lunedì 5 gennaio 2009

Il lieto fine

Ci piace il lieto fine. Anche se sappiamo benissimo che non esiste, se non nelle storie.
Ci affanniamo a cercarlo andando sempre più lontano. Speriamo e in molti casi, davvero la speranza è l'ultima a morire. Contro ogni buon senso, contro ogni razionalità. Siamo tutti alla ricerca di una fiamma alla quale scaldarci un po'. Di qualche brivido che ci smuova, di un po' di entusiasmo.
E nella ricerca perdiamo la giusta prospettiva delle cose. E la stessa prospettiva di noi stessi, allontanandoci sempre più dal fuoco che avevamo acceso.
Un tempo credevo fosse masochismo, guardavo le persone e pensavo "ma come hanno la soluzione sotto agli occhi e non la vedono! Perchè si affannano così per non cambiare, per rimanere nella stessa situazione?". Ora credo che sia solo mancanza di consapevolezza.
La consapevolezza ci rende liberi, ma ha un prezzo che talvolta si chiama dolore. E' più facile rimanere dove si è, senza un singulto, spostare l'attenzione altrove anche se ogni tanto torna quella tristezza, quel "buco". Siamo capaci di farlo passare in fretta. Conoscere invece le origini di quell'ansia, di quel nocciolo di prugna che ti si conficca in gola è faticoso e non lenisce. Sai chi sei, cosa vuoi e dove stai andando. Ma questo non lo rende meno doloroso. Anche perchè non sempre riesci a raggiungere il traguardo.
Del resto, come si dice, conoscere il percorso non vuol dire esattamente averlo intrapreso.

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