venerdì 11 dicembre 2009

Cartoline da Cuba

L'acqua è uno specchio
di immobili luci
e ombre rossastre
che dilatano attese
nel tempo che si fa lungo

Come parole crociate
lui e lei seduti vicini
guardano il mare
E nell'esplosione colorata
si nascondono silenziosi
gli attimi di ciò che manca

Nello sguardo perso
dove affiora la noia
del sudore sulla pelle
c'è una casa a metà
dove urlano voci
di storie non vissute
abbandonate a volte
tra i panni stesi e il caos
che accende le vite di idee

Chi seduto guarda
chi legge
chi cammina svelto
e chi arriva lento
sulla carreggiata
di un'esistenza disconnessa
Tra i balconi
le strade esplodono
e di nuovo il mare

Pensa il ragazzo che è solo
seduto di fronte alle onde
intento in un grande progetto
o in strani istanti un po' bui
C'è anche lei
dall'aria triste e un po'
vaga di sguardi altrui
vicino a un bambino
il cui unico deisderio
sarebbe quello di giocare

Mentre la tempesta
sorprende tutti
le auto in fuga leggera
e il vento che soffia
spruzzando spume bianche

Questa è l'Avana

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