martedì 11 giugno 2013

La morte non è altro che una trasformazione

Mathias Malzieu – L'uomo delle nuvole – 131 pagine. Edizioni Feltrinelli


Questo è il secondo romanzo pubblicato in Italia, ma il primo in ordine di scrittura del giovane narratore francese Mathias Malzieu, classe 1974. Questa volta ci propone la trasformazione, intesa come ultimo ed estremo atto della nostra vita. Una parodia sul legame inevitabile tra morte e vita che sempre ci spaventa.
La prima è appunto intesa come trasformazione estrema. Con l'usuale linguaggio ricco di lirismi, al quale ci ha abituato con “La meccanica del cuore”, questa volta Malzieu indaga sulle nostre paure, Claudman, ovvero l'uomo delle nuvole, nonchè protagonista di questa storia, un saltimbanco a volte ridicolo per la sua goffaggine, si trova alle prese con un tumore. Con lui viviamo, pagina dopo pagina, l'indebolimento e la caducità del corpo umano reso fragile dalla malattia, vissuta come una minaccia e un limite. Il tumore, chiamato in molti modi in questo romanzo e spesso paragonato ad un elemento della natura, come un cavolfiore, è ciò che limita il protagonista nella realizzazione dei propri sogni. In particolare ciò che Cloudman ha sempre cercato è volare e anche durante le proprie esibizioni provava ad imitare la leggerezza dei volatili. Non è importante il suo continuo fallimento, lo stesso che lo porterà in ospedale, dopo essere rovinosamente caduto durante un'esibizione e dove gli diagnosticheranno un tumore incurabile. Ciò che conta è la perseveranza, il protagonista, nonostante la malattia e i continui dolori, calmati solo da inizioni di morfina, continuerà a tentare, rubando le piume dei cuscini dell'ospedale per costruirsi due ali. Incontrerà un bambino che gli sarà compagno in questi sogni e in avventure immaginate e immaginarie. Fino all'incontro di un'affascinante creatura: metà donna e metà uccello, molto seducente, in realtà la dottoressa che lo ha in cura. Gli proporrà un patto, e se Tom Cloudman si abbandonerà ad un'estrema trasformazione in riva al cielo, potrà vivere, anche se le sue forme cambieranno, quanto la sua coscienza. Diventerà un uccello, questa sarà la scelta e non si trasformerà per vivere, per evitare la morte, ma in realtà sarà mosso dall'amore per quella donna, alla quale donerà un figlio, prima di trasformarsi definitivamente. Il linguaggio è lirico, le immagini si susseguono veloci quasi fossero pennellate di un dipinto. Ma tutta la storia si colora di oniricità, con esseri strani e fiabeschi e ambienti suggestivi e musicali.
Quello a cui il giovane scrittore francese, leader del gruppo musicale rock Dionysos, ci fa assistere è proprio una metafora che fa sembrare la morte meno spaventosa di come solitamente la percepiamo. Come se Malzieu suggerisse al lettore che non c'è nulla da avere paura, la morte è solo una trasformazione dell'uomo nei propri sogni. Ma soprattutto, quello che lo scrittore sembra voler suggerire al lettore è che l'amore è forza creativa che permette alla vita di nascere e trasformarsi. E' pura energia che ci consente di superare i nostri limiti.

Bianca Folino

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