venerdì 28 ottobre 2011

Ritorno al mare

Veniamo dall'acqua
e forse è proprio lì
che il nostro viaggio
ci vuole portare
Sulla battigia asciutta
che culla le onde
del mare calmo
o in tempesta che sia
Ascoltare le sue voci
e guardare fino in fondo
i suoi mille colori
tonalità di cielo
Farsi cullare dal reflusso
che accoglie ogni abisso
anche il nostro

giovedì 27 ottobre 2011

Disordinate idee

Sarà forse il tempo
il grande ingannatore
che mescola le carte
Rende i nomi confusi
di luoghi e situazioni
distraendo gli uragani
dalla loro traiettoria
Spettina i fiori
che diventano capelli
e si lasciano andare
Mai risponde veramente
a quello che si oppone
Non ascolta nessuno
mentre strapazza nuvole
e le trascina altrove
Come se d'un tratto
disordinate idee
avanzassero nello spazio
inghiottendo avidamente
tutto ciò che trovano
sull'inarticolato cammino

Un ricordo lontano

E ti attacchi ad un attimo
ad un ricordo lontano
che argini tutta la rabbia
Due sdraio sotto un ombrellone
le cui foglie di palma
ombreggiavano la sabbia
e le parole di un discorso
che andava lontano
Come quell'aereo in attesa
di una pista e giorni migliori
in cui riappacificarsi
Senza nemmeno accorgersi
della visione d'insieme
e dell'enorme bugia
percependo solo il mare
ed il suo ritmo di onde
che si sovrappongono
una sull'altra
Come questi pensieri
che vagano distratti

mercoledì 26 ottobre 2011

Voci che urlano

Dannata tra i dannati
presa al laccio dalla rete
di parole sovrapposte
Di voci che urlano
storie da narrare
uomini e donne
dal passo stanco
che chiedono pagine
Lascio scivolare
l'inchiostro sul foglio
e mi fermo a guardare
quelle indelebili macchie
che hanno un senso
per chi vuole allargare
sia lo Spazio che il Tempo
leggendo vite altrui

Il giusto equilibrio

Piccoli gesti
per allontanare
e non pensare
Seduta sta
sulla battigia
inerme alle onde
di sale e spume
E snocciola così
le immagini
lasciando decantare
ricordi e vino
Quella donna
così uguale e diversa
sa che l'attesa
riporterà i sogni
ora incagliati
in abissi blu
al giusto equilibrio
Quello del cielo...

martedì 25 ottobre 2011

Nuvole di pensieri

Pensieri sparsi
sul cuscino insonne
come sogni mai realizzati
O nuvole che viaggiano
e serene disegnano
nuove figure nel cielo
Profumano di grano
spighe che oscillano
e non si spezzano
Attraversate dal vento
folle mutaforme
in corsa perenne
Ma quando l'Io
esce al confronto
un muro lo ferma
Assurdi lampi
d'un temporale
fuori stagione
Scacciati da una mano
armata di pazienza
che sfoglia i chicchi
lentamente
Fino al farsi giorno

venerdì 21 ottobre 2011

Spiriti e anime

Occhi vuoti
pieni di nulla
senza colore
solo bianchi
ma non di luce
Tutti i giorni
vanno e vengono
lavorano
amano forse
ma non vivono
non veramente
Sono spiriti
fatti di carne
Perchè le anime
sono diverse
e hanno sguardi
carichi di tutto
La rarità
se la portano
nel loro cuore

giovedì 20 ottobre 2011

Terra di nessuno

Scherzi perversi della mente
che ti gettano in una landa desolata
dove rami scheletrici ti toccano
facendoti morire di sete
Nella terra di nessuno
tutto si confonde di silenzio
che urla da ogni dove
e diventa assordante
Tristi paesaggi attraversano
pensieri piovigginosi e stanchi
che non trovano nel caos
se non un deserto
Scomposte parole che
si posizionano una sull'altra
per non essere capite
E in tutto questo agire
questo camminare verso
specchio di ricordi di lago
solo il Cuore parla chiaro

mercoledì 19 ottobre 2011

L'ultima parola

Che l'ultima parola cada
su questo manto di stelle
Tuffati con me
e avvolgiamoci
di puro silenzio
per ritrovarci
essenze di astri
che muovono cerchi
Come un asciugamano
morbido al tatto
spugna per i sensi
che vogliono solo
addormentarsi piano
Per non confondersi
con ciò che non è
Niente possediamo
da mettere in vendita
se non questo strano
universo fatto di sospiri
Sogni disfatti
per il vivere altrui

Il lascito del nulla

E adesso che farai?
Ora che il silenzio
è testimone rimasto
delle tue provocazioni
Finisce qui il tuo gioco
che ferisce la carne
come filo spinato
Ci provi, ritenti
ma non avrai
risposta alcuna
alle tue parole
dietro cui sta
l'assoluto vuoto
la distrazione molle
e il crudele disamore
Di quella porta chiusa
tanto è rimasto
il lascito del nulla
la tua confusa eredità

martedì 18 ottobre 2011

Silenzi di parole

Ho fatto, detto
viaggiato fino a che
i piedi stanchi
si sono fermati
Ho conosciuto
persone come me
altre diverse
ma tutte con
una storia tra le mani
Non mi va ora
di ricominciare
Sto bene così
sola come voglio
totalmente immersa
nei miei silenzi
che trasudano parole
Adesso è il tempo
di uscire allo scoperto
nell'aria frizzante
Non voglio più
tornare indietro

Un telaio stanco

E poi si affaccia un viso
una parola di troppo
verso la retrocessione
Torni al mare quindi
alle spume salate
e a quella voce
sempre capace di lenire
Tanta fatica
per andare avanti
nell'orizzonte mobile
mentre la pioggia
scende implacabile
e tu ti accorgi
di essere un passo indietro
ancora e ancora
La tela di un arazzo
i cui fili intessuti
sono giorni sofferti
rimane lì, statica
su un telaio stanco

Una terra senz'occhi

Abito una terra senz'occhi
incapace di vedere e leggere
i segnali che dall'ovunque
arrivano in allarme
Abito una terra sterile
che più non genera nè crea
ma solo parla a vuoto
Abito una terra fredda
dove le anime si evitano
facendo finta di non essere
Abito una terra bugiarda
che nel nulla si riconosce
ma non sa di noi
E l'unica reale alternativa
è quella di andare via

lunedì 17 ottobre 2011

L'Angelo

Credevo fossi un angelo
con grandi ali per proteggere
ogni più piccolo timore
Non è stato il vento
a sciogliere piume
per disperderle nell'aria
Eri solo un fantoccio
senza nessuna ombra
sotto cui ripararsi
Ma i tuoi fili di seta
hanno legato stretto
fino a modificare forme
Da un angolino un giorno
è uscito un pezzo di veste
flebile la voce è cambiata
diventando urlo
e feroce ha spezzato catene
lottando contro la paura
Così ho compreso
che avevi il cuore muto
gli occhi ciechi a tutto
e il vero angelo ero io

sabato 15 ottobre 2011

Di tanto guardare

Piano si aprono
gli occhi stanchi
di tanto guardare
Lucidità a sprazzi
come se la luna
non fosse riflesso
Capace di far luce
sui ricordi rimossi
su cose trascinate
Morbida e soffusa
luce di cipria
si posa lieve
Finalmente vedi
concavo e convesso
l'Universo reale

venerdì 14 ottobre 2011

Ersilia

Lo sguardo canuto
in pace d'età
I gatti, il mare
il sapore della sabbia
e gli occhi sperduti
in quell'immenso
Dal balcone lei
guarda lontano
ne è ancora capace
E sa che le sue erbe
miracolosamente
faranno passare
anche il dolore
Non guariranno
assenze definitive
ma scalderanno
E mai nessuno potrà
portar via l'amore
che ancora palpita

Lieve sia il passo

Lieve sia il tocco
di quest'autunno
che impavido
non vuole lasciare
i colori d'estate
Lieve sia l'aria
e il vento leggero
che cambia direzione
e mai uguale
resta se stesso
Lieve sia la mano
tua su di me
come un sospiro
che non si spegne
e oltre va
Lieve sia il passo
mio, tuo, nostro
verso il domani
che attende speranze
lasciando all'angolo
tutto ciò che è buio

giovedì 13 ottobre 2011

Più leggero

Cala il sipario
perchè prima o poi
ogni commedia
che si rispetti
mette la parola fine
alla recitazione
Tutto muta e
niente rimane lo stesso
e se per una volta
qualcuno ha voluto
lasciare fuori dalla porta
chiacchiere e illazioni
tutto si fa più leggero
Anche quello che
solo ieri
pareva un inferno

mercoledì 12 ottobre 2011

Meglio guardare il mare

Schivi un colpo a destra
ne arriva uno a sinistra
volti lo sguardo a pararlo
e d'improvviso ti fermi
Non ti importa affatto
vivere di rabbia furente
col coltello tra i denti
Non hai a disposizione
tutto questo tempo
Meglio guardare il mare
il via vai sulla battigia
delle onde salate
che allargano orizzonti
e cullando ninne-nanne
contengono lo sguardo

martedì 11 ottobre 2011

Come una coperta

E' illusione pura
che la parola possa
sanare lacerazioni
che lasciano segni
indelebili ingiustizie
di quotidiana follia
Ma scalda il cuore
e a volte pare lenire
come una coperta
che ripara dal freddo
Qui ci accoccoliamo
nell'attesa dell'inverno
che spietato
strapperà di nuovo
ogni libertà perduta
E nulla possiamo fare
se non essere

sabato 8 ottobre 2011

Più non sarà

La terra che continua
a tremarti sotto ai piedi
No, non è terremoto
se non quello interiore
Anche se ti pare una giostra
questa rotazione pazza
che ti scuote dentro
Non sarà certo il tempo
semmai l'amore
a fermare il vortice
che sembra ti divori
Lascia che le lacrime
scendano libere
come il fluire rabbioso
di immagini in sequenza
Quello che e se
non esiste
Ci sei solo tu
e quando il tuo corpo
rifiuterà ogni dolore
e dirà ora basta
al chiudersi dei pori
per paura del freddo
Allora ricomincerai
e quello che è stato
più non sarà

giovedì 6 ottobre 2011

Ataviche resistenze

Eppure l'aria è cambiata
anche se la stagione pigra
tarda a venire
e le piante si aggrappano
per non lasciar cadere
foglie che sono ancora verdi
Ataviche resistenze
e noi come gli alberi
non vogliamo staccarci
dai consueti scenari
Sempre lo stesso ritmo
che ripete uguale rumore
così familiare
da essere perfino nauseante
Quando tutto rimane
uguale a ciò che è
diventa posticcio
e suona davvero falso
Una ruota di bici a cui
hanno spezzato i raggi
impedendo il movimento
e fermando ogni corsa

mercoledì 5 ottobre 2011

Piccolo cuore

Te lo trascini dietro
quel piccolo cuore in pezzi
come fosse una corteccia
di un secolare albero
Lasci oscillare la chioma
dei tuoi occhi così trasparenti
cercando di ritrovare
un entusiasmo antico
Ma proprio non riesci
a guardare oltre l'oggi
per il non sapere più
e il non voler sentire
il dolore che talvolta
emerge dallo sterno
E ti domandi se non sia
perchè non riesci
a rimettere insieme
quei piccoli pezzi
lasciati così
sparsi a respirare

martedì 4 ottobre 2011

Sostanza di stelle

E allora vattene
ma lasciami
quel manto di stelle
Che io lo possa toccare
per ritrovare nel buio
il mio stesso respiro
Chiudi bene la porta
che non arrivino spifferi
e non entrino fantasmi
a scompormi il Cielo
Perchè le anime vere
sono fatte della stessa
sostanza delle stelle
Non puoi legarle
nè alienarle
se non per un attimo
Rinascono prima o poi
e nel risveglio
volano ancora più alte
cantando a squarciagola

Gocce di malumore

Lo sento forte
il tuo odio su di me
mi strappa la pelle
cercando di entrare
per trasformarsi in rabbia
Lo fermo con le mani
e lascio che il vento
asciughi ogni più piccola
goccia di malumore
Non voglio ascoltare
le tue frasi inconsistenti
e le assurde affermazioni
che vorrebbero plasmare
invertendo le direzioni
La pretesa dell'invidia
di rovinare l'orizzonte
rompendo la linea
Ho dato e più non ho
armonie che non comprendi
che lasci cadere nel vuoto
Ti faccio perciò crogiolare
al centro del tuo rancore
diventando una fotografia
un fermo immagine del passato

sabato 1 ottobre 2011

Argomenti

Esistono argomenti
sui quali è impossibile
raccontarsela
o mentire
Inutile anche
girare intorno alle cose
che non vogliono
essere viste in altro modo
Chiudere gli occhi o
stringere forte i pugni
cambiando le parole
chiamando gli strappi
con un altro nome
Tale rimane l'assenza
dei morsi fuggitivi
che lacerano ricordi
Smettila di volere
per forza e non per amore
ciò che mai sarà tuo
Gli alberi esistono
e vanno coltivati
in attimi pazienti
indipendentemente da te