Murakami
Hakuri – Kafka sulla spiaggia – 514 pagine
Einaudi
Questo
può sembrare a prima vista un romanzo surrealista che utilizza il
linguaggio onirico per spiegare la complessità della vita. Ma in
realtà siamo di fronte ad un fenomeno molto simile a quello che si
era inizialmente creato con il diffondersi della letteratura
sudamericana che era stata definita surrealista quando descriveva
invece la propria quotidianità, così come viene normalmente
vissuta. Anche la letteratura giapponese si propone in questo modo,
con un linguaggio raffinato, in questo caso, che si avvale del
discorso diretto in modo formale, tipicamente giapponese direbbe
qualcuno. Eppure fin dalle prime pagine di questo libro si percepisce
tutto lo spessore di una cultura millenaria, antica, anche nei suoi
risvolti religiosi.
La
storia vede in sostanza due protagonisti, un vecchio che a causa di
un incidente mai definito ha perso la memoria anche di se stesso, ma
riesce a fare cose incredibili come parlare con i gatti e con le
pietre e un ragazzino di 15 anni che decide di scappare di casa, che
ama la lettura e si impone un esercizio fisico per mantenersi in
forma e una dura disciplina per diventare sempre più forte. Il
ragazzo, per parlare con se stesso utilizza una metafora “il corvo”
ogni tanto visualizzato proprio come un animale che al contempo è
anche la traduzione del nome Kafka in giapponese, che lui ha scelto
per non farsi trovare. La storia ha molteplici piani temporali e le
avventure dei due si incroceranno, le loro vite si sovrapporranno.
Tra di loro una serie di personaggi ugualmente importanti ai fini
della storia, una presunta madre di cui il ragazzo si innamora, un
camionista che aiuta il vecchio perchè gli ricorda suo nonno ma che
rimarrà con lui perchè da lui imparerà a vivere davvero, una
bibliotecaria che appare come un uomo e che in realtà è un uomo
nato in un corpo di una donna e per giunta un gay. Ci sono tutti i
temi della vita, compreso quello dell'incesto e dei desideri
repressi. Con un linguaggio descrittivo e al contempo lirico che
suscita molte emozioni nel lettore. Kafka e Nakata vivono percorsi
paralleli che li portano ad incrociarsi senza saperlo e senza mai
avere un reale contatto fisico. Il traguardo per entrambi è simile:
vivere il qui e ora, con consapevolezza che è “ascoltare il rumore
del vento”. Ovvero il sentire inteso come molteplicità di fattori,
dall'emozione all'ascolto dell'altro che è massimo rispetto
dell'altro anche.
All'interno
della storia dei protagonisti si dipanano tante altre storie, come
fossero possibilità diverse per le quali l'autore usa anche tecniche
narrative diverse. Al lettore pare di entrare ed uscire da un sogno
popolato di tanti personaggi e aneddoti che ci aiutano a superare la
noia di una quotidianità sempre uguale a se stessa. Murakami
affascina chi legge, lo attira con un linguaggio sapiente che in un
certo senso ci porta ad un'atmosfera di favola. Come se avesse un
flauto per incantare chi decide di tuffarsi nelle sue storie.
Una
cosa è certa: il cuore pulsante della nostra vita sta nella
relazione interpersonale e, in particolare, nella condivisione, la
nostra maggiore ragione d'essere.
Bianca
Folino
Nessun commento:
Posta un commento