mercoledì 29 dicembre 2010

L'ansia del nulla

Nel silenzio della notte
ritrovo le mie impossibilità
l'ansia del nulla che
ritorna come un vago senso
e tormenta l'anima
che si fa rapace in volo
sfoglio i petali di un sogno
come fossero infinite vie
e subito ne voglio un altro
che lenisca dal male
che non lasci posto ai fantasmi
di cui è pieno il buio
Cerco tra le pieghe della pelle
un nuovo giorno che
non porti in bocca
il solito sapore amaro
fiele di ogni fine che
inizia dal principio
Nessuna stella in cielo
nè una luna complice
solo l'assenza di spazio
cassa di risonanza al dolore
così trafitto e antico
da sgretolare nomi
e intenzioni mancate
Allora chiudo gli occhi
lentamente dimentico
perdendomi in ciò che ero
e che sarò di nuovo
domani

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