lunedì 9 novembre 2009

Madre e figlio...con una penna in mano


Sì, con una penna in mano. Rodolfo, il mio primogenito scrive storie bellissime e lo fa con un certo talento. Non è orgolgio di mamma, ma occhi di chi da sempre scrive che si specchiano nella successiva generazione. Rodolfo ha un linguaggio piuttosto ricercato e noi scriviamo sicuramente cose diverse. Qui su Fb ha pubblicato una storia a puntate, di genere fantastico, quasi epico. Capitolo per capitolo, fogli che a mio giudizio meritano di essere raccolti insieme e pubblicati. Un buon romanzo, questo è quello che sta scrivendo.
In lui rivedo la mia stessa giovanile passione per il simbolismo del fantasy, è il genere che più rispecchia le trasformazioni dell'età. Quello che nel mio caso è sfociato in puro amore per la letteratura sudamericana e per quel sentire, un po' intenso e così raffinato che noi italiani abbiamo dimenticato, presi come siamo dal nostro stesso pensiero e da una cultura che sempre più ci allontana dalla nostra parte spirituale.
In lui rivedo la mia stessa voglia di trovare il tempo, e lo spazio, per stare da soli, per pensare perchè sono le idee che si trasformano in parole e in storie. Prima le vedi e poi le scrivi.
Scelte diverse e generi diversi, ma lo stesso meraviglioso tuffo nell'inconscio che alla fine diventa il tuo essere. Non puoi fare a meno di scrivere, diventa un modo di vivere e tutto passa attraverso la parola. Io alla sua età già ero alla ricerca di qualcosa che desse significato alla parola romanzo, mi interrogavo sulla scrittura maschile e su quella femminile. Cercavo la parola "che mondi possa aprirti". E una sintesi tra tutte le opzioni possibili, quella che ho poi trovato nello shiatsu.
Lui più semplicemente, immagina e scrive, anche se è consapevole che quell'atto non è riservato a tutti, ma al suo pubblico, un pubblico scelto in modo selettivo che è poi il criterio che mio figlio usa quotidianamente, anche in altre cose. E' così bella la sua scrittura! Ed è anche una passione che ha coltivato da sempre, fin da quando alle elementari ha scritto una storia sul volo di una farfalla, accompagnata da un disegno che desse forza alle parole usate. Perchè Rodolfo è sempre stato capace di disegnare molto bene, usando colori personali e immagini particolari. Un proprio stile insomma, lo stesso della sua scrittura.
E trovo sia bello che madre e figlio codividano il fatto di amare stare con una penna in mano (per me a volte è un pennino da china), questo meraviglioso appuntamento con se stessi.

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