domenica 17 maggio 2009

Emozioni e sentimenti

Ultimamente ho sentito parlare molto di emozioni e sentimenti, di verità, di cose dette e non dette. Ultimamente mi sono trovata a "giocare" con questa questione, in diversi modi, facendomi anche un po' male. E quindi mi sono fermata a pensare. Era una cosa dovuta.
Il percorso verso la consapevolezza non è facile, nè agevole e per molti è davvero impossibile. Come shiatsuka mi trovo spesso alle prese con le emozioni degli altri, con il loro dolore e accolgo. Ma cosa sto accogliendo in realtà? La loro voglia di non sentirsi più soli.
Perchè alla fine questo è quello che chiedono tutti, di essere presi in carico, che una persona si prenda cura di loro e dia loro calore, affetto, un abbraccio, una coccola, un po' di amore. Anche se spesso qualcuno si trova in imbarazzo, teme coinvolgimenti che non ci sono in questo caso: un operatore è un operatore è presente con il suo cuore e contatta, ma rimane un terapista, per cui in un certo senso distaccato. Più che altro è la sua mente che è "pulita" e non si lascia intrappolare nel giudizio. Anzi lo sospende.
Questo modo di fare, se applicato più in generale, porta ad un ampliamento della percezione. Se sospendo il mio giudizio su cose e persone, sulle situazioni che sto vivendo e respiro, cercando di farlo più profondamente possibile, ovvero dai miei piedi, ho una percezione esatta e ampia.
Le emozioni ci spaventano perchè coinvolgono e diventano sentimento che potrebbe indurci a cambiare qualcosa nella nostra vita. E sia l'emozione che il sentimento vanno nutriti e quindi richiedono un certo impegno. Il più delle persone inconsciamente si sofferma proprio su questo, sulla fatica del vivere le emozioni e sull'impegno che chiedono e, anche sul probabile, dolore futuro. E quindi preferiscono non viverle, razionalizzare tutto. E magari stordirsi di quotidianità, provando solo le piccole emozioni che muoiono in fretta, che non si tramutano in sentimento, che non richiedono impegno, nè sforzi. Si consumano in fretta. In perfetta e piena logica consumistica quale il nostro vivere e la società che abbiamo creato ci hanno abituato.
Ma quando quelle stesse persone sono distese sul futon, quello che si sente è un profondo senso di solitudine. La voglia di ritrovarsi, in quanto fratelli, in quanto simili e sentirsi meno soli. Ma per questo occorre l'emozione. Ci sono riceventi che la combattono, hanno paura di legarsi troppo a me. Un legame è inevitabile, io entro in contatto con l'altro attraverso il tocco e cosa c'è di più initimo del tocco? E' lo stesso tocco della madre che abbraccia il figlio. Ma è lo stesso tocco della madre che lascia andare il figlio verso la sua vita.
Alcuni invece si lasciano andare e vogliono percorrere fino in fondo il percorso di consapevolezza che lo shiatsu comunque dà, anche se il ricevente non vuole accettare l'idea. Alla fine quello che conta è il nostro benessere, ma che ci piaccia o no, ci arriviamo solo attraverso le emozioni e i sentimenti.
Solo che ci vuole coraggio e determinazione, ce ne vuole per essere consapevoli di quale sia la nostra strada, quale sia il traguardo reale che vogliamo raggiungere. E seguire il percorso anzichè preferire il non vivere, adiagiarsi in piccoli sogni e stordirsi di gesti per non sentire nessun segnale di disagio. Perdendosi anche il bello delle emozioni e dei sentimenti, l'adrenalina, lo stare bene e il sentirsi soprattutto vivi. Smettendola anche di far soffrire, seppur inconsapevolmente, chi da sempre ha scelto invece di vivere.

lunedì 4 maggio 2009

Giochi di parole

Eppure dovrei conoscerle
le frequento da sempre
ho dato loro forma
e diversi linguaggi
Non hanno segreti per me
le monto le smonto
le uso e le invento
Ma ci sono giorni
in cui le parole
si fanno sirene
che cantano sul mare
tessono tele di ragno
per intrappolare sogni
Ci casco dentro
e mi ci avvolgo
mi faccio cullare
E non ricordo più
che dovrei invece saperlo
solo sentendo l'odore
lasciando alle mani
e a gesti più veri
la capacità di parlare