martedì 29 dicembre 2009

La decisione dei classici

Un tono tranquillo, ma deciso, uno scorrere sicuro di punti e canali o organi/visceri da trattare. Questo è quello che emerge dai testi classici, come il Ling shu o il So Wen. Testi antichi, trovati durante alcuni scavi archeologici di siti che risalgono al 3 mila avanti Cristo e che sono stati rielaborati nelle varie epoche. Ma nonostante ogni elaborazione abbia tenuto conto del backround culturale dell'epoca (i taoisti erano maggiormente creativi e davano spazio all'operatore come individuo, i confuciani erano pragmatici e guardavano alla funzionalità specifica del punto sancita dalle cliniche) c'è sempre quella decisione che emerge.
Quella volontà di prendersi cura di e quindi di assumersi la responsabilità, anche, di un possibile errore. Che è umano. E che è ormai cosa piuttosto lontana dalla medicina attuale, occidentale e con ogni probabilità anche orientale. Almeno in Italia dove tutto diviene rischio di "abuso di professionalità". Per cui uno shiatsuka non è nulla, non è un massaggiatore, nè un medico cinese, non fa trattamenti, ma nemmeno massaggi e non si prende cura di. E' terra di nessuno, davvero poco conosciuta.
Trovo sia assurdo e non tanto dal punto di vista degli operatori o delle norme, ma del paziente. Del ricevente o di come lo si voglia chiamare. La persona vive uno stato di sofferenza, per quanto esso possa essere lieve. Si tratta comunque di un disagio del quale l'operatore si fa carico per aiutarlo. Senza la pretesa di guarire o trovare soluzioni, ma con la ferma volontà di intraprendere un comune percorso di consapevolezza e autoguarigione.
Ma è una persona che soffre e della quale io mi faccio carico. E quindi curo, come ho curato i miei figli quando erano piccoli e come faccio tutt'ora quando stanno male.
Con certezza io scelgo il tipo di terapia utile, ma senza la pretesa di avere la soluzione tra i miei pollici. Mi assumo la responsabilità della mia scelta, che per quanto fatta in buona fede, può essere errata. Mi assumo la responsabilità di farmi carico di un'altra persona.
Senza paura, ma con la stessa decisione dei classici. Diversamente, non avrei imparato proprio nulla dalla loro lezione, nè dalle loro parole di Maestri che sono capaci di essere "cavi e vuoti", come un Maestro deve essere e come, oggi, è raro incontrare.

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