducono errori
e virgole mal poste
nei nostri discorsi
Si fanno fiori per noi
e strappano sorrisi
Giorno dopo giorno
ci accolgono
e scaldano routine
altrimenti insopportabili

giovedì 22 dicembre 2011

Fame d'Infinito


Un attimo perfetto
con il libro aperto
sul tavolo
e quel bicchiere
di vino rosso
a deliziar palati
In penombre
sconosciute ai più
ritrovarsi in pace
e così riposare
Peccato duri solo
lo spazio d'uno scatto
ma il fotogramma
rimane impresso
nelle menti vagabonde
affamate d'Infinito

mercoledì 21 dicembre 2011

Una donna


Lo sguardo perso
in ciò che non va
Le situazioni mordono
tuo malgrado
Ti ci ritrovi dentro
senza averlo chiesto
con una smorfia
di mancata accettazione
Non così credevi
ma la chioma
si è fatta candida
e gli occhi stanchi
in contrasto
con l'esplosione
di vita alle pareti
Quel buco che
sentivi nello sterno
si è allargato
e ora non ti
resta che camminare
per andare avanti

Quel muro


Voglio leccare il mondo
come fosse un gelato
e morderlo qua e là
per assaporare ogni cosa
anche un semplice muro
Calcestruzzo in parete
e intonaco targato Merini
Passare la mano
ancora e ancora
fino a rivivere l'attimo
in cui quel numero
proprio quello non un altro
è stato scritto
Il verso in assenza
di carta diventa vita
carnale e intensa
E se percorriamo strade
di grandi passi solitari
allora non potremo
mai farne a meno

lunedì 19 dicembre 2011

Profumo di cielo


Le donne hanno
profumo di cielo
e se lo portano
sulla pelle
Sono capaci
di contar le stelle
e guardano
ogni sfumatura
Colgono gli attimi
e ne fanno ghirlande
Sanno ascoltare
vecchie e nuove storie
per le quali piangono
Diventano leggere
e come le nuvole
lasciano sia il vento
a trasportare sogni
Non capirai mai
quanto pesano
le loro spalle
E allora entra
con passo lieve
nelle loro case
dove sarai accolto

sabato 17 dicembre 2011

Schemi di gioco

Senza accorgermene
accendo un'altra sigaretta
come se fosse un filo
da tirare a me
per recupare memorie
che si dicono sepolte
Ma dove sei finito?
Mi hai fatto masticare
sogni altrui
e le mascelle dolgono
come quei piccoli
pezzi sparsi di cuore
che lascio sul tavolo
affinchè un altro straniero
li raccolga e
li lanci in aria
come dadi in gioco
d'un destino segnato
Non esiste fato
ma solo mani
capaci di creare
e distruggere
Mentre nulla posso
se non sedermi
ad osservare

venerdì 16 dicembre 2011

Senza spigoli

Vorrei che tutto
fosse tondo
senza spigoli
o punte
di cristallo
che ferisce
Ma se è il caos
ciò che ci è
dato avere
allora lo voglio
pieno di luce
e d'amore
che dà la vita
Quella vera
fatta di dolore
e gioia
di cadute
e sbucciature
Non di silenzi
e bugie che
pesano sul cuore
come pietre
abili ad affondare

Sulla panchina


Timida la mano
vorrebbe soffermarsi
su quella chioma
che ha il colore
del grano maturo
Troppo distanti
per essere amati
i loro corpi
si protendono
nel tentativo
di toccarsi
Mentre la bici
con il giornale
accartocciato
nel cestino
veglia su loro

giovedì 15 dicembre 2011

Penelope

Stanca di lunghe notti
ha spezzato quel filo
simbolo di attesa perenne
d'un fare e disfare ordinato
che le avizziva la pelle
Ha preso un mantello
talmente ampio
da contenere il dolore
ed è uscita così
per sentire l'aria fredda
che le colpiva il viso
Essere soli o in coppia
è una questione mentale
quando non è condivisione
Si è incamminata piano
ma per arrivare oltre
con gli occhi rivolti
a un cielo di stelle
che l'avrebbe abbracciata
restituendole
il tempo perduto
trama e intreccio
di una tela non vissuta

mercoledì 14 dicembre 2011

Viaggiatore d'anime

Sono un viaggiatore
e percorro anime
a volte le attraverso
e sulle mie dita
rimane appiccicata
polvere di stelle
quella dei sogni
Altre mi deludono
e tristi i miei occhi
cercano altrove
un posto all'ombra
dove riposare
Ma mai riesco
a farle mie
non mi appartengono
le tengo distanti
La discrepanza
tra il detto e l'agito
è una lama affilata
che tagla e trapassa
spezza il respiro
che serve a vivere
E un mondo non nutrito
è solo una palla
che vaga per l'universo
rimbalzando di riflessi

martedì 13 dicembre 2011

Limite divino

Se abbassi la guardia
ti accorgi subito
che tutto torna
com'era un tempo
Inerme il corpo
al pugno nello stomaco
diventa pesante
e si porta addosso
l'età di Matusalemme
Il sonno non è più
e si fa semplice pausa
tra un dolore e l'altro
Forse il cielo di mare
potrebbe guarire
ossa conchiglie
fragili al tatto
dure al movimento
Oppure inghiottire
nel totale abisso
Triste ti scontri
contro il tuo essere
così finito
pur se negli occhi
riluce la scintilla
che ti fa divino

domenica 11 dicembre 2011

Stazioni


Questo è il luogo
da dovee partire
e mai tornare
Muoversi frena
l'animo in pena
rilassa i pensieri
Le idee scorrono
lievi passi del cuore
dove ci si ritrova
Qui si incrociano
storie e visi
d'ogni tempo
Nell'andare
e venire continuo
quello dell'onda
L'attesa in banchina
non si sa di cosa
forse solo possibilità
E sguardi preclusi
alla linea perfetta
dei binari stridenti
capaci di portare via

venerdì 9 dicembre 2011

Fermo immagine


Passi distratti
se ne vanno
seguendo forse
una cancellata
che non è irreale
nè immaginata
Chiaroscuri d'anima
che vaga e mai
si trova a suo agio
Misura le distanze
d'un autunno tardivo
e vede laggiù
proprio sul fondo
quel pizzico di pace
Non sta nel muro
nè nell'umidità
che lo bagna
toccando le viscere
Ti entra dentro
e con te prosegue
ramingo cercatore
Nell'attimo statico
accarezza lo spirito
come una foglia
che non vuole cadere
e lì rimane sospesa

giovedì 8 dicembre 2011

Davanti al mare

Sconosciuti mondi
che non saranno miei
Sempre a disagio
e un po' distaccata
E' il desiderio che
ci tiene legati
malgrado l'idea
di sciogliere catene
Diventa tormento
il non avuto
Essere trasparenti
il mai sperato
Ci si ritrova allora
davanti al mare
che sempre dà alle cose
la gisuta prospettiva

Pezzetto di luna


(A mia figlia)

Occhi di bimba
rivolti al cielo
Occhi di fata
che fa magie
Occhi di strega
che vede il futuro
E mille colori
di sapone in bolle
passano di qui
per una favola
che sarà vita forse
Tu così piccola
fragile e forte
afferri nello sguardo
un pezzetto di luna
Te ne vesti
come fosse un abito
o uno sprazzo di luce
che accarezza piano
i pori della pelle

mercoledì 7 dicembre 2011

Le femmine


Così triste
da rabbuiare il sole
così illogico
da dar di testa
così assurdo
da diventare piatto
Le femmine
non sono così
e quando soffrono
c'è sempre un motivo
Con un sorriso
addolciscono sguardi
alleggerendo mondi
e vite altrui
Non sentirai
nè strappi
nè lacerazioni
Non vedrai mai
le loro vite spezzate
Ascolterai solo il vento
che si portano nel cuore
come un abbraccio
capace di calmare
il più piccolo sussulto

martedì 6 dicembre 2011

Triste lo sguardo

Schiacciata
come una striscia
interminabile
Triste lo sguardo
se ne va in giro
senza più cercare
Lieve il sorriso
a fior di pelle
non nasconde
il dolore
ma lo attenua
per il resto del mondo
capace di restituire
solo disfacimento
Tanto lo sa
quanto inutile
sia parlare
Preferisce sedersi
chiudendo gli occhi
come una bambola
che si è rotta
tra i sogni dispersi

sabato 3 dicembre 2011

Biciclette


Ruote disperse
nell'umida nebbia
di uno scorcio
dove gli oggetti
prendono vita
La loro anima
cittadina sconsolata
e quel lieve senso
d'un abbandono
sempre precoce
I sellini sono consunti
e guardano le foglie
cadute a terra
sparse a tappeto
d'un autunnale mattino
Emozioni parcheggiate
mentre controvoglia
ci incamminiamo
verso ciò che ci rende
così distanti

venerdì 2 dicembre 2011

Questa casa

L'hai trasformata in cappio
questa casa che amo
e i suoi muri trasudano
di ogni messa in scena
che ad arte hai creato
senza mai abitarla
Ora chiede d'esser vista
finalmente guardata
nei suoi angoli che
vorrebbero raccontare
Troppo trascurata
dall'inclemente tempo
ora gioisce nei silenzi
e in ogni singolo gradino
che accoglie il piede
pronto a salire
Mentre civettuolo il giardino
opsita passeri e pettirossi
per risuonar nel loro canto

giovedì 1 dicembre 2011

Senza più un volto

Trattengo i passi
per non andare via
solcando i mari
Cerco il silenzio
lo stesso del deserto
per ascoltare
il rumore del vento
che trasporta la sabbia
Vorrei inoltrarmi
nei vicoli contorti
dove i muri parlano
e sussurrano storie
In un bicchiere
di rosso novello
trovare il filo
di congiunzione
che unisce le cose
i giorni e gli eventi
di uomini e donne
che oggi viaggiano
senza più un volto
pienamente convinti
di essere vivi