domenica 5 aprile 2009

L'amore ai tempi di Facebook



Ironico, divertente, chiaro e specchio di tutti noi. Questo è in sintesi il libro di Mattia Carzaniga e Giuseppe Civati presentato sabato 4 alla Locomotiva di Vimercate. Gli autori hanno illustrato il testo e la sua genesi, "le lunghe notti trascorse a chattare", incalzati dalle domande del vicesindaco cittadino Roberto Rampi. Il pubblico ha risposto all'invito lanciato sullo stesso Facebook con la sua presenza.
Un testo curioso dove ritrovarsi, scritto in modo semplice ma con diverse citazioni (molte perfino in inglese, grazie alla mania anglofona del giovane Carzaniga) per gli amanti del genere. E con una prefazione di Walter Veltroni.
Facebook sta spopolando e lo conosciamo tutti. Siamo iscritti e lo bazzichiamo, chi per qualche ora, chi per la pausa pranzo, chi per l'intera giornata. E pure per la notte. Abbiamo amici, curiosiamo tra le loro foto e commentiamo il loro status. Cogliamo le loro sfide e mandiamo loro un abbraccio. E' un bel gioco, come fosse un grande bar dove ritrovarsi e scambiare quattro chiacchiere. Ma è anche un luogo virtuale di incontro e d'amore. Sì, d'amore la passione più intensa, quella che ci fa perdere la testa e la razionalità. Quella capace di farci vivere più intensamente e più a lungo. Quella che andiamo sempre cercando, anche se spesso ce ne vergognamo. Un amore virtuale, non necessariamente, nè sempre vero. Ma non un amore rigorosamente carnale e tra i sessi. Un amore generale per le cose, per la condivisione, per i contatti, per la politica e per il sociale, per le cause vinte e perse e per i giochi. E' vero che Facebook è il luogo del non impegno, del "mi faccio vivo io", del "forse parteciperò" come dicono gli autori. Ma è anche un luogo dove scambiarsi opionioni e far circolare informazioni, uno strumento capace di superare la nostra mancanza di tempo e anche i confini geografici che ci allontanano.
Un libro fresco, da leggere proprio davanti alla tastiera, davanti a Facebook. Perchè gli autori sono stati capaci di osservare dal di fuori quello che noi frequentatori facciamo abitualmente, magari senza pensarci. Una cosa è certa, come hanno ben sottolienato Carzaniga e Civati: in un periodo dove ognuno di noi è preso solo da se stesso e dal poco tempo che ha, Facebook diviene il luogo dell'ironia e della sdrammatizzazione. Perchè prendersi troppo sul serio non è mai una cosa buona e non fa bene, nè a noi stessi, nè al mondo.

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