mercoledì 12 agosto 2009

Quel tocco che cambia...

E’ proprio vero, il tocco cambia tutto. Lo shiatsu cambia tutto. Cambia le nostre relazioni interpersonali e il nostro modo di intenderle anche. Ormai è diverso il modo in cui stringo una mano o tocco una spalla. Io sento e in me prevale la terapista che cerca di cogliere il bisogno.
E soprattutto il corpo diventa un “contenitore d’anime” e proprio per questo, sacro. Lo tocco con una sacralità senza pari. Una volta dicevo sempre che il ricevente è il territorio del sacro, ora anche il suo corpo lo è. Non insisto, sento, ascolto e rimango, adattandomi a lui/lei. Le mie mani si adattano a quello che sentono e i miei pollici aspettano pazienti. Senza nessuna aspettativa.
Come una serata con un amico, dove non hai aspettattive, non ti poni traguardi da raggiungere, ma solo lo stare insieme. L’essere insieme.
Alla fine qualsiasi corpo tocchi e in qualsiasi maniera lo fai, è lo stesso. Quando accarezzo i miei figli, quando abbraccio un amico, quando amo fisicamente il corpo di un altro.
Lo ripeterò fino allo sfinimento, quando tratto non penso, sono. Tutte le mie parti diventano una che sono io. Posso avere mille pensieri, tristezze, preoccupazioni, il respiro non molto regolare anche se mi sforzo in pochi minuti di centrarmi. Ma tutto accade appena poggio la mia mano sull’altro: mi centro, il mio respiro si fa regolare e ascolto, sento quello che l’altro mi comunica.
Percepisco le differenze e le apprezzo, rallento il respiro e guardo in modo diverso. Mi accorgo che il mio sguardo cerca di penetrare nell’altro, per rafforzare la mia empatia e questo, non sempre può essere percepito come “simpatico”.
Non c’è volontà di indagare l’altro, ma proprio quella di entrare in lui. Non per curiosare, ma per capire, per trovare sintonie. Per trovare punti sui quali sintonizzarsi.
Non è molto diverso da quando scrivo una poesia. La mia mano diventa tutt’uno con la penna e danzano insieme su un foglio che dà vita alle parole. L’anima si riversa su quel foglio per raggiungerne altre. Nel trattamento sono due le anime che entrano in una bolla empatica e iniziano un percorso, più o meno consapevolmente. Anche il ricevente più inconsapevole, più “indisciplinato” che non vuole e non segue consigli, si fa coinvolgere in un percorso che porta ad un giusto distacco dalle cose. Le mani raccontano una storia d’amore e ricevono un’altra storia d’amore. Ci può essere dolore, pensieri, preoccupazioni, il pieno e il vuoto in senso letterale e lato. L’armonia nasce dalla pressione, perpendicolare e costante che riequilibra e lascia scorrere.
Quando il tuo respiro diventa il ritmo dell’altro e insieme quello dell’Universo. E’ allora che Yin e Yang sono in perfetto equilibrio.

1 commento:

  1. Buonasera Bianca:
    condivido pienamente quanto scritto.
    Pratico shiatsu da diversi anni ed è sempre straordinaria la vitalità che il corpo esprime alle pressioni.
    Tra le caratteristiche dello shiatsu vi è il ritrovare una naturale armonia fra l'operatore e il ricevente sempre in perfetto equilibrio.

    Gilberto Mangili

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