lunedì 30 agosto 2010

Ti avrei fatto ridere

Fermare il tempo
al preciso istante in cui
la tua mano si è posata
sulla maniglia
Aprendo quella porta
a un vento leggero
a un incrocio di rami
a un destino improbabile
a un incontro possibile
Vorrei essere capace
di inventare i giorni
e notti perenni
per far tornare
quel timbro al microfono
A Vent'anni avevi
anche tu
il mondo tra le dita
e ci giocavi
Ti vedo ancora
bambino
dalla voce grossa
mentre cammini
verso chissà dove
Ancora oggi hai
mantenuto inviolata
la capacità di
spalancare mondi
e cogliere i colori
in un paesaggio lunare
grigio e piatto
Vorrei poterti dire
e raccontarti
di cose che non sai
Inventerei per te le stelle
un cielo diverso e nuovo
dove annullare
ogni temporalità
e così cullare
ogni tuo sogno
che è rimasto intatto
scrigno segreto
di un desiderio

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