domenica 3 ottobre 2010

"Genitori e figli, agitare prima dell'uso"

Io credo che ci voglia poco. Davvero lo penso. Mi chiedono dei miei figli e da cuore di mamma li definisco i miei capolavori. In realtà il motore primo è stato solo l'amore e ancora continua ad esserlo. Poi un grande rispetto fin da quando erano piccoli, piccolissimi. Non ho mai parlato loro con strane voci, ho solo semplificato il mio linguaggio ogniqualvolta mi rivolgevo a loro.

Rispetto per ogni piccolo problema o questione che forse potrebbero far sorridere, ma non è ridendo che si sentono presi in considerazione. Sono cresciuta con loro, questo ho fatto. Rsipettando i loro tempi e i loro modi, non aspettandomi proprio nulla. Tutti credono che Rodolfo suoni il violino perchè io gliel'ho imposto. Tutti pensano che io in un certo senso abbia voluto influenzarli. Rodolfo aveva 5 anni e prendeva un sasso e un bastoncino di legno e...suonava! Lo stesso per Eleonora. Liberi di scegliere, liberi di essere. Ma con regole precise, ferre direi, tanto che i nomignoli su di me si sono sprecati. C'è chi mi ha chiamato dura, rigida. Ma io sono sempre stata convinta che la vita non è mai un facile percorso e le regole in un certo senso ti danno sicurezza. Inoltre viviamo in un consesso di persone e non possiamo proprio considerarci soli. Dobbiamo rispettare gli altri se vogliamo che facciano lo stesso con noi.

Niente di dovuto per loro, se non la mia attenzione. Quella sempre, ancora oggi è sempre presente. Hanno sempre scelto da soli, gli sport da seguire, le scuole, cosa volevano studiare. A loro veniva solo chiesta una certa coerenza nella scelta fatta.

Non ho mai riso di loro, semmai ho riso con loro, cercando di sdrammatizzare le situazioni perchè è inutile aggiungere pesi alle cose. E ho condiviso, lo faccio tutt'ora, quando me lo permettono. Senza mani pesanti, ma in punta di piedi. Cerco di condividere la loro vita, nel massimo rispetto per la loro età. Ricordando ciò che ero io, cosa pensavo, cosa sognavo, alla loro età. Non per questo però, non siamo mai in contrasto, tutt'altro. Discutiamo anche e le opposizioni da parte loro sono feroci. E non sempre hanno torto.

In una parola: empatia.

Come quando erano neonati li cullavo fino a farli addormentare, perchè percepivo quel bisogno di essere abbracciati, così oggi osservo i loro silenzi e non chiedo, ma sono sempre disposta ad accoglierli. Mi danno talmente tanto! Da subito mi hanno permesso di rivivere e rinnovarmi, di aprire la mente, di osservarli. Sono cresciuta con loro insomma. E ogni giorno è una esperienza bellissima. Con loro ho seguito il mio Cuore e continuo a farlo. Credo che non ci sia nulla di pari intesità...e io ci credo ancora.

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