Mathias
Malzieu – L'uomo delle nuvole – 131 pagine. Edizioni Feltrinelli
Questo
è il secondo romanzo pubblicato in Italia, ma il primo in ordine di
scrittura del giovane narratore francese Mathias Malzieu, classe
1974. Questa volta ci propone la trasformazione, intesa come ultimo
ed estremo atto della nostra vita. Una parodia sul legame inevitabile
tra morte e vita che sempre ci spaventa.
La
prima è appunto intesa come trasformazione estrema. Con l'usuale
linguaggio ricco di lirismi, al quale ci ha abituato con “La
meccanica del cuore”, questa volta Malzieu indaga sulle nostre
paure, Claudman, ovvero l'uomo delle nuvole, nonchè protagonista di
questa storia, un saltimbanco a volte ridicolo per la sua goffaggine,
si trova alle prese con un tumore. Con lui viviamo, pagina dopo
pagina, l'indebolimento e la caducità del corpo umano reso fragile
dalla malattia, vissuta come una minaccia e un limite. Il tumore,
chiamato in molti modi in questo romanzo e spesso paragonato ad un
elemento della natura, come un cavolfiore, è ciò che limita il
protagonista nella realizzazione dei propri sogni. In particolare ciò
che Cloudman ha sempre cercato è volare e anche durante le proprie
esibizioni provava ad imitare la leggerezza dei volatili. Non è
importante il suo continuo fallimento, lo stesso che lo porterà in
ospedale, dopo essere rovinosamente caduto durante un'esibizione e
dove gli diagnosticheranno un tumore incurabile. Ciò che conta è la
perseveranza, il protagonista, nonostante la malattia e i continui
dolori, calmati solo da inizioni di morfina, continuerà a tentare,
rubando le piume dei cuscini dell'ospedale per costruirsi due ali.
Incontrerà un bambino che gli sarà compagno in questi sogni e in
avventure immaginate e immaginarie. Fino all'incontro di
un'affascinante creatura: metà donna e metà uccello, molto
seducente, in realtà la dottoressa che lo ha in cura. Gli proporrà
un patto, e se Tom Cloudman si abbandonerà ad un'estrema
trasformazione in riva al cielo, potrà vivere, anche se le sue forme
cambieranno, quanto la sua coscienza. Diventerà un uccello, questa
sarà la scelta e non si trasformerà per vivere, per evitare la
morte, ma in realtà sarà mosso dall'amore per quella donna, alla
quale donerà un figlio, prima di trasformarsi definitivamente. Il
linguaggio è lirico, le immagini si susseguono veloci quasi fossero
pennellate di un dipinto. Ma tutta la storia si colora di oniricità,
con esseri strani e fiabeschi e ambienti suggestivi e musicali.
Quello
a cui il giovane scrittore francese, leader del gruppo musicale rock
Dionysos, ci fa assistere è proprio una metafora che fa sembrare la
morte meno spaventosa di come solitamente la percepiamo. Come se
Malzieu suggerisse al lettore che non c'è nulla da avere paura, la
morte è solo una trasformazione dell'uomo nei propri sogni. Ma
soprattutto, quello che lo scrittore sembra voler suggerire al
lettore è che l'amore è forza creativa che permette alla vita di
nascere e trasformarsi. E' pura energia che ci consente di superare i
nostri limiti.
Bianca
Folino
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