domenica 30 agosto 2009

"Corrispondenze" con Lorenza, ma anche con Chantal e Monica

“ E sento, sento che tu mi hai dato le ali”. L’abbandono e il buio e palpebre dischiuse (grazie Daniela)...e molto altro ancora....le emozioni e i vissuti che affiorano e, pelle su pelle, due che diventano una sola cosa, si immergono in apnea e poi riemergono, cambiati, stupiti anche di aver attraversato tutti quegli attimi, un'ora si fa secondo e cambia tutto....io più ricca e tu liberata e più consapevole di te e del mondo....entrambe splendide con un filo intessuto piano che resiste ad ogni tempo.
Cara Lorenza, come vorrei toccarti così!
A volte quello che emerge è un deserto generato dalla totale mancanza d’acqua, come una pianta che non è stata annaffiata ed è appassita. A volte il dolore è invece talmente forte da far urlare il corpo in ogni sua parte. E bloccarlo eliminando movimenti facili per lasciar posto solo alla difficoltà della rigidità. Qualche spiraglio appare per far tornare un aquilone in volo così che ritrovi l’armonia della danza.
Altre è la malinconia con i suoi splendidi colori che diventano gradualmente più scuri fino a trasformasi in pianto. Un respiro che non è armonico e un sospiro che invece tradisce la volontà di liberarsi da ogni blocco. Una dolcezza non riconosciuta che si è trasformata in freddo, un freddo penetrato talmente in profondità da diventare ghiaccio e quindi calore nell’esplosione di un’infiammazione. O il buio della paura e la rabbia di tutte le decisioni da prendere e delle situazioni o arti da tenere sotto controllo. E ogni volta, tutte le volte, la disperata ricerca di una serenità perduta, di una gioia piena del vivere.
Onguno di noi è un Universo

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